xerox
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venerdì 31 gennaio 2025
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"troppa trama....."
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... urlava qualche tempo fa uno spettatore dei cinemini in cui si proiettavano questi films. Carognetta in fondo simpatica Tinto Brass, la cui sessualità si è fermata a 14 anni, quando gli ormoni sono a palla! Il sesso è una roba di testa, Tinto, non di marrabecco!
P.S. La protagonista aveva la dentiera. Strano, in un film così.....
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parsifal
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martedì 5 giugno 2018
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brass conferma sè stesso
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Tinto Brass giunge alla Magna Summa del suo percorso cinematografico e professionale, girando per la prima volta in digitale e confermando il suo talento tecnico come regista e tecnico di montaggio. Tratto liberamente dal romanzo " Amare Leon" di Alina Rizzi, vede come protagonista Marta (A.Jimskaya) giovane e prorompente matrona, sposata con Dario ( Max Parodi) editore indipendente, completamente immerso nei suoi affari. Entrambe si trovano al Festival della Letteratura a Mantova, lui per seguire la scena letteraria e lei per seguire il marito. Lei è insoddisfatta , non raggiunge più il culmine del piacere e lui è troppo distratto per accorgersene,. Ed ecco che appare Leon, affascinante e tombeur de fammes, che attira subito l'attenzione di MArta con suo magnetismo animale ed il carisma che lo contaddistingue.
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Tinto Brass giunge alla Magna Summa del suo percorso cinematografico e professionale, girando per la prima volta in digitale e confermando il suo talento tecnico come regista e tecnico di montaggio. Tratto liberamente dal romanzo " Amare Leon" di Alina Rizzi, vede come protagonista Marta (A.Jimskaya) giovane e prorompente matrona, sposata con Dario ( Max Parodi) editore indipendente, completamente immerso nei suoi affari. Entrambe si trovano al Festival della Letteratura a Mantova, lui per seguire la scena letteraria e lei per seguire il marito. Lei è insoddisfatta , non raggiunge più il culmine del piacere e lui è troppo distratto per accorgersene,. Ed ecco che appare Leon, affascinante e tombeur de fammes, che attira subito l'attenzione di MArta con suo magnetismo animale ed il carisma che lo contaddistingue. La trascinerà con sapente lentezza , in un turbine di conturbante piacere al quale lei non saprà e non vorrà dire di no.Inebriata da tanto godimento , non si ritrae neanche quando lui vorrà percorrere " Lo sconsacrato vicolo di Sodoma" come ama definirlo il regista, anzi accoglierà l'invito come un'eccitante novità. Rigenerata da tanto piacere, confessa tutto al marito che dapprima si indispettisce e poi diventa suo copmlice e così di due ritroveranno l'intesa che avevano perduto a caisa della routine. Tutti i cardini del pensiero di Tinto Brass vengono estrinsecati in questo lavoro, assai dignitoso e più ardito dei precedenti.
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paolo 67
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mercoledì 18 gennaio 2012
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riaffermazione brass-filosofia culo e tradimento
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Pregi e difetti, Brass ripropone il suo discorso. Il film è abbastanza semplice e popolaresco anche se con dei suoi tratti sofisticati. Ironico e iconoclasta, Brass mostra il montaggio (vecchia reminescenza colta della nouvelle vague, che in Italia non nacque mai e il Brass dell'inizio sembrava alla critica promettere in questo) e soprattutto il culo della protagonista, su cui insiste molto. Belle ambientazioni e ottima fotografia, con bei colori. Molto belli i momenti onirici. Un film riuscito sul piano dell'immagine, con la solita maestria del regista nelle inquadrature, spesso indovinate, creative, con belle intuizioni registiche e i consueti lampi di genio. Affascinante e “normale”, anche simpatica la prosperosa protagonista, che è bella tutta oltre che per il culo.
