Lei è "la donna che apre le vie". Già questo appellativo parla da sé, è evocativo, perché fin dall'infanzia Nasim è una bambina che non si accontenta mai, che vuole sempre di più, ama giocare coi più forti (cioè i maschi), ha il coraggio di osare laddove addirittura un paese intero glielo proibisce. Ma non è un "osare" che mira a trasgredire, come le tante donne femministe che lottano contro il governo iraniano per togliere l'obbligo del velo. Il suo "osare" è uno "scalare" (climbing), un superare gli ostacoli. La sua è, prima di tutto, una battaglia interiore, una battaglia con sè stessa, per dimostrare che lei non è soltanto quello che gli altri vogliono che sia, ma è davvero ciò che lei vuole essere.
[+]
Lei è "la donna che apre le vie". Già questo appellativo parla da sé, è evocativo, perché fin dall'infanzia Nasim è una bambina che non si accontenta mai, che vuole sempre di più, ama giocare coi più forti (cioè i maschi), ha il coraggio di osare laddove addirittura un paese intero glielo proibisce. Ma non è un "osare" che mira a trasgredire, come le tante donne femministe che lottano contro il governo iraniano per togliere l'obbligo del velo. Il suo "osare" è uno "scalare" (climbing), un superare gli ostacoli. La sua è, prima di tutto, una battaglia interiore, una battaglia con sè stessa, per dimostrare che lei non è soltanto quello che gli altri vogliono che sia, ma è davvero ciò che lei vuole essere. Diremmo noi: una ragazza che ha carattere. Per sua fortuna, a differenza di tante altre bambine "pre-impostate" nell'educazione da parte dei familiari, i suoi genitori sembrano totalmente assenti dalla scena. Dopo vari sport "maschilisti" come il kick-boxing a cui si dedica per breve tempo, la sua svolta decisiva arriva con l'arrampicata che, prima ancora che uno sport, è una "danza". Sì, perchè la roccia va "letta", bisogna "danzare" con lei. Non è un semplice "tirar sù il peso del proprio corpo con le proprie braccia", ma prima di tutto un movimento in sintonia con la superficie verticale. La montagna, per Nasim, è il luogo dell'emancipazione, dove si diventa messaggeri, dove diventiamo connessi gli uni con gli altri. In città lei segue le regole di condotta (l'obbligo del velo), ma in montagna è diverso. Sulla roccia trova la felicità. E questo anche se le sue unghie, sempre tinte di rosa, di tanto in tanto si spezzano... Direi il minimo, tenendo conto che su 30 giorni di visto concessi dalle istituzioni europee alla scalatrice iraniana per aprire nuove vie, Nasim ha scalato le montagne di tutta Europa per ben 27 giorni. Una passione, la sua, che diventa lavoro, un sacrificio donato all'umanità intera appassionata di climbing.
[-]
|
|