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Questo presequel di un altro film sul"Detective Dee", 2011, è fantasticamente spumeggiante di colori, loro tonalità, forme, effetti speciali, riproponendo quell'immaginario fantastico e avventuroso della Cina tradizionale(qu all0epoca della dinastia Tang, VII° secolo della nostra era)con tanto di rituali, magia-ossia quanto attinigibile dalla letteratura cinese classica, anche per quel tanto(op oco, forse, piuttosto)che ne rimane ne"Le Mille e una notte", nei tanti racconti di fantasmi e in genere storie varie, dove la dicotomia racconto/novella nel mondo orientale non è mai così forte. Tutto bello, distraente, con effetti speciali curatissimi(il computer, in effetti, rende possibile quanto ancora negli anni Ottanta era tutt'al più da supporre-immaginare-.ipotizzare), altro ancora si annuncia, ma si dovrà fare qualche considerazione ulteriore, dopo aver rilevato che la"fattura", la"confezione"del film è impecca bile, in qualche modo. Niente di trascendente, si diceva, ma tutto scorre, con una regia che "funziona"in pieno, interpreti di entrambi i generi al meglio: Ma(come nel titoletto): che cosa avrebbe detto Ma-Tze-Tund(o Tse.Dong, per la traslitterazione attuale)? Non avrebbe mai permesso un film che permette l'esaltazione della Cina imperiale, feudale, magica, confuciana(la morale qui è proprio confuciana), ma avrebbe preteso realismo socialista, rivoluzione culturale etc. Nessun nostalgismo, da parte di chi scrive, solo la considerazione storico-sociologica, rilevabile da chiunque, che i tempi cambiano e in Cina , ormai, più rapidamente che altrove, come questo film dimostra in pieno. El Gato
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