Quando gli uomini armarono la clava e... con le donne fecero din-don

E' un film boccacesco, piuttosto osè per il periodo ma con una splendida e sempre sexy Nadia Cassini. Le allusioni sono numerose e la comicità è scontata. Questo film nasce negli anni della commedia all'italiana, dove si iniziano ad ascoltare i primi discorsi piccanti sulla sessualità e a intravvedere le prime immagini di nudo. In effetti il film, al pari di molti altri dell'epoca, punta soprattutto su questo. E' il periodo hippy, della libertà a tutto tondo, e c'è, da parte degli autori, il tentativo di colpire l'immaginario erotico degli studenti del '68, di invogliare un pubblico di giovanissimi ad accorrere al cinema con la speranza o l'illusione di fargli vedere "qualcosa". Ma il tutto gioca sull'ambiguità, sul vedo-e-non-vedo, sulle frasi a doppio senso, sull'equivoco, sugli sguardi ammiccanti e sulle forme sexy di alcuni personaggi della commedia. Oggi verrebbe considerato un film di serie C, ma ieri, certamente, fece scalpore nelle sale cinematografiche. Il film segue probabilmente la scia del precedente di Festa Campanile, "Quando le donne avevano la coda" (1970), con un magnifico Giuliano Gemma nella parte del cavernicolo bellissimo ma ingenuo.