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felicity
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mercoledì 22 gennaio 2025
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profezia della presidenza
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Ciò che gli autori di The Apprentice intendono mostrare è l'iniziazione di Donald Trump, su ispirazione di Roy Cohn, in un film che esalta, semplificandolo, il valore del racconto.
Uno storytelling inesorabile eppure semplice, dettagliato eppure accessibile. Sullo sfondo una New York che cambia, che si trasforma, diventando avamposto di un'impero americano destinato al crollo. i protagonistii sono perfetti nel tradurre senza mai imitare.
A mancare è però un discorso che entri nel merito, che affondi oltre la superficialità dell’immagine patinata e luccicante messa a cornice al racconto. Riflettere su una delle personalità più emblematiche e controverse della storia contemporanea significa infatti prendere posizioni che vanno al di là dello sberleffo o della parodia.
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Ciò che gli autori di The Apprentice intendono mostrare è l'iniziazione di Donald Trump, su ispirazione di Roy Cohn, in un film che esalta, semplificandolo, il valore del racconto.
Uno storytelling inesorabile eppure semplice, dettagliato eppure accessibile. Sullo sfondo una New York che cambia, che si trasforma, diventando avamposto di un'impero americano destinato al crollo. i protagonistii sono perfetti nel tradurre senza mai imitare.
A mancare è però un discorso che entri nel merito, che affondi oltre la superficialità dell’immagine patinata e luccicante messa a cornice al racconto. Riflettere su una delle personalità più emblematiche e controverse della storia contemporanea significa infatti prendere posizioni che vanno al di là dello sberleffo o della parodia.
In The Apprentice tutto si risolve in un bozzetto piuttosto fiacco di situazioni, avvenimenti, episodi della vita di Trump che non raccontano nulla più di quanto già si sappia o comunque si sia in grado di immaginare rispetto alla storia di un uomo come lui.
Se l’intento, per di più, è quello di fornire una rappresentazione negativa della sua figura il dubbio è che un’opera così non sposti di una virgola le opinioni.
E non solo: come spesso è successo quando si è cercato di colpire Donald Trump fuori dal contesto della politica, il rischio è che questo tentativo di screditarlo e ridicolizzarlo possa diventare l’ennesima arma a favore della sua retorica populista sempre in cerca di nemici attraverso cui legittimare l’eterodossia e l’indisciplina della sua condotta.
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maramaldo
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giovedì 31 ottobre 2024
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un manicheo a manhattan
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Ali Abbasi. Scandinavo nato a Teheran, si prende gioco di un certo amor di patria e prende di petto un ethos che non so cosa significhi esattamente in quanto profila un contesto antropologico (sociale mi sembra eccessivo) in cui le persone per bene latitano più dei malfattori. Rischio di passare per un supporter di Pel di Carota che ha reagito a questo film sguaiato, al solito. Spero che mi lasceranno passare alcune osservazioni anche se non sono in linea con i benpensanti. Non convince come si rappresenti il giovane Donald predestinato a turpitudini, bisognoso soltanto di un apposito istruttore. Riscuoteva di persona le pigioni correndo qualche rischio. Ali, poi, dovrebbe riconoscere che la profilazione etnica è adottata anche in contrade accoglienti per individuare chi si pensa non sia proclive a pagare l'affitto.
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Ali Abbasi. Scandinavo nato a Teheran, si prende gioco di un certo amor di patria e prende di petto un ethos che non so cosa significhi esattamente in quanto profila un contesto antropologico (sociale mi sembra eccessivo) in cui le persone per bene latitano più dei malfattori. Rischio di passare per un supporter di Pel di Carota che ha reagito a questo film sguaiato, al solito. Spero che mi lasceranno passare alcune osservazioni anche se non sono in linea con i benpensanti. Non convince come si rappresenti il giovane Donald predestinato a turpitudini, bisognoso soltanto di un apposito istruttore. Riscuoteva di persona le pigioni correndo qualche rischio. Ali, poi, dovrebbe riconoscere che la profilazione etnica è adottata anche in contrade accoglienti per individuare chi si pensa non sia proclive a pagare l'affitto. Il maitre à penser Roy Cohn (un Jeremy Strong penetrante anche se non muove un muscolo facciale) chi è? Un intimo di Ricky Tricky, mi pare tutto dire. Appaiono in spezzoni tv sfocati Nixon e Reagan come a spiegare che l'ambizioso senza scrupoli non è che l'ultimo germoglio di una mala pianta che da tempo minaccia libertà e democrazia. Vorrei riuscere a liberare Abbasi dalla taccia di una meschineria para o pre-elettorale. Probabilmente ha altre motivazioni, pulsioni dell'asiatico, che pur perdutamente tecnologizzato, nutre avversione per l'Occidente che l'ha accolto ed elevato.
Più a suo agio Ali nei bozzetti di famiglia per lo più immaginari ma alquanto verosimili nonchè in qualche sudiceria di riverbero clintoniano. Il clou, la violenza carnale in ambito coniugale. La rivisitazione di un noto fattaccio tra gli altri attribuiti allo squallido figuro. Lui le rinfaccia la provenienza da chissà quale buco pidocchioso dell'Europa. Lei, da moglie, elenca gli elementi del suo decadimento. Inferocito, il bolso magnate le si scaglia addosso schiacciandola in un'imbrobabile vigorosa copulazione. Consumata non su lettone con sopra baldacchino a frange dorate ma sul pavimento. O, meglio, per l'esattezza su un riconoscibile tappeto prezioso, ovviamente persiano, l'unica nota di stile che lo scenografo ha concesso alla pacchianata rutilante di Trump Tower.
Visetto vezzoso e belle gambe affusolate di Maria Bakalova vengono adibiti in un ritratto di Ivana Trump che ritengo non le faccia giustizia. Donna saggia e generosa, gli restò affezionata e grata conservando il suo nome. Dotata, di temperamento artistico, si stufò di marmi rosa e palmette e volle assaggiare l'Italia. Meritava di essre trattata meglio anche in un imbonimento preconcetto e malevolo.
P.S. Senza esagerare, la buttiamo un po' in politica? Se per caso verrà eletto, datevi pace. Non può far peggio di... chicchessia. Lo sapete, la situazione è talmente ingestibile comunque la si giri. Non avanzo auspici un po' perchè blandamente interessato ma soprattutto per una qualche apprensione. Dovrà continuamente invocare quello che ha chiamato intervento divino. Abusivamente, posso capire per Woitila ma per un paganaccio come lui o come Reagan non penso che il Cielo si sia scomodato. La vanità mi spinge a rammentare come fui facile profeta. Lo avvertii: se s'intignava a stare su piazza, prima o poi lo avrebbero impallinato e non in modalità garantiste. Lui, invece, "assaltò" Capitol Hill, il Tempio della Democrazia dove pur una sacerdotessa stracciò teatralmente il brogliaccio del discorso di un eletto dal popolo.
A proposito, che ne è di quei facinorosi buontemponi con le corna in testa? Preoccupanti, certo, però maschere spassose. Mi piacerebbe rivederli assieme a lui a Halloween.
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