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domenica 28 agosto 2016
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c'erano streghe in "luci d'inverno"?
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(il voto sarebbe 4 stelle e mezzo)
Nel New-England seicentesco una famiglia di coloni viene esiliata dalla comunità a causa del loro fanatismo religioso; padre, madre e cinque figli vanno a vivere da soli su una piana al limitare di una foresta. E' una vita dura, confortata solo dalla fede e dall'affetto reciproco, un equilibrio fragile che si incrina quando l'ultimo nato scompare misteriosamente; forse lo hanno preso i lupi, forse è stato rapito; i gemellini Jonas e Mercy parlano di una strega..
L'opera prima del trentaquattrenne Robert Eggers brilla di una luce tutta sua, di una coerenza feroce, quasi inavvicinabile. Il suo filtro a case di sudore e lana grezza, di plenilunio e Pater Noster, è vecchio di secoli come i racconti dei coloni dell'aspra terra di confine in cui è ambientata.
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(il voto sarebbe 4 stelle e mezzo)
Nel New-England seicentesco una famiglia di coloni viene esiliata dalla comunità a causa del loro fanatismo religioso; padre, madre e cinque figli vanno a vivere da soli su una piana al limitare di una foresta. E' una vita dura, confortata solo dalla fede e dall'affetto reciproco, un equilibrio fragile che si incrina quando l'ultimo nato scompare misteriosamente; forse lo hanno preso i lupi, forse è stato rapito; i gemellini Jonas e Mercy parlano di una strega..
L'opera prima del trentaquattrenne Robert Eggers brilla di una luce tutta sua, di una coerenza feroce, quasi inavvicinabile. Il suo filtro a case di sudore e lana grezza, di plenilunio e Pater Noster, è vecchio di secoli come i racconti dei coloni dell'aspra terra di confine in cui è ambientata. Queste "fiabe popolari del New-England" parlano di greggi, colture, caseggiati, ultimi avamposti di civiltà e timore di Dio prima che i sentieri si perdano fra i boschi. The Witch vuole e sa essere una di queste fiabe, ma è anche di più: un horror terrificante, meditazione di statura bergmaniana sulla lotta tra fede e dubbio; poi stordente bellezza figurativa, un autunno impalpabile nelle scene in esterni, in interni calda e densa come l'olio su tela di qualche naturalista Francese; infine la schiettezza di queste persone in carne e ossa, così vere da farci sentire intrusi nelle "opere e giorni" della loro casupola.
Proprio questa verosimiglianza è il punto di forza di un film genuinamente "storico", tutto basato su resoconti e ritagli di cronaca raccolti dal regista in anni di ricerca. La ricostruzione d'epoca fotografa con precisione costumi, cerimoniali, persino l'inglese del diciassettesimo secolo (a tratti incomprensibile anche per i madrelingua); soprattutto riporta in vita la rigida mentalità di questi puritani di frontiera, una mentalità che inizia ad andare stretta agli adolescenti Thomasin e Caleb (straordinari - come e più del resto del cast - i giovanissimi Anya Taylor-Joy e Harvey Scrimshaw). The Witch ha la stessa capacità di sublimazione della narrativa popolare; i suoi diavoli sono la fame, la pubertà, la ribellione, che fanno cadere le maschere dell'ipocrisia. In una scena straziante Caleb chiede a suo padre del fratellino scomparso: è giusto che per un innocente ci sia l'Inferno, se muore al di fuori del battesimo? Tutto avviene all'ombra della grande foresta, teatro psicanalitico di peccato e scoperta dai Grimm in poi. Strano a dirsi, il film forse più disturbante degli ultimi anni è parente stretto di Into the Woods.
Al primo giro di boa, Eggers sposa il gusto selvaggio e ancestrale del racconto di paese con un'erudizione storico-culturale ancor più fanatica e azzecca un film di genere addirittura fuori dal (suo) tempo, solo superficialmente accostabile alla maggior parte dei moderni horror stregoneschi. Perfino il gusto onirico che affiora spesso, e che consentirebbe paragoni illustri (con Le Streghe di Salem? O addirittura con le prime sequenze di Suspiria?) non vuole saperne di lasciarsi contestualizzare fino in fondo.
