Lo strano vizio della signora Wardh |
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Un film di Sergio Martino.
Con George Hilton, Edwige Fenech, Ivan Rassimov, Conchita Airoldi, Manuel Gil.
continua»
Giallo,
durata 90 min.
- Italia 1971.
MYMONETRO
Lo strano vizio della signora Wardh
valutazione media:
2,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bella, tormentata e insoddisfatta...diFeedback: 9060 | altri commenti e recensioni di |
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mercoledì 12 maggio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La signora bella, tormentata e insoddisfatta è Julie Wardh (una splendida Edwige Fenech), protagonista di questo interessante thriller a sfondo erotico del 1971. Un buon lavoro per Sergio Martino, che ha saputo creare il mix vincente con una storia intrigante, quattro personaggi belli e un pò snob e musiche adatte. La trama è tutt'altro che banale, anzi piuttosto complessa, due dei protagonisti rivelano poi un cinismo fuori dal comune e lo spettatore non ha da annoiarsi. E questo soprattutto a inizio anni '70, quando di film come questo non ne venivano realizzati molti. La signora Wardh (E. Fenech) ha tutto. Bella, ricca, ha tanti corteggiatori e un marito colto che forse la trascura un pò... Ha amiche ricche e viziate e vive in una casa moderna, da sogno. Ma non è soddisfatta, è inquieta e si lascia andare tra le braccia di molti uomini per provare nuovi piaceri che il suo istinto da sado-masochista le suggerisce. Si trova così invischiata in situazioni complesse e pericolose dalle quali poi non riesce a uscire. Affidarsi alla sua più cara amica per essere aiutata è uno sbaglio e non le serve a molto, anzi... Questa amica, di una superficialità disarmante, pagherà a caro prezzo la sua ingenua curiosità. Si può citare una frase che testimonia la frivolezza assoluta di tale ragazza. Lungo la strada compra un quotidiano, legge i titoli di testa e lo butta sul sedile posteriore del suo Maggiolino Cabriolet. Poi esclama - "Io il giornale mica lo leggo. Ma se non lo compro, sento che mi manca qualcosa..." - Oltre a Edwige Fenech, vera protagonista che non si risparmia in atteggiamenti conturbanti e audaci, George Hilton impersona un perfetto playboy dell'epoca, disinvolto e sicuro di sè (anche troppo...), che sa come entrare in modo gentile ma intrigante nel cuore di una donna. Alcune belle sequenze arricchiscono il film. Tra queste la spericolata corsa in motocicletta tra città e campagna e l'inquietante attesa dell'amica all'interno dello splendido e... sinistro parco che sta per chiudere i cancelli. A volte si sente la mancanza di una musica più adatta per certe scene un pò lunghe e "vuote", ma il film si guarda comunque volentieri. Genera tensione, è un vero "thriller" di quell'epoca e poi il finale, così bizzarro e inaspettato... C'è una sequenza davvero degna di nota, coinvolgente e assecondata da un sottofondo musicale perfetto, la pioggia di cocci di vetro che cadono, lentamente, sul corpo di Edwige Fenech durante uno dei suoi "strani" incontri amorosi con Jean (Ivan Rassimov), uno dei suoi amanti, forse il più perverso... - di "Joss" -
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