fa.callisto
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giovedì 25 marzo 2021
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buon horror indipendente
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Se si eccettua la recitazione spesso al di sotto del livello di guardia e qualche piccola ingenuità tecnica, questo film indipendente non delude. Guardato con l'occhio dell'appassionato dell'horror italiano dei gloriosi anni settanta e ottanta, modello creativo e artistico irrangiungibile, riesce a tratti ad emozionare, ad impaurire e a creare atmosfere malsane e inquietanti. Convincente debutto, ora aspettiamo il giovane regista Mirabelli alla sua prossima prova cinematografica.
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joeditonno
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domenica 17 marzo 2019
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ottimo
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Non mi trovi d’accordo. Il tentativo del regista è fuor di dubbio titanico. Cerca, con stile proprio di riportar in auge l’horror italiano. Ovviamente non è perfetto, sciocco sarebbe dire che la recitazione è perfetta o che non sono presenti sbavature. Nel complesso consigliatissimo. Bravi.
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lucap
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mercoledì 6 febbraio 2019
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un tributo al cinema di una volta !
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A differenza di troppe pellicole indipendenti ripetitive e scontate, questo the antithesis si è rivelato davvero una sorpresa. Innovativo e ben girato. Ottime le musiche del M° Simonetti, mentre regia e fotografia entrambe sono state assai curate e personali strizzando anche l'occhio al cinema degli anni '70. Il cinema indipendente italiano sta facendo progressi. Speriamo che le commedie che spopolano attualmente possano essere sostituite da prodotti più freschi e coraggiosi come questa pellicola.
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paolo76
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venerdì 6 luglio 2018
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facciamoci del male...
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Incuriosito dai giudizi positivi di "esperti" e di premi ricevuti mi convinco a comprare il DVD di questo film. Purtroppo la realtà è che se bastasse un utilizzo di luci colorate stile anni '80, musica metallara e primi piani su coltelli a far pensare che finamlemte l'horror italiano stia rinascendo, alora stiamo messi male. L'utilizzo delle fonti di colore viene sovrabusato e molte volte mal utilizzato, la protagonosta non ha nulla e non fa nulla per rendere credibile il suo personaggio, i dialoghi forzati poi peggiorano la situazione, dettagli come non spiegare ad una attrice (che si vuole far passare per appassionata di fotografia) come tenere una reflex nel modo corretto in mano è la cartina tornasole di quanta superficialità e disattenzione esistano in questa pellicola che non riesce mai ad uscire da un continuo piattume.
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Incuriosito dai giudizi positivi di "esperti" e di premi ricevuti mi convinco a comprare il DVD di questo film. Purtroppo la realtà è che se bastasse un utilizzo di luci colorate stile anni '80, musica metallara e primi piani su coltelli a far pensare che finamlemte l'horror italiano stia rinascendo, alora stiamo messi male. L'utilizzo delle fonti di colore viene sovrabusato e molte volte mal utilizzato, la protagonosta non ha nulla e non fa nulla per rendere credibile il suo personaggio, i dialoghi forzati poi peggiorano la situazione, dettagli come non spiegare ad una attrice (che si vuole far passare per appassionata di fotografia) come tenere una reflex nel modo corretto in mano è la cartina tornasole di quanta superficialità e disattenzione esistano in questa pellicola che non riesce mai ad uscire da un continuo piattume. Si vede la passione per film di fine anni 70 ed anni 80 del regista, ma realizzarne uno all'altezza di quel periodo è cosa difficile e qui si vedono tutte queste difficoltà. Bocciato su tutta la linea almeno che non si ammetta di aver creato un filmetto amatoriale buono per youtube allora siamo ad alti livelli social.
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claire
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giovedì 7 dicembre 2017
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invedibile
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visto in anteprima al ToHorror.
Spettatori in sala annoiati, risolini ovunque, spiace per il regista e l'attrice presenti, ma davvero un brutto film. Recitazione amatoriale, sceneggiatura senza senso, dialoghi inverosimili noioso.
Il regista cerca di imitare Argento ma purtroppo per lui non basta inserire musica metal a caso e primi piani su coltelli per riuscirci. Alcune trovate involontariamente comiche, la scena lesbica totalmente gratuita e girata male.
Capisco sia un film indipendente, ma non capisco tutto questo buonismo ( ho letto abbia vinto un premio a un festival recentemente ). Se questo è un buon prodotto allora tremo all'idea di cosa siano i prodotti pessimi.
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visto in anteprima al ToHorror.
Spettatori in sala annoiati, risolini ovunque, spiace per il regista e l'attrice presenti, ma davvero un brutto film. Recitazione amatoriale, sceneggiatura senza senso, dialoghi inverosimili noioso.
Il regista cerca di imitare Argento ma purtroppo per lui non basta inserire musica metal a caso e primi piani su coltelli per riuscirci. Alcune trovate involontariamente comiche, la scena lesbica totalmente gratuita e girata male.
