The Bleeder (Chuck)

Come il precedente "Bleed-Più forte del destino",un altro biophic su un pugile con una storia incredibile(ha ispirato Stallone per "Rocky" dopo l'incontro con Mohammed Ali).Anche qui si privilegia altro rispetto agli incontri,e la regia non evita ovvietà nel ritrarre un perdente testardo nel perseverare a rovinare i rapporti con la famiglia e a cercare invano la rivalsa che però sarà soltanto del Rocky cinematografico nonchè del suo interprete(ma alla fine imparerà ad apprezzare ciò che ha).Ma una discreta ricostruzione dell'epoca (con puntuali heat in colonna sonora)e l'interpretazione di Schreiber(forse la migliore della sua carriera,purtroppo mai decollata veramente)fanno la loro parte rendendo il film degno di nota. [+]

Come il precedente "Bleed-Più forte del destino",un altro biophic su un pugile con una storia incredibile(ha ispirato Stallone per "Rocky" dopo l'incontro con Mohammed Ali).Anche qui si privilegia altro rispetto agli incontri,e la regia non evita ovvietà nel ritrarre un perdente testardo nel perseverare a rovinare i rapporti con la famiglia e a cercare invano la rivalsa che però sarà soltanto del Rocky cinematografico nonchè del suo interprete(ma alla fine imparerà ad apprezzare ciò che ha).Ma una discreta ricostruzione dell'epoca (con puntuali heat in colonna sonora)e l'interpretazione di Schreiber(forse la migliore della sua carriera,purtroppo mai decollata veramente)fanno la loro parte rendendo il film degno di nota.Naomi Watts,moglie di Schreiber nella vita,è Linda. [-]

Quel che si dice semplicemente un gran bel film questo “Chuck” di Falardeau del 2016. Un drammatico, ironico, biopic, con un cast importante, che rende onore e verità al pugile che ispirò Stallone per il suo melodrammatico Rocky, super premiato dalla critica e dal pubblico dell’epoca. Il motivo del cinema nel cinema fa da sottofondo alla storia di un uomo che cerca sé stesso per tutta la vita per ritrovarsi in un finale commovente che non scade tuttavia nel patetico e non indugia più di tanto, come fanno quasi tutti i biografici, sulle immagini del personaggio reale mentre scorrono i titoli di coda. Come in un gioco di specchi, Chuck si identifica in Quinn di Una faccia piena di pugni del ’62, di cui conosce a memoria le battute, citato più volte da Falardeau con la riproposizione di sequenze del film di Nelson in bianco e nero trasmesse sul piccolo schermo ed è al contempo affascinato dal personaggio che Stallone porta al successo sul grande schermo nel ‘76 che sembra una sua controfigura mitizzata. [+]

Quel che si dice semplicemente un gran bel film questo “Chuck” di Falardeau del 2016. Un drammatico, ironico, biopic, con un cast importante, che rende onore e verità al pugile che ispirò Stallone per il suo melodrammatico Rocky, super premiato dalla critica e dal pubblico dell’epoca. Il motivo del cinema nel cinema fa da sottofondo alla storia di un uomo che cerca sé stesso per tutta la vita per ritrovarsi in un finale commovente che non scade tuttavia nel patetico e non indugia più di tanto, come fanno quasi tutti i biografici, sulle immagini del personaggio reale mentre scorrono i titoli di coda. Come in un gioco di specchi, Chuck si identifica in Quinn di Una faccia piena di pugni del ’62, di cui conosce a memoria le battute, citato più volte da Falardeau con la riproposizione di sequenze del film di Nelson in bianco e nero trasmesse sul piccolo schermo ed è al contempo affascinato dal personaggio che Stallone porta al successo sul grande schermo nel ‘76 che sembra una sua controfigura mitizzata. Prigioniero dei due eroi di celluloide, il perdente Macigno di Quinn ed il vincente Rocky di Stallone, di cui rischia di diventare una squallida parodia, il fragile ma cocciuto Chuck, tanto coraggioso sul ring quanto debole nella vita, scopre alla fine la propria identità per l’intervento salvifico e provvidenziale della donna che diventerà la compagna della sua vita e grazie alla quale si ricongiunge con la sua famiglia d’origine. [-]