Dopo un esordio di questo peso si può solo aspettare con ansia l'opera seconda. Chissà che il genietto non raccolga, "per i viottoli dei campi" e fra le ombre degli alberi, un altro capolavoro.
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martedì 27 dicembre 2016
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uno dei migliori film horror della storia recente
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Non lasciatevi forviare dal titolo di questo film.- Se cercate facili emozioni attraverso facili espedienti andate altrove.- Di film horror di questo tipo c'è ne sono a dozzine.- Se amate veramente il cinema e avete voglia di vedere qualcosa di nuovo e sorprendente, dovete vedere film.- E’ una perla rara, ci dimostra come sia possibile fare di un horror anche un grande film, cosa che solo pochi sono capaci di fare.-
Nella nuova America del 1960 una famiglia cattolica viene isolata dal resto della comunità ai margini di una foresta per le loro convinzioni religiose troppo estremiste.- Sono fedeli ai più rigidi e bigotti principi del cattolicesimo, come quello secondo cui tutti gli uomini nascono peccatori e solo la fede in Dio ed il suo perdono sono in grado di salvarli dalla dannazione.
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Non lasciatevi forviare dal titolo di questo film.- Se cercate facili emozioni attraverso facili espedienti andate altrove.- Di film horror di questo tipo c'è ne sono a dozzine.- Se amate veramente il cinema e avete voglia di vedere qualcosa di nuovo e sorprendente, dovete vedere film.- E’ una perla rara, ci dimostra come sia possibile fare di un horror anche un grande film, cosa che solo pochi sono capaci di fare.-
Nella nuova America del 1960 una famiglia cattolica viene isolata dal resto della comunità ai margini di una foresta per le loro convinzioni religiose troppo estremiste.- Sono fedeli ai più rigidi e bigotti principi del cattolicesimo, come quello secondo cui tutti gli uomini nascono peccatori e solo la fede in Dio ed il suo perdono sono in grado di salvarli dalla dannazione.- Ma queste certezze cominciano subito a sgretolarsi sotto i colpi degli eventi, dimostrando tutta la loro vulnerabilità.- L’isolamento , la fame e la miseria, una terra promessa che non offre i frutti sperati, una oscura foresta che incombe minacciosa sulla fattoria.- E soprattutto la scomparsa del neonato della famiglia, proprio sotto gli occhi sgomenti dalla primogenita Thomasin, protagonista principale del film.- Rapito, appunto, da una strega.-
La colpa degli eventi ricade inevitabilmente sui membri della famiglia, come fossero peccati che nessuno dei protagonisti è in grado di perdonare.- Il male comincia così a manifestarsi, prima sotto forma di coniglio poi di caprone, in un crescendo che porterà l’intera famiglia alla sua completa distruzione.-
Tutto il cast funziona alla perfezione, il particolare la giovane Anya Taylor Joy ed il padre Ralph Inesson.- Cosa dire della forma, ossia della regia di Robert Eggers al suo esordio, della fotografia, della colonna sonora.- Semplicemente magnifici.- La macchina da presa si muove con raffinata maestria, le atmosfere sono austere, cupe, quasi rassegnate, ricordano i dipinti dei grandi maestri dell'epoca, il sole non sembra splendere mai, l'oscurità della foresta sembra avere sin dall’inizio il sopravvento.- Le scene in cui il male si manifesta e si impossessa dei vari personaggi sono raggelanti, rimangono impresse nella memoria.- Come quando il giovane figlio stregato vomita la mela marcia, quella del peccato originale.-E questa splendida forma si sposa perfettamente con i contenuti del film, anche perché la sceneggiatura è scritta dallo stesso regista.-
Alla fine del film ci viene detto che la storia è stata ispirata dalle favole e dalle leggende popolari dell’epoca.- Viene quindi lasciato allo spettatore questo dubbio: il male che si manifesta nel film è solo finzione scenica o è frutto di vera suggestione popolare? Se faticherete a prendere sonno ripensando a questo e a tutto il resto, significa che questo film meraviglioso ha stuzzicato le vostre paure più profonde.-
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pedronavaja
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sabato 16 settembre 2017
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il secolo della stregoneria
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Va innanzitutto detto he non si tratta di un horror “sensu stricto”, ma di una film drammatico con nel fondo una famiglia di puritani, da poco arrivati in America, col loro carico di severo ed estenuante estremismo religioso.
