Dopo il precedente documentario, che vedeva Miyazaki cimentarsi con la produzione del film Ponyo, la sua relazione complicata con il figlio, questo nuovo documentario ci mostra il regista dello studio Ghibli ritornare al suo lavoro dopo aver annunciato il suo ritiro artistico ormai più di 10 anni fa, nel 2013, per realizzare quello che pensava fosse il suo ultimo film. La realizzazione de Il Ragazzo e l'Airone non è meno sofferta di quella di Ponyo, ed è segnata dalla dipartita di numerosi suoi vecchi amici e (ex) collaboratori, incluso Isao Takahata, un altro storico regista Ghibli. Il rapporto di amicizia/rivalità tra i 2 sembra fosse così forte che la scomparsa di Takahata ha segnato in modo considevole Miyazaki, che ha voluto in qualche modo omaggiare (o forse "esorcizzare") il regista con il suo nuovo film, fortemente biografico, ma allo stesso tempo volutamente fantastico e criptico da non farlo sospettare troppo allo spettatore.
Il documentario è molto interessante, ed oltre a svelare deliziosi dietro alle quinte ci mostra un Miyazaki sempre più anziano, per certi versi amareggiato, ma che ha ancora voglia di creare opere. Non tanto per gli altri, ma soprattutto per sè.
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