La meccanica delle ombre

il film francece ha per assoluto protagonista François Cluzet nel ruolo di 
Duvall un contabile serio e preciso di una società che si ritrova disoccupato e che accetta dal misterioso Clément il lavoro di sbobbinare delle cassettine numerate e di tracrivere il contenuto delle intercettazioni con una macchina da scrivere in un appartamento vuoto con la sola scrivania, la macchina da scrivere e il tritacarte per gli eventuali errori di battitura; il tutto per un congruo stipendio settimanale con orario dalle 9 alle 18. I problemi inizieranno quando Gerfaut per cercare dei taccuini in uno studio legale coinvolge Duvall nell'omicidio di un un'inserviente delle pulizie. Quindi Duvall contattato da Labarthe dei servizi segreti si ritroverà nel bel mezzo di un'attività di spionaggio e controspionaggio su personaggi influenti della politica francese rischiando il carcere e la propria vita. La sceneggiatura l'ho trovata interessante nel soggetto iniziale di base anche se il mistero che avvolge il contenuto dei nastri e delle persone coinvolte e di quelle interessate agli stessi finisce per rendere diverse situazioni superficiali e poco chiare allo spettatore. il ritmo della pellicola è molto lento nella prima parte mentre aumenta di suspense e tensione nella seconda parte grazie anche a delle musiche molto appropriate. L'interpretazione del cast è discreta, compresa la particina riservata ad Alba Rorhwacher nel ruolo di Sara che conosce Duvall agli incontri degli alcolisti anonimi. La regia è semplice e nel complesso si vede che si tratta di una pellicola a basso budget. Voto: 5,5/10.