La storia in fondo racconta con perfetto realismo, la sociologia della cultura delle streghe.
Lo fa con un gruppo di attori eccellenti (oltre all’interprete di Thomasin, citerei il padre william e i giovanissimo caleb), e con un’ambientazione e una fotografia irreprensibili.
Un film anche troppo rigoroso, che non regala nulla allo spettatore pruriginoso. Forse avrebbe potuto introdurre una scena finale (i lupi reali predatori), ma solo conclude con un testo che ricorda che parte del racconto proviene da molte testimonianze contemporanee in processi per stregoneria.
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Va innanzitutto detto he non si tratta di un horror “sensu stricto”, ma di una film drammatico con nel fondo una famiglia di puritani, da poco arrivati in America, col loro carico di severo ed estenuante estremismo religioso.
La storia in fondo racconta con perfetto realismo, la sociologia della cultura delle streghe.
Lo fa con un gruppo di attori eccellenti (oltre all’interprete di Thomasin, citerei il padre william e i giovanissimo caleb), e con un’ambientazione e una fotografia irreprensibili.
Un film anche troppo rigoroso, che non regala nulla allo spettatore pruriginoso. Forse avrebbe potuto introdurre una scena finale (i lupi reali predatori), ma solo conclude con un testo che ricorda che parte del racconto proviene da molte testimonianze contemporanee in processi per stregoneria.
Se volete un film horror classico forse rimarrete delusi. Se volete vedere un bel film, sarete contenti di questa sorpresa.
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gianleo67
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domenica 1 maggio 2016
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non sempre le donne ne sanno una in più di belzebù
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Banditi dalla comunità del New England in cui vivono per il loro radicalismo religioso, una famiglia di pellegrini si stabilisce in una fattoria isolata prospiciente una selvaggia zona boschiva. Quando il figlio più piccolo, un bambino di pochi mesi, sparisce misteriosamente, un clima di sospetto e di paura inizia a diffondersi tra i componenti, alimentato da arcaiche superstizioni che attribuiscono ai riti di una misteriosa strega il rapimento e la morte dell'infante. Ne farà le spese la figlia adolescente, ritenuta il facile bersaglio per le lusinghe del Demonio. Massacro finale.
Al suo esordio cinematografico dopo una gavetta nel teatro e nella televisione, il regista e sceneggiatore americano Robert Eggers sceglie di cimentarsi con un tema tanto abusato quanto controverso della storia americana, ed in particolare quel retaggio culturale fatto di fanatismo religioso, superstizioni escatologiche e tribunali puritani che le prime comunità del New Hampshire si portavano dietro dalla madrepatria (La lettera scarlatta - 1995).
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Banditi dalla comunità del New England in cui vivono per il loro radicalismo religioso, una famiglia di pellegrini si stabilisce in una fattoria isolata prospiciente una selvaggia zona boschiva. Quando il figlio più piccolo, un bambino di pochi mesi, sparisce misteriosamente, un clima di sospetto e di paura inizia a diffondersi tra i componenti, alimentato da arcaiche superstizioni che attribuiscono ai riti di una misteriosa strega il rapimento e la morte dell'infante. Ne farà le spese la figlia adolescente, ritenuta il facile bersaglio per le lusinghe del Demonio. Massacro finale.
