samanta
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domenica 1 ottobre 2023
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in principio fu uno sfratto
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Il film è una via di mezzo tra il thriller e il poliziesco classico, uscito nel 2017 ha numerosi passaggi in TV, è diretto da Johnny Martin, produttore, sceneggiatore ed anche regista con un curriculum abbastanza modesto (Alone 2020, Delirium, Vendetta una storia d'amore).
La trama è cervellotica (in particolare il finale), ci sono 5 protagonisti: 2 detective Archer (Al Pacino) che lo vediamo all'inizio in azione e poi pensionato e Will Ruiney (Karl Urban: The Loft, Il Signore degli Anelli, Red), poi Christi Davies (Britanny Snow, modesta atttrice: Che la fine abbia inizio, Someone Great), una cronista impicciona che ha avuto l'autorizzazione di seguire i 2 agenti che cercano un killer Hangman (Joe Anderson) e in fine il loro capitano Lisa Watson (Sarah Shahi) che ha autorizzato Archer di riprendere servizio.
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Il film è una via di mezzo tra il thriller e il poliziesco classico, uscito nel 2017 ha numerosi passaggi in TV, è diretto da Johnny Martin, produttore, sceneggiatore ed anche regista con un curriculum abbastanza modesto (Alone 2020, Delirium, Vendetta una storia d'amore).
La trama è cervellotica (in particolare il finale), ci sono 5 protagonisti: 2 detective Archer (Al Pacino) che lo vediamo all'inizio in azione e poi pensionato e Will Ruiney (Karl Urban: The Loft, Il Signore degli Anelli, Red), poi Christi Davies (Britanny Snow, modesta atttrice: Che la fine abbia inizio, Someone Great), una cronista impicciona che ha avuto l'autorizzazione di seguire i 2 agenti che cercano un killer Hangman (Joe Anderson) e in fine il loro capitano Lisa Watson (Sarah Shahi) che ha autorizzato Archer di riprendere servizio. Hangman è un killer seriale che uccide le vitttime impiccandole con varie modalità a ciascuna incide una lettera per raggiungere una frase di 10 lettere, dopo una serie di delitti si comprende che la parola è latina evictionem in inglese evicted e cioè sfratto La caccia al killer è difficile, il criminale è sempre in vantaggio temporale precedendo i 2 poliziotti, verso la fine mancano solo più 2 o 3 lettere il killer rapisce Lisa, ma i due poliziotti riescono a liberarla nell'azione Archer muore e Ruiney riesce ad uccidere Hangman.
Il finale lascia perplessi è sconclusionato mancando una credibile motivazione per i crimini, alla fine la ricerca si presenta come una caccia al tesoro con i vari oggetti (c'è pure un trenino elettrico con mega diorama) che danno l'indicazione per la successiva tappa (un omicidio) il che rallenta la dinamica della storia, la trama appare interessante ma sarebbe stata più convincente la vicenda con un pò più di azione (e soprattutto di suspense) e con dialoghi più attenti. Anche i personaggi appaiono come degli stereotipi: Archer il poliziotto disilluso che nella carriera ormai le ha viste tutte, Lisa il capo dipartimento ottusa e autoritaria, Ruiney disinvolto ma superficiale, la giornalista petulante. La recitazione è nel complesso discreta: Al Pacino ripete sé stesso ma possiede una tale professionalità che rimedia ad una sceneggiatura zoppicante, Karl Urban pur appesantito nel fisico e nell'espressione recita bene come di buon livello è l'interpretazione di Sarah Shahi specie nella scena del rapimento, quanto a Joe Anderson fa il suo dovere di paranoico criminale, invece mediocre Brittanny Snow che interpreta una giornalista che passa attraverso le più incredibili situazioni con aria attonita e amorfa. In conclusione un film corretto che con un pò più di verve e attenzione avrebbe meritato 3 stelle.
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eugen
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lunedì 10 luglio 2023
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confuso e quasi una"copia"
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"Hangman"(JOhnny Martin, scritto da Michael Cassie e Charles Huttinger, 2017), parla di delitti che culmiinano con l'impiccagione e si susseuduono con una frequenza preoccipante, La storia del serial killer, che verra'identificato realtivamente presto, viene seguita con particoalre attenzione da un detective che sarebbe gia'pensionato, ma ritiene che in qualche modo la storia degli omicidi seriali si colleghi con la sua situazione di vita. E infatti... solo che le sue ipotesi, invero fondate, sarannno poco apprezzzte dai suoi colleghi e dalle sue colleghe, compresa una giornalista"impcciiona"che sara'coinvolta, anche essa, nella pericolosa situaizone o meglio nel"play"dello"hangman": QUasi un fenomeno di moda, quello degllo hangman, con tanto di vero gioco di societa' relativo, in quqegli anni, ossia poco piu'di un lustro fa.