Capisco sia un film indipendente, ma non capisco tutto questo buonismo ( ho letto abbia vinto un premio a un festival recentemente ). Se questo è un buon prodotto allora tremo all'idea di cosa siano i prodotti pessimi.
Pessimo film, che ha il difetto di prendersi anche molto sul serio. Sconsigliatissimo.
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giordanor.
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giovedì 30 novembre 2017
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un bel lavoro che intrattiene e sorprende
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Ho visto The Antithesis in anteprima a Torino e devo dire che si tratta veramente di un bel lavoro curato. E' ricco di stile, sia estetico che dinamico, la regia, la recitazione naturale e i richiami ai classici di genere del passato, fanno scivolare lo spettatore, con un ritmo d'altri tempi meno frenetico e brutale di quel che siamo ormai abituati a sorbirci dagli horror moderni, nell'intreccio originale del racconto, svelando fino alla fine delle belle sorprese. Al centro di un quadro ben dipinto, la figura carismatica della interprete protagonista, tutt'intorno le belle musiche di Claudio Simonetti. Intrattiene, lo consiglio.
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giordanor.
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giovedì 30 novembre 2017
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ottimo labovo che intrattiene e sorprende
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Ho visto il film in anteprima a Torino e devo dire che mi è sembrato curato e coinvolgente. Lo stile elegante, la regia ispirata ai vecchi classici ed il ritmo di altri tempi accompagnano lo spettatore in un intreccio per niente banale che alla fine soprende per davvero. La recitazione è naturale e convincente con la carismatica e talentuosa protagonista in quasi tutte le scene. A coronare il tutto la main track di Simonetti. Ìntrattenimento e sorprese assicurate.
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giordanor.
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giovedì 30 novembre 2017
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un buon lavoro che intrattiene e sorprende
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Ho visto "The Antithesis" in anteprima a Torino e devo dire che mi è sembrato curato... la recitazione naturale e credibile , lo stile elegante degli ambienti e i movimenti macchina accompagnano lo spettatore con un ritmo d'altri tempi in un intreccio per niente banale che unisce giallo-horror a un pizzico di fantascienza. Veramente una bella opera prima, con una colonna sonora degna di grandi classici (è del grande Simonetti) e una attrice protagonista fascinosa e talentuosissima. Intrattiene e soprende. Bravi.
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totonnoo''cafone
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domenica 26 novembre 2017
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the tristithesis: perla trash tra poppe e alieni
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Ho avuto la "fortuna" di vederlo in anteprima al Fantafestival di R[+]
Ho avuto la "fortuna" di vederlo in anteprima al Fantafestival di Roma e mi sento di dire che questo film ha tutte le carte in regola per diventare una pietra miliare del trash fanta-horror al pari (o forse leggermente al di sotto) de Il lupo mannaro contro la camorra aka la Croce dalle sette pietre.
Si tratta di un letale mix tra Padre Maronno, Un Posto al sole e il meglio del peggior Dario Argento.
Narrativa lentissima, trama scadente e campata in aria, recitazione al limite del ridicolo che sfocia in picchi di pura comicità (i primi piani su padre Maronno sono impareggiabili, avevo le lacrime agli occhi).
Sintetizzando l'unica cosa da salvare, esclusi gli spunti comici accennati poc'anzi, sono le tette del cast femminile. Un assortimento piacevolmente variegato, dai sempreverdi bomboloni dell'ormai milfissima dell'horror Marina Loi (chissà se come il sottoscritto i pochi fortunati che hanno visto il film si saranno chiesti se ce li ha ancora come mamma glie li ha fatti), agli strabordanti canotti della protagonista mora Crisula Stafida (anche lei in odore di silicone), alle spumeggianti melette della bionda Karolina Cernic (forse l'unica a non essere passata dal chirurgo).
Qualunque cosa sia successo ai loro davanzali, sarebbe un sogno vederle un giorno tutte insieme con Johnny Sins in una bella produzione di Brazzers; porno utopie che manderebbero ai matti anche quel nudista assatanato di Aborym (la citazione del protagonista della Croce delle sette Pietre è del tutto casuale).
Un sentito grazie al regista Mirabelli per questa perla rara, chissà se un giorno nel trentennale dell'uscita del suo film, anche lui come il mitico "Eddy Ednolf" non potrà meritarsi il giusto tributo dalla platea del Fantafestival per questa sua opera magistrale ma per dirla tutta il capolavoro del regista di origini napoletane - che per spunti trash può essere paragonata a The Tristithesis -, nonostante la patina del tempo trascorso, sembra essere ancora più genuino, schietto, meno pretenzioso e senz'altro meno compassato del guazzabuglio polpettonato di Mirabelli.
Tra noia (tanta) e risate (poche ma sincere) l'opera si trascina a stento fino al finale e al termine della visione in sala, con le luci accese, si sente la mancanza di una cassetta di ortaggi guasti da tirare sullo schermo e soprattutto, con tutte quelle poppe in video, la tentazione è quella di correre a casa ed aprire Pornhub.
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