Al suo esordio cinematografico dopo una gavetta nel teatro e nella televisione, il regista e sceneggiatore americano Robert Eggers sceglie di cimentarsi con un tema tanto abusato quanto controverso della storia americana, ed in particolare quel retaggio culturale fatto di fanatismo religioso, superstizioni escatologiche e tribunali puritani che le prime comunità del New Hampshire si portavano dietro dalla madrepatria (La lettera scarlatta - 1995). Costruito come una sorta di viaggio iniziatico di una fondazione sociale basata sul sacrificio dell'innocenza e sulla trasgressione alle leggi della natura, l'esilio obbligato di una famiglia bandita in un lugubre e selvaggio Eden coloniale rappresenta una singolare variante del classico rapporto uomo-natura, laddove la concezione di una Terra Madre prodiga dei frutti necessari al sostentamento ed alla prosperità familiare (la caccia, l'agricoltura, l'allevamento) fa presto a trasformarsi in una Matrigna crudele e sanguinaria che il peccato originale di una concezione disfunzionale dei rapporti umani non può che condurre alla rovina ed alla perdizione dei suoi disgraziati adepti. Giocato sul fuori campo e sulle suggestioni grandangolari di una natura minacciosa e ostile, il film di Eggers fa la spola tra il thriller psicologico e le derive horror, introducendo gli elementi di un onirismo fantastico e irrazionale all'interno di una successione di avvenimenti che l'esaltazione e la follia dell'uomo sarebbero sufficienti a giustificare ed alimentando così una latente tensione narrativa pronta a sfociare ad ogni inquadratura nel dominio del magico e del sovrannaturale. Più che attendibile da un punto di vista antropologico, il tema delle credenze legate alle pratiche osteggiate oltreoceano dalla Santa Inquisizione trovano qui un suggestivo sincretismo con quelle autoctone dello sciamanesimo, evocando le misteriose forze naturali che trovano nella simbologia del bosco (muro impenetrabile di conoscenza e perdizione) e del diabolico caprino (il Black Phillips della inquietante nenia dei due gemelli) gli elementi di uno scontro culturale in cui l'uomo sembra destinato inevitabilmente alla debacle ed alla sconfitta. Comunque ambiguo nello sciogliere la riserva sulla reale natura di questa disfatta, la rinascita dell'uomo non può che ripartire dalla potenza e dall'energia di una prorompente sessualità incarnata dalla giovane e virginale adolescente (una Anya Taylor-Joy di cui sentiremo certamente parlare) suo malgrado cooptata nel sabba di un epilogo emblematico in cui liberarsi finalmente dalle catene del pregiudizio sociale e dalle frustrazioni di un'affettività filiare non andata a buon fine. Notevoli la fotografia di Jarin Blaschke e le musiche di Mark Korven e giustamente premiato al Sundance Film Festival 2015 ed al London Film Festival 2015. Non sempre le donne ne sanno una in più del diavolo.
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[+] santa inquisizione
(di no_data)
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alex62
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domenica 11 settembre 2016
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tremate, tremate: le streghe son tornate!
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Una famiglia di pionieri, dominata da un padre fanatico religioso, come molti di quelli che erano partiti dalla madrepatria per fondare una Nuova Inghilterra (New England, appunto) insieme con pendagli da forca e prostitute che avevano ottenuto la surroga della condanna a morte nella deportazione. Siamo in un'epoca ancora lontana da quella delle grandi emigrazioni. Questo è il tempo in cui nel cuore della cristianissima Europa infuriano interminabili guerre di religione. È l'epoca in cui eretici invasati invocano la salvezza dell'anima a detrimento del corpo, ricettacolo di ogni abominio, condannano con la predestinazione all'inferno la “massa dannata” dell'intera umanità.
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Una famiglia di pionieri, dominata da un padre fanatico religioso, come molti di quelli che erano partiti dalla madrepatria per fondare una Nuova Inghilterra (New England, appunto) insieme con pendagli da forca e prostitute che avevano ottenuto la surroga della condanna a morte nella deportazione. Siamo in un'epoca ancora lontana da quella delle grandi emigrazioni. Questo è il tempo in cui nel cuore della cristianissima Europa infuriano interminabili guerre di religione. È l'epoca in cui eretici invasati invocano la salvezza dell'anima a detrimento del corpo, ricettacolo di ogni abominio, condannano con la predestinazione all'inferno la “massa dannata” dell'intera umanità. Chi potrebbe salvarsi per i suoi meriti? O solo per misericordia? Impossibile. È anche l'epoca della caccia alle streghe cha la Santa Inquisizione combatte con la tortura sistematica e il rogo.