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"Hangman"(JOhnny Martin, scritto da Michael Cassie e Charles Huttinger, 2017), parla di delitti che culmiinano con l'impiccagione e si susseuduono con una frequenza preoccipante, La storia del serial killer, che verra'identificato realtivamente presto, viene seguita con particoalre attenzione da un detective che sarebbe gia'pensionato, ma ritiene che in qualche modo la storia degli omicidi seriali si colleghi con la sua situazione di vita. E infatti... solo che le sue ipotesi, invero fondate, sarannno poco apprezzzte dai suoi colleghi e dalle sue colleghe, compresa una giornalista"impcciiona"che sara'coinvolta, anche essa, nella pericolosa situaizone o meglio nel"play"dello"hangman": QUasi un fenomeno di moda, quello degllo hangman, con tanto di vero gioco di societa' relativo, in quqegli anni, ossia poco piu'di un lustro fa. IL film '¿ veramente modesto, considerato l'impegno degli interpreti, da Al Pacino a Karl Urban(che pero'per mezzo film ha un'espressione da stoccassio, grosso modo....)e la compoente gore, troppo esibita e anzi veramente stucchevole, contriubuisce a rendere il film particoalrmente assurdo. Sarah Shahi e'del cast e nn riesce a migliorare la qualita'del film, decisamente quasi una"copia"di opere come"Seven"e altre. Eugen
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ilcumo
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domenica 6 novembre 2022
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inguardabile
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Direi decisamente pessimo non solo per il 2017, ma a livello assoluto. Usa attori famosi come specchietto per le allodole. Pessima regia, pessima trama, effetti speciali ridicoli, sceneggiatura raffazonata e dialoghi penosi. Decisamente al risparmio in tutto. Peccato vedere attori del Calibro di Pacino e Sarah Shahi prestatisi a questo gioco dell'impiccato. Potere dei soldi, immagino.
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(di samanta)
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eugen
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domenica 16 ottobre 2022
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thriller convenzionale, in complesso
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A parte quqlche movimento di macchina interessante(campo-controcampo, pe resempio)e qualche uso del mantaggio interessante, "Hangman"(JOhnny Martin, scritto da Michael Cassie e Charles Huttinger, 2017)risulta un trhiller ocnvenzionale, con elementi"gore"e sadomaso, dove il"Hangman"risulta essere chi i due detectives, uno in srvizio, l'altro intervento come "collaboratore associato", pur essendo ormai in pensione, ma non rasseganto"ad anadare a pescare"come dichiara lui stesso, trovano alla fine della loro"inquisition", quasi l'ultimo anello di una catena. Complessivamente, dopo aver scartato varie piste, anzi molte, tutte quelle possibili-opinabili, diremmo, ecco la soluzone, che pero'provoca gravi ferite ai due detectives(il primo a cui e'stata uccisa la moglie da poco, con modalita'analoghe a quelle riscontrate nell'indagine, il secondo che alla fine perde la vita), alla"capitana"della quadra, che rischia la vita per colpa di "Hangman", ma anche la gironalsita che e'associtata ai due detectives per un'inchiesta gioranlistica concordata con la polizia, appunto.
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A parte quqlche movimento di macchina interessante(campo-controcampo, pe resempio)e qualche uso del mantaggio interessante, "Hangman"(JOhnny Martin, scritto da Michael Cassie e Charles Huttinger, 2017)risulta un trhiller ocnvenzionale, con elementi"gore"e sadomaso, dove il"Hangman"risulta essere chi i due detectives, uno in srvizio, l'altro intervento come "collaboratore associato", pur essendo ormai in pensione, ma non rasseganto"ad anadare a pescare"come dichiara lui stesso, trovano alla fine della loro"inquisition", quasi l'ultimo anello di una catena. Complessivamente, dopo aver scartato varie piste, anzi molte, tutte quelle possibili-opinabili, diremmo, ecco la soluzone, che pero'provoca gravi ferite ai due detectives(il primo a cui e'stata uccisa la moglie da poco, con modalita'analoghe a quelle riscontrate nell'indagine, il secondo che alla fine perde la vita), alla"capitana"della quadra, che rischia la vita per colpa di "Hangman", ma anche la gironalsita che e'associtata ai due detectives per un'inchiesta gioranlistica concordata con la polizia, appunto. La brava di Al Pacino e Karl Urban(un duo da apprezzare), di Brittanu Snow, nel ruolo dlela gioranlsita e di Sarah Shahi come capitano-dirigente dlela qquraa, di Jeo Anderson e di altri(e interpreti, dunque, nulla da segnalare, dato che campo dell'invetigazione pochi hanno superato i classici(da Poe a Conan Doyle e Agatha Christie in cmapo letterario e in campo filmico i nomi sarebbero vari, ma con l'accoretezza di privilegiare, pero', nomi come quelli di Hitchock, di Friedkin e di pochi altri). El Gato
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carloalberto
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lunedì 14 febbraio 2022
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incongrua ripetizione del già visto
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Un thriller dimenticabile con un plot visto mille volte pieno zeppo di incongruenze e di luoghi comuni attinti dal sottogenere incentrato sulla caccia al serial killer, che gioca, alla maniera dell’assassino di Zodiac, con i detectives lasciando loro dei macabri indizi sulla scena di ogni delitto, il cui esemplare più riuscito a tutt’oggi rimane Seven del 1995 di Fincher. Lo stile telefilmesco di Johnny Martin, che rende il film simile ad un episodio di Csi-scena del crimine, non aiuta e la scelta del quasi ottuagenario Al Pacino nel ruolo del poliziotto appena andato in pensione non soltanto è poco credibile, come tante altre cose irrealistiche del film, ma addirittura risulta a tratti ridicola, soprattutto nelle sequenze d’azione.
