A volta bisogna scovarli grazie ad una recensione coraggiosa e controcorrente, che non si lascia influenzare dal botteghino o dal già scritto. Sono quei film che riesci a beccare al volo al cinema Centrale di Milano, uno degli ultimi "seconda visione" che resiste dal cuore della città all'assalto di multisala e multiplex.
Allora inviti la morosa al secondo spettacolo delle 22.30, sperando di beccare al volo l'ultimo metrò e ovviamente perdendolo per ritrovarsi appiedati.
Ma quella sera non ce ne importa un gran che perchè abbiamo visto un piccolo film romantico e intelligente, che brilla in mezzo a filmoni banali e sdolcinati. I giornali indicano comunque la dicitura comm. o addirittura comm. romantica, ma c'è un abisso tra questo gioiellino anglo-americano (e il suffisso "anglo" conta molto!) e le altre commedie che vengono additate come ispiratrici, se non addirittura modelli scopiazzati.
Il recensore di cui sopra ha visto bene. Il tono è leggero e il film è senza pretese; difatti con le pretese non si ottiene nulla! Con la semplicità invece si riesce a suggerire qualcosa allo spettatore senza voler fare prediche o filosofie di bassa lega.
Ed il suggerimento è semplice: rispetta chi fa scelte che ti rendono infelice, ma non smettere di desiderare.
La serata è stata allietata da questo bel film, che ci lascia un ricordo dolce. Il problema nasce dopo: un film poco pubblicizzato non si trova facilmente in videoteche e videostore, dove vorremmo rapirlo per portarlo nella nostra personale collezione. E ci si deve accontentare di un massacrante (per la pellicola) passaggio televisivo...
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