Non è una famigliola felice e piena di speranze quella protagonista del nostro film, tutt'altro! Ha oltrepassato l'oceano per predicare il Vangelo, in modi inaccettabili per un consesso civile perfino di famiglie puritane. Condannati al bando appena dopo l'arrivo.
Ripartono per un viaggio ancor più difficile, per un luogo inospitale, ai confini della palude e del bosco tenebroso, dov'è meglio non entrare all'imbrunire.
Lì li attende fatica, sudore, giornate grigie, poche speranze di riuscire a strappare il necessario per sopravvivere. La foresta incombe minacciosa su di loro, cupa e selvaggia, albergo per presenze-assenze oscure che si manifestano col rapimento dell'ultimogenito, Samuel, bimbo di pochi mesi, rapito all'attonita sorella maggiore Thomasine; la bellissima protagonista, Anya Taylor-Joy, anch'essa divorata da una natura corrotta, propensa al peccato a causa della eredità del Peccato Originale.
Solo Dio sa se potrà salvarsi la piccola Thomasine.
Ma vorrà salvarsi?
In una fotografia perfetta per la cupa storia che ci viene raccontata, si dipana il destino già previsto, già predestinato di queste povere anime.
I due gemellini cadranno vittime del caprone nero nel quale è entrato il padrone delle loro piccole anime. Caleb, che sente svegliarsi in lui i primi istinti della pubertà, seguirà il loro destino in un modo ancor più atroce. E gli altri…
Non c'è scampo dove la Speranza è spenta, soffocata, dove lo Spirito non può accedere a causa della condanna già pronunciata.
Quando si pretende di prendere il posto di Dio - ammesso che si tratti solo di un giudice inesorabile - quanto antropomorfizziamo Dio, i mostri e la dannazione eterna non tarderanno a mostrarsi.
Quando vogliamo insegnare a Dio cos'è la Giustizia…
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andrej
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martedì 28 febbraio 2017
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un horror psicologico di rara bellezza
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Film davvero interessante, originale ed estremamente ben fatto: ottima la ricostruzione storica dell’epoca e della sua fanatica, cupa e folle religiosita'; ottimi i dialoghi, i costumi e la fotografia, che da' a tante scene la dignita' e bellezza di certi dipinti; ottimi gli attori, anche i bambini; trama avvincente, caratterizzata da un lento crescendo di suspence che non lascia tregua e da atmosfere inquietanti e angosciose. Perfetta la prima parte; a mio parere leggermente inferiore la conclusione (che avrei preferito restasse sul versante razionale e sull'ambiguo, senza entrare apertamente nel filone satanico). Comunque un ottimo film, che per certi versi ricorda The village, ma secondo me non gli e' per nulla inferiore.
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Film davvero interessante, originale ed estremamente ben fatto: ottima la ricostruzione storica dell’epoca e della sua fanatica, cupa e folle religiosita'; ottimi i dialoghi, i costumi e la fotografia, che da' a tante scene la dignita' e bellezza di certi dipinti; ottimi gli attori, anche i bambini; trama avvincente, caratterizzata da un lento crescendo di suspence che non lascia tregua e da atmosfere inquietanti e angosciose. Perfetta la prima parte; a mio parere leggermente inferiore la conclusione (che avrei preferito restasse sul versante razionale e sull'ambiguo, senza entrare apertamente nel filone satanico). Comunque un ottimo film, che per certi versi ricorda The village, ma secondo me non gli e' per nulla inferiore. Da non perdere!
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mercoledì 31 agosto 2016
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film senza senso!!! potrebbe contenere spoiler...
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il film a parer mio non ha senso già dall'inio, questa famiglia viene cacciata da questo villaggio e vanno a vivere in questo posto desolato, con accanto un bosco secondo me doveva essere spiegato meglio il motivo... il figlio più piccolo viene rapito e da quanto si intende fatto a pezzi, ma anche qui potevano giocarsela decisamente meglio come d'altronde la scomparsa e il provviso ritorno dell'altro figlio e poco dopo la sua morte... in tutto ciò uno si dovrebbe focalizzare su delle canzoncine cantate dai due gemelli, ma il problema è che hanno davvero focalizzato male l'attenzione e quindi uno non ci fa nemmeno caso facendo più caso a invece a un coniglio che non c'entra nulla in quanto in realtà il male è un caprone nero (che se uno avesse ascoltato le canzoncine forse lo avrebbe capito).
