cinelady
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martedì 14 novembre 2017
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da rivalutare
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Las Vegas, quattro luglio. Una coppia qualunque, che festeggia il quinto anniversario di fidanzamento proprio il giorno dell’indipendenza americana, decide di lasciarsi. Entrambi trascorreranno la notte di festeggiamenti cercando di dimenticare l’attrazione che ancora li lega con nuovi partner. Ma c’è chi è destinato a perdersi, e chi a ritrovarsi.
La storia è semplicissima, ma la pellicola si avvale di una splendida regia piena di virtuosismi e di una magnifica fotografia che esalta molto i colori, tra le luci fluorescenti dei locali di Las Vegas e i cieli dipinti su fondale (il film infatti è interamente girato in studios), il tutto supportato da un umorismo sottile e un’atmosfera perfettamente in bilico tra sogno e realtà.
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Las Vegas, quattro luglio. Una coppia qualunque, che festeggia il quinto anniversario di fidanzamento proprio il giorno dell’indipendenza americana, decide di lasciarsi. Entrambi trascorreranno la notte di festeggiamenti cercando di dimenticare l’attrazione che ancora li lega con nuovi partner. Ma c’è chi è destinato a perdersi, e chi a ritrovarsi.
La storia è semplicissima, ma la pellicola si avvale di una splendida regia piena di virtuosismi e di una magnifica fotografia che esalta molto i colori, tra le luci fluorescenti dei locali di Las Vegas e i cieli dipinti su fondale (il film infatti è interamente girato in studios), il tutto supportato da un umorismo sottile e un’atmosfera perfettamente in bilico tra sogno e realtà.
L’idea di una colonna sonora che accompagna costantemente gli eventi funziona, anche se personalmente non l’ho apprezzata più di tanto per via dell’autore che la interpreta, ovvero Tom Waits, che non ho trovato molto in sintonia con la situazione. Certamente se avessero realizzato un vero e proprio musical, con brani cantati dal cast e coreografie vere e proprie l’avrei amato ancor di più, ma rimane certamente un film ingiustamente sottovalutato e dimenticato, uno splendido omaggio ai grandi musical degli anni Cinquanta contaminato dal tipico sperimentalismo di Coppola.
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gibon
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domenica 25 agosto 2013
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un film inutile?
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Un film molto gradevole, che ho visto in sala negli anni '80.
In seguito l'ho acquistato in cassetta e DVD, lo riguardo sempre volentieri.
Una moderna favola d'amore, con una stupenda nastassja kinski, una fantasmagorica Las Vwgas, complewtamente ricostruita.
Un film inutile?
Non credo: le favole non sono mai inutili.
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readcarpet
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giovedì 4 settembre 2008
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one from the heart
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Un film, oserei dire, inutile. Racconta di una coppia che la mattina di un 4 Luglio si lascia rispettivamente, lui per un’acrobata, lei per un cameriere, ma alla fine l’amore trionferà, trallallerò trallallà.
Film sfarzoso (ovviamente!), pure troppo. Questa volta Coppola sembra alla ricerca del genio perduto, tra tecniche sperimentali, costantemente sopra le righe per quanto riguarda luci, colori, riprese incrociate ecc.
Il guaio è che quando la storia, oltre ad essere futile, ha anche dei personaggi insopportabili, questo dispendio di (presunta) magia visiva si ritorce contro il regista e indispone lo spettatore. Costò così tanto riprodurre Las Vegas interamente negli Zoetrope Studios di Coppola, che gli stessi Studios fallirono a causa del fiasco colossale.
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Un film, oserei dire, inutile. Racconta di una coppia che la mattina di un 4 Luglio si lascia rispettivamente, lui per un’acrobata, lei per un cameriere, ma alla fine l’amore trionferà, trallallerò trallallà.
Film sfarzoso (ovviamente!), pure troppo. Questa volta Coppola sembra alla ricerca del genio perduto, tra tecniche sperimentali, costantemente sopra le righe per quanto riguarda luci, colori, riprese incrociate ecc.
Il guaio è che quando la storia, oltre ad essere futile, ha anche dei personaggi insopportabili, questo dispendio di (presunta) magia visiva si ritorce contro il regista e indispone lo spettatore. Costò così tanto riprodurre Las Vegas interamente negli Zoetrope Studios di Coppola, che gli stessi Studios fallirono a causa del fiasco colossale.
E a nulla serve la voce di Tom Waits come narratore-cantante, se i suoi testi sono in eterno odor di melassa.
Ho scritto “film inutile”, inizialmente. Mi modero e aggiungo “oggi”. Perché nel 1982 non ero ancora nato e non posso conoscere le cause di un rifiuto così netto da parte del pubblico. Ma posso dire che oggi un film come questo non ha più ragione di esistere.
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[+] mi dispiace molto per te che non eri nato nel 1982
(di marcolato)
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michel
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giovedì 22 novembre 2007
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uomini, sogni e canzonette
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Las Vegas, la città dei sogni. Una coppia in crisi si divide, il tempo di una notte, per poi ritrovarsi alle prime luci dell’alba. Non è per paura che rinunciano al sogno che hanno cavalcato, ma perché hanno imparato a riconoscersi e ad accettarsi per quello che sono, limiti e difetti compresi. È questo sentimento banale e profondo, umanissimo, a far battere il cuore di un gioiello tecnologico che, a distanza di 20 anni, non appare minimamente invecchiato; prova certa che la ricercatezza formale non è qui fine a se stessa. Chi non si stupisce di trovare grandi verità nelle piccole cose, non stenterà a riconoscere in questo film, in miracoloso equilibrio tra sperimentazione e intimismo, tra musical e racconto sentimentale, un autentico capolavoro.
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Las Vegas, la città dei sogni. Una coppia in crisi si divide, il tempo di una notte, per poi ritrovarsi alle prime luci dell’alba. Non è per paura che rinunciano al sogno che hanno cavalcato, ma perché hanno imparato a riconoscersi e ad accettarsi per quello che sono, limiti e difetti compresi. È questo sentimento banale e profondo, umanissimo, a far battere il cuore di un gioiello tecnologico che, a distanza di 20 anni, non appare minimamente invecchiato; prova certa che la ricercatezza formale non è qui fine a se stessa. Chi non si stupisce di trovare grandi verità nelle piccole cose, non stenterà a riconoscere in questo film, in miracoloso equilibrio tra sperimentazione e intimismo, tra musical e racconto sentimentale, un autentico capolavoro.
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