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Un thriller dimenticabile con un plot visto mille volte pieno zeppo di incongruenze e di luoghi comuni attinti dal sottogenere incentrato sulla caccia al serial killer, che gioca, alla maniera dell’assassino di Zodiac, con i detectives lasciando loro dei macabri indizi sulla scena di ogni delitto, il cui esemplare più riuscito a tutt’oggi rimane Seven del 1995 di Fincher. Lo stile telefilmesco di Johnny Martin, che rende il film simile ad un episodio di Csi-scena del crimine, non aiuta e la scelta del quasi ottuagenario Al Pacino nel ruolo del poliziotto appena andato in pensione non soltanto è poco credibile, come tante altre cose irrealistiche del film, ma addirittura risulta a tratti ridicola, soprattutto nelle sequenze d’azione.
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antonella brizio
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venerdì 15 marzo 2019
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hangman
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Per me Al Pacino è sempre il migliore,non azzeccato il doppiatore, ma come lui mai nessuno e poi non è più un ragazzino
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elgatoloco
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martedì 5 marzo 2019
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non certo un grande film...
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IN questo"Hangman"(Johnny Martin, 2017), francamente sfilacciato nella sceneggiatura, che evoca anche opportunamente ma sfrutta in modo rapsodico, incoerente, le fobie e manie dei protagonisti, tra cui un detective in pensione, recuperato al bisogno(Al Pacino), costruendo un thriller che, anche nella realizzazione registica, ha varie"toppe"e varie incoerenze, vari limiti, francamente. Non ritengo che sia, come ha scritto qualcuno, "il film più brutto del 2017"perché al peggio non c'è mai fine, perché qualcosa di più deficitario si trova, certamente, non solo nella cinematografia USA, ma certamente se si volesse recuperare il film sarebbe ben difficile farlo: il gioco per bambini diventa, pretestuosamente, oggetto di un film, non si sa bene perché(il come, invece, si vede.
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IN questo"Hangman"(Johnny Martin, 2017), francamente sfilacciato nella sceneggiatura, che evoca anche opportunamente ma sfrutta in modo rapsodico, incoerente, le fobie e manie dei protagonisti, tra cui un detective in pensione, recuperato al bisogno(Al Pacino), costruendo un thriller che, anche nella realizzazione registica, ha varie"toppe"e varie incoerenze, vari limiti, francamente. Non ritengo che sia, come ha scritto qualcuno, "il film più brutto del 2017"perché al peggio non c'è mai fine, perché qualcosa di più deficitario si trova, certamente, non solo nella cinematografia USA, ma certamente se si volesse recuperare il film sarebbe ben difficile farlo: il gioco per bambini diventa, pretestuosamente, oggetto di un film, non si sa bene perché(il come, invece, si vede...)e non si sa bene a che cosa miri-tenda-forse , da uno spiraglio lasciato aperto da questo film nel finale(che non è, però, attenzione, "aperto"...)...forse a un n.2?Viste le premesse, forse si potrebbe risparmiare la fatrica, sempre che tutto non mgiliori repentinamente...Difficile a credersi, ma....mai dire mai, insomma. Anche Karl Urban, investigatore"delegato"e Brittany Snow, la fervida cronista, sono quasi imbarazzati ad interpretare il film, come Al Pacino, peraltro, né Sarah Shahi va molto meglio... Francamente inutilmente slegato quando sembra che tutto si tenga e combaci, complessivamente"illogico", il film ispirato a un classico baby-game... El Gato
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