Il raffinato bianco e nero del regista brasiliano diventa strumento per raccontare l'intersezione tra particolare e universale. Forse un po' grezzo in alcuni passaggi, ma doloroso e mai conciliante.
di Dario Boldini Sentieri Selvaggi
È una condizione di finta stasi quella che domina la prima parte di Ritratto di un certo Oriente, il nuovo film di Marcelo Gomes tratto dal romanzo omonimodi Milton Hatoum. Una immobilità "farlocca" dovuta alle due imbarcazioni trasformate in set, necessarie a raccontare le due tappe del viaggio che, a partire dal Libano, conduce i fratelli cattolici Emir e Emilie prima in Brasile e poi, più nello specifico, nella città di Manaus - per fuggire dalla guerra che, nel 1949, sta per devastare il paese natio dei due ragazzi. [...]
di Dario Boldini, articolo completo (2648 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 30 gennaio 2025