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consigliato ai sordomuti (ed eventualmente ciechi).
Il protagonista (ritardato) perpetuamente penetrato da una scopa nel retto. Daniela Virgilio sarebbe buona solo a fare un film V.M.18 (forse). Il dottore madrelingua americano usa l'inglese solo per i saluti e parla normalmente l'italiano.
La scena più paurosa è un telefono che vibra e la voce di una "passeggiatrice" in calore che terrorizza il protagonista (misoginia portami via). Il film è un'accozzaglia di scene scollegate tra loro: il televisore all'inizio che si accende senza alcun motivo; la vecchietta del paese che compare improvvisamente e senza presentazioni; la ragazza che si trasforma perché non sapeva che fare. La sola scena che potrebbe essere salvata è quella al cimitero, che però dopo un'ora di scene quasi comiche non può di certo venire apprezzata. La trama è inesistente, nulla viene spiegato. L'unica cosa positiva è che alla fine il protagonista va nel posto in cui doveva finire dopo cinque minuti dall'inizio del film: l'ospedale psichiatrico. Insomma, avrei preferito guardare due ore di sterco fumante di vacca.
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