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lunedì 21 giugno 2021
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emozione
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La parola giusta e semplice per descrivere questo film. Forse non perfetto, forse migliorabile, forse pieno di argomenti e di tempi che potevano essere più approfonditi. Ma la regista , con una bella prova,riesce a trasmettere l'emozione, lo stupore, la meraviglia, lo spaesamento, l'ingenua incoscienza e al tempo stesso la grande inconsapevole saggezza di una bambina costretta a crescere troppo in fretta e, purtroppo, da sola. Ottime fotografia e musica. Bravi ed in parte gli attori.
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lunedì 25 marzo 2019
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la semplicità non è superficialità
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Pur nella semplicità dello script e di alcuni dialoghi forse non perfettamente riusciti, ma che mai sono in contrasto con i ruoli, La fuga mi pare un esordio molto interessante per molti aspetti. La regia è accurata e sapiente, pur essendo un film dichiaratamente low budget, che non si accontenta del ping pong campo-controcampo cui tanti film italiani (anche di successo) ci hanno abituato. E poi l'assunzione del punto di vista della ragazzina Silvia è un esercizio difficile ma riuscito. Rispetto al mondo di riferimento...evviva! Abbiamo una famiglia come tante, borghese, come la maggior parte delle famiglie italiane, che vive un problema di disagio - la depressione - come tante altre famiglie ed una adolescente intelligente e ribelle quanto basta per affermare "io esisto".
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Pur nella semplicità dello script e di alcuni dialoghi forse non perfettamente riusciti, ma che mai sono in contrasto con i ruoli, La fuga mi pare un esordio molto interessante per molti aspetti. La regia è accurata e sapiente, pur essendo un film dichiaratamente low budget, che non si accontenta del ping pong campo-controcampo cui tanti film italiani (anche di successo) ci hanno abituato. E poi l'assunzione del punto di vista della ragazzina Silvia è un esercizio difficile ma riuscito. Rispetto al mondo di riferimento...evviva! Abbiamo una famiglia come tante, borghese, come la maggior parte delle famiglie italiane, che vive un problema di disagio - la depressione - come tante altre famiglie ed una adolescente intelligente e ribelle quanto basta per affermare "io esisto". Ma senza situazioni pruriginose, azioni e reazioni eclatanti. Un realismo che non ha bisogno di messe inscena iperrealistiche. Questa grazia che la Vannucchi ha nel pedinare i suoi personaggi, rispettandoli, è una bella lezione di poetica.
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