Post Mortem |
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Un film di Péter Bergendy.
Con Viktor Klem, Fruzsina Hais, Judit Schell, Andrea Ladányi, Zsolt Anger.
continua»
Horror,
durata 115 min.
- Ungheria 2020.
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notevole film"fantastico"
di elgatolocoFeedback: 257607 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 2 novembre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ir"Post mortem"(Peter Bergendy, che ha anche scritto il fim , che è an che film TV, 2020, nulla a che vedere con il bel film cileno di 10 anni prima)troviamo un fotografo, che era rimastro feirto nella prima guerra mondiale e dopo quell'avento era diventato un professionista, peraltro in un periodo segnato dall'epidemia di influenza "spagnol", come noto molto pericolosa. Spinto da una ragazzina orfana a recarsi un un paesino ungherese vino al suo, fotograferà i morti e il loro parenti, assistendo anche a uno "show" incredibile di fantasmi .I due cambieranno luogo, non prima di aver incontrato varie sorprese, anche "naturalmente"legate alla loro ricerca, che per l'uomo è anche l'0uncio modo per sostentarsi.. Decisamente un film che lavora, anche con un inizio(solo l'inizio, però)che percorre la strada del falso docufilm o simili, mostrando all'inaizio le segquenze belliche, che poi però gioca sulle dimensione dell'allusione e della metafora, le uniche due figure retoriche che servano per trattare filmicamente il tema dei"fantasmi", intesi sia come fantasmi mentali sia però soprattutto con ciò che intendiamo in senso comune come"fantasmi", ciè apparizioni, manifestazioni dei morti,. Naturalmente i fantasmi si vedono, fanno"ballare", nel senso di muoversi sconsideratamente i ivi e gli oggetti che questi fantalmnete maneggiano, ma ciò che è più interessante è ciò che non si vede/non si può vedre, perché il regista ce lo fa ituire, non vedere...)e dunque quanto noi associamo con i fantasmi, anche a partire dal nostro bagagio di letture, di conoscenze, di sorprese che aspettiamo e di altre che invece vorremmo evitare, anche in ogni modo. IN altri termini, si può parlare di"fantasma filmico", ma quando il cosideetto.supposto-presunto"fantasma filmico" inercetta, nel senso di trattare direttamente il tema dei fantasmi, allora o si vedono banalità , come quelle di certi vecchi film degli anni 1950-196o oppure si enmtra in quella dimensione, in parte"nascosta", che vorremmo/non vorremmo vedere e che evitiamo-cerchaimo di evitare pur avendo un gran voglia di intcontrare, possibilmente al cinena, dunque con la separatezza garantita rispetto al"reale". Si pottebbe obiettare e qualcuno lo ha fatto, che il film ci racconta poco, non ci fa"vedere molto", ma il cinema è quanto si vede come ciò che semoplicemente si intuisce.... Notevoli anche gli(le intrepreti. forse Jancso è lontano, ma ci si può senz'altro accontentare... El Gato
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