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La scorpacciata iniziale di cadaveri, fatti fuori tutti l´uno in modo piu´ truculento dell´altro, e´ un tantino eccessiva e, starei per dire disgustosamente stucchevole, ma, siamo nel 1975 (anno di uscita del film) ed i riferimenti a fatti di cronaca del tempo sono almeno due ma fondamentali.
Il primo a quello che fu il tentativo di golpe di Junio Valerio Borghese nel 1970; Il secondo, ad uno scontro tra forze dell´ordine e neofascisti che avvenne realmente in Abruzzo in una localita´ chiamata Pian di Rascino nel 1974.
Durante il film si accenna, sia pur fuggevolmente, alle bombe sui treni (Italicus) e nelle piazze (Piazza della Loggia).
Rivedendo il film e ripensando all´epoca in questione, si puo´ affermare come, per allora, la trama fosse attuale ed al tempo stesso audace.
Patetico lo sforzo (alfine inutile) del Commissario Solmi, un discreto Luc Merenda, di assiucurare alla giustizia i vari fetentoni.
Adolescenziale l´interpretazione di Delia Boccardo; Tomas Milian che fa il cinico poi....non ne parliamo.
Ma i fatti di cronaca evocati, riferiti a quegli Anni ´70 spesso crudeli, fanno forse ancora oggi rabbrividire.
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