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Pregi e difetti, Brass ripropone il suo discorso. Il film è abbastanza semplice e popolaresco anche se con dei suoi tratti sofisticati. Ironico e iconoclasta, Brass mostra il montaggio (vecchia reminescenza colta della nouvelle vague, che in Italia non nacque mai e il Brass dell'inizio sembrava alla critica promettere in questo) e soprattutto il culo della protagonista, su cui insiste molto. Belle ambientazioni e ottima fotografia, con bei colori. Molto belli i momenti onirici. Un film riuscito sul piano dell'immagine, con la solita maestria del regista nelle inquadrature, spesso indovinate, creative, con belle intuizioni registiche e i consueti lampi di genio. Affascinante e “normale”, anche simpatica la prosperosa protagonista, che è bella tutta oltre che per il culo. Affiorano, come sempre nell'opera di Brass, umori nostalgici, in un film spesso riposato, se non proprio a volte pigro. Ironia e autoironia nella recitazione degli attori (forse non si poteva di più), così come a volte la finzione è esibita. Qualche dettaglio pornografico, ma anche qualche più o meno vaga reminescenza del Brass surrealista e inevitabilmente cinefilo. Brass vuole continuare a celebrare un erotismo sano, carnale, solare (o lunare). Il film non è stupido, ma ha qualche battuta discutibile e qualche volgarità di troppo. A volte i tempi sono troppo lenti, e si avverte qualche stanchezza, oltre che qualche ripetitività. Sul filo degli eccessi a volte si rischia anche il ridicolo involontario, oltre che la noia. Un Brass modestamente eterogeneo, fin troppo.
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franz
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martedì 5 febbraio 2008
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non è poi così male
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Io non so se i critici si leggono, perchè ne dicono per dirne. In questo caso, il film di Brass viene stroncato perchè il regista pensa solo a "quello". Ma che senso ha? Sarebbe come stroncare una commedia perchè fa solo ridere o un musical perchè cantano sempre. E' evidente che ci troviamo di fronte ad un film erotico e va valutato nel suo genere, cioè nella sua capacità di essere eccitante. Ma evidentemente il concetto di eccitazione imbarazza i critici, per cui preferiscono fare dell'ironia. Con questo non voglio dire che ci troviamo di fronte ad un capolavoro, no. La recitazione in alcuni casi è tremenda. L'amica della protagonista deve aver preso lezioni per corrispondenza. Ma credo che questo dipenda molto dalla difficoltà di trovare attori bravi che si prestino a recitare in film di questo genere.
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Io non so se i critici si leggono, perchè ne dicono per dirne. In questo caso, il film di Brass viene stroncato perchè il regista pensa solo a "quello". Ma che senso ha? Sarebbe come stroncare una commedia perchè fa solo ridere o un musical perchè cantano sempre. E' evidente che ci troviamo di fronte ad un film erotico e va valutato nel suo genere, cioè nella sua capacità di essere eccitante. Ma evidentemente il concetto di eccitazione imbarazza i critici, per cui preferiscono fare dell'ironia. Con questo non voglio dire che ci troviamo di fronte ad un capolavoro, no. La recitazione in alcuni casi è tremenda. L'amica della protagonista deve aver preso lezioni per corrispondenza. Ma credo che questo dipenda molto dalla difficoltà di trovare attori bravi che si prestino a recitare in film di questo genere. Le situazioni a volte sono talmente impossibili da non solleticare la fantasia. Ad esempio si vedono donne andare in giro per strada vestite in una maniera tale che nella realtà verrebbero immediatamente arrestate o stuprate. La vicenda della moglie insoddisfatta poteva essere narrata con qualche sottigliezza in più e qualche orgasmo in meno. Tuttavia il film, nel suo genere (erotico, appunto), non è da buttare via. E non parlo solo di corpi e inquadrature ginecologiche, ma di dettagli giusti. Come la scelta di descrivere la protagonista non come la classica raffinata nobildonna annoiata, ma come una stronzetta di provincia, tanto maliziosa quanto poco misteriosa, e quindi scevra della solita retorica sul sesso e conseguentemente autenticamente animalesca. Il film, insomma, non ripropone il solito cliché della donna mitologica infinitamente più sensibile, profonda (verso l'alto e verso il basso), folle, ecc. ecc. dell'uomo (che alla fine è solo un modo per potersi liberare dai sensi di colpa. Come dire: la donna troia in realtà è un essere sueriore), ma presenta una donna molto più eccitante: quella reale nella misura in cui goda del sesso, senza la pretesa di essere nel giusto.
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mercoledì 24 ottobre 2007
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martedì 23 ottobre 2007
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domenica 21 ottobre 2007
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