How To Have Sex

Per festeggiare la fine della scuola, Tara, Skye ed Em, decidono di partire in Grecia per intraprendere una vacanza all'insegna dell'euforia, dell'alcol e del sesso.
How to have sex parte con questa premessa, ma riesce ad andare ben oltre al folle divertimento delle nostre protagoniste, scavando nell'intimità delle emozioni e sensazioni che le ragazze proveranno durante la loro vacanza, in particolare con Tara, ricordandoci quanto i sedici anni siano un'età delicata e spesso incontrollabile, fatta non solo di divertimento e spensieratezza, ma di insicurezze, paure e fragilità.
Al suo esordio da regista, Molly Manning Walker mette in piedi una regia che sa essere cruda e dinamica ma allo stesso tempo delicata e riflessiva, con una sceneggiatura forte ma comunque semplice e credibile dall'inizio alla fine, regalandoci un'opera che colpisce duro, con l'intenzione di non sottovalutare una fase della vita in cui ogni problema sembra apparentemente risolvibile. [+]

Per festeggiare la fine della scuola, Tara, Skye ed Em, decidono di partire in Grecia per intraprendere una vacanza all'insegna dell'euforia, dell'alcol e del sesso.
How to have sex parte con questa premessa, ma riesce ad andare ben oltre al folle divertimento delle nostre protagoniste, scavando nell'intimità delle emozioni e sensazioni che le ragazze proveranno durante la loro vacanza, in particolare con Tara, ricordandoci quanto i sedici anni siano un'età delicata e spesso incontrollabile, fatta non solo di divertimento e spensieratezza, ma di insicurezze, paure e fragilità.
Al suo esordio da regista, Molly Manning Walker mette in piedi una regia che sa essere cruda e dinamica ma allo stesso tempo delicata e riflessiva, con una sceneggiatura forte ma comunque semplice e credibile dall'inizio alla fine, regalandoci un'opera che colpisce duro, con l'intenzione di non sottovalutare una fase della vita in cui ogni problema sembra apparentemente risolvibile.
[-]

Per festeggiare la fine della scuola, Tara, Skye ed Em, decidono di partire per la Grecia per intraprendere una vacanza all'insegna dell'euforia, dell'alcol e del sesso.
How to have sex parte con questa premessa, ma riesce ad andare ben oltre al folle divertimento delle nostre protagoniste, scavando nell'intimità delle emozioni e sensazioni che le ragazze proveranno durante la loro vacanza, in particolare con Tara, ricordandoci quanto i sedici anni siano un'età delicata e spesso incontrollabile, fatta non solo di divertimento e spensieratezza, ma di insicurezze, paure e fragilità.
Al suo esordio da regista, Molly Manning Walker mette in piedi una regia che sa essere cruda e dinamica ma allo stesso tempo delicata e riflessiva, con una sceneggiatura forte ma comunque semplice e credibile dall'inizio alla fine, regalandoci un'opera che colpisce duro, con l'intenzione di non sottovalutare una fase della vita in cui ogni problema sembra apparentemente risolvibile.

Bel film d'iniziazione alla vita. Tre ragazze vanno in vacanza in Grecia con l'intenzione di divertirsi e trovare ragazzi. Le giornate si snodano tra bevute e conoscenze. Tara, la più piccola del gruppo, affronterà nuove esperienze che non scorderà. Ottimo cast, il giusto ritmo e una protagonista bravissima e carinissima.

Di fronte al film How to have sex di Molly Manning Walker, ho avuto la percezione fisica che un alta muraglia mi separa (quattro generazioni) dagli adolescenti odierni del mondo occidentale d’oggi, dove ‘crescere è diventato problematico, meglio essere cullati in un mondo senza temporalità e spazialità, dove esiste solo il divertimento’. Potrei quindi gettare la spugna della comprensione, dichiarando con il sussiego tipico dei vecchi ‘che non hanno capito un tubo della vita, che non vogliono fare niente, che sono degli incalliti scansafatiche’! Mentre noi! Ma diceva Shakespeare nel 1600: ‘Vorrei che non ci fosse età di mezzo fra i dieci e i ventitré anni, o che la gioventù dormisse tutto questo intervallo; poiché non c’è nulla in cotesto tempo se non ingravidare ragazze, vilipendere gli anziani, rubare e darsi legnate’. [+]

Di fronte al film How to have sex di Molly Manning Walker, ho avuto la percezione fisica che un alta muraglia mi separa (quattro generazioni) dagli adolescenti odierni del mondo occidentale d’oggi, dove ‘crescere è diventato problematico, meglio essere cullati in un mondo senza temporalità e spazialità, dove esiste solo il divertimento’. Potrei quindi gettare la spugna della comprensione, dichiarando con il sussiego tipico dei vecchi ‘che non hanno capito un tubo della vita, che non vogliono fare niente, che sono degli incalliti scansafatiche’! Mentre noi! Ma diceva Shakespeare nel 1600: ‘Vorrei che non ci fosse età di mezzo fra i dieci e i ventitré anni, o che la gioventù dormisse tutto questo intervallo; poiché non c’è nulla in cotesto tempo se non ingravidare ragazze, vilipendere gli anziani, rubare e darsi legnate’. Quindi il mio disagio è solo apparente che reale, è solo generazionale, non assoluto, e mi permette di fare delle considerazioni. Tara con le sue amiche si reca a Creta per le vacanze, e nel divertimento immaginato, ci sarebbe anche qualche avventura sessuale con ‘uno o più ragazzi’, senza apparente coinvolgimento di affetti. Tara sulla spiaggia non sa dire di no e ha un rapporto. Dopo di che Tara per il resto della vacanza entra in depressione e mostra di avere vissuto l’esperienza come uno stupro. Come è possibile? Perché Tara sente di essere una sconosciuta nella testa di quel ragazzo. E quindi gli affetti? Sono essenziali, a quindici come a settant’anni, possono durare una sera come tutta una vita, ma ci devono essere. Altrimenti la vita ci scivola tre le mani. [-]