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Per me "al massimo ribasso" è stata una visione abbastanza piacevole, ma giusto perchè era un pomeriggio casalingo e grigio e perchè in fondo gli attori non mi sono dispiaciuti. Ma il soggetto è sballato. Si lascia intendere che si tratti di una vicenda che denuncia le spesso losche macchinazioni e corruzioni che girano attorno al mondo dell'edilizia pubblica, ma poi si indaga poco questo fenomeno complesso, portandolo al contempo su un livello di mafiosità addirittura messicana, dove si arriva ad uccidere con estrema disinvoltura per un appalto perduto.
Il film annoia nei momenti in cui entra in scena l'unica protagonista femminile, la pur brava Sartoretto, perchè il suo personaggio è evanescente e non si capisce che c'azzecchi nella vicenda. Una tossica senza arte nè parte, usata solo per compiacere le solite scenette di sesso blando assieme al protagonista. Che a sua volta è il personaggio più controverso del film, in quanto tutto ciò che fa è determinato dalla capacità magica di leggere nel pensiero. Non una capacità sintetica, intuitiva, come il telespettatore adulto e vaccinato sperava. No no, proprio legge nel pensiero come in certi fumetti americani dagli anni '60 e poi nella filmografia fantasy. Vabbè.
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