L'iraniano dissidente Jafar Panahi e il processo sommario al regime degli ayatollah: in Concorso, un film importante
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
Un uomo contro. Nel 2010 condannato a sei anni di prigione per propaganda avversa al regime, Jafar Panahi non sa, non vuole esimersi dal filmare la realtà del suo paese, l'Iran. Rilasciato su cauzione nel febbraio 2023, con il nuovo film, A Simple Accident, in Concorso al 78° Festival di Cannes corre due sensibili rischi: attirare l'ira di Teheran e ampliare il suo palmares, dopo il Leone d'Oro al Festival di Venezia nel 2000 per The Circle e l'Orso d'Oro a Berlino nel 2015 per Taxi Teheran.
Sulla Croisette è di casa, regime permettendo: ha vinto la Caméra d'Or nel 1995 con l'opera prima Il palloncino bianco, ha ricevuto il premio della giuria a Un Certain Regard per Oro rosso nel 2003, poi il premio per la migliore sceneggiatura per Tre volti nel 2018, mentre nominato giurato del Concorso nel 2010 non poté partecipare, perché recluso nel carcere di Évin. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (3146 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 20 maggio 2025