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il film a parer mio non ha senso già dall'inio, questa famiglia viene cacciata da questo villaggio e vanno a vivere in questo posto desolato, con accanto un bosco secondo me doveva essere spiegato meglio il motivo... il figlio più piccolo viene rapito e da quanto si intende fatto a pezzi, ma anche qui potevano giocarsela decisamente meglio come d'altronde la scomparsa e il provviso ritorno dell'altro figlio e poco dopo la sua morte... in tutto ciò uno si dovrebbe focalizzare su delle canzoncine cantate dai due gemelli, ma il problema è che hanno davvero focalizzato male l'attenzione e quindi uno non ci fa nemmeno caso facendo più caso a invece a un coniglio che non c'entra nulla in quanto in realtà il male è un caprone nero (che se uno avesse ascoltato le canzoncine forse lo avrebbe capito). Il film ha un unico colpo di scena quando viene ucciso il padre e la fine senza senso è che la figlia femmina all'inizio ritenuta responsabile di tutta la vicenda fa un patto con il diavolo e raggiunge un gruppo di streghe iniziando a volare... non mi ha fatto nessun effetto... purtroppo secondo me hanno ormai finito le idee per fare dei film horror che possano davvero generare paura.
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gennaro
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venerdì 13 luglio 2018
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la paura non c'è...
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Un film che non è film. E' un indovinello. (SPOILER)
Se siamo in un'epoca antica perché a un certo la protagonista di nome Thomasin, secondo la famiglia, la strega dice che ha dato un SMS. Esistevano di già i telefoni?
Ci sono dei spunti che danno l'idea del brivido, ma le scene vengono fulminate e non ne parlano più. Di sicuro, a che fare con i miti delle streghe, ma poi tutto non quadra.
Una famiglia fissata dalla religione che al posto di essere protetti dalla bontà, ha dei problemi che ruotano dietro a una serie di stupidaggini.
Il padre crede di essere Gesù, ma lo è davvero. Inoltre, fa una brutta fine dopo una confessione quasi realistica.
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Un film che non è film. E' un indovinello. (SPOILER)
Se siamo in un'epoca antica perché a un certo la protagonista di nome Thomasin, secondo la famiglia, la strega dice che ha dato un SMS. Esistevano di già i telefoni?
Ci sono dei spunti che danno l'idea del brivido, ma le scene vengono fulminate e non ne parlano più. Di sicuro, a che fare con i miti delle streghe, ma poi tutto non quadra.
Una famiglia fissata dalla religione che al posto di essere protetti dalla bontà, ha dei problemi che ruotano dietro a una serie di stupidaggini.
Il padre crede di essere Gesù, ma lo è davvero. Inoltre, fa una brutta fine dopo una confessione quasi realistica. Il perdono non esiste.
La madre è irritante.
La protagonista, Thomasin, è antipatica. Fa cose normali per cose insensate tipo lei guarda per terra senza capire cosa guarda e senza battere ciglio, lascia perdere, andando via. Cosa dovrebbe significare? Sarebbe questa l'innovazione?
Caleb, il fratello, diventa il personaggio della scena più insensata di sempre. Inizia a improvvisare per cercare di far paura.
Mercy e Jones danno un fastidio terribile con "canzoncine" cantilene inutili.
Bella la scena del lago. Quando "succede qualcosa" c'è sempre il contrario del vero.
Per un allontanamento insensato, la famiglia si trasferisce vicino a un bosco. Capisco che si tratti dell'ambientazione adatta per l'epoca, ma cavolo con un bosco così tenebroso, come fai a dormire? Il fratello più piccolo scompare nel nulla.
Ma come... cosa? C'è un sempre una spiegazione, ma qui sembra che uno deve capirlo da solo, ma almeno un cenno oppure una leggera spiegazione non avrebbe guastato. Va bene unire tutti i pezzi, ma se uno non dà l'immagine come si fa a capire?
Alla fine è noia e basta perché riesce non solo a rovinare le scene migliori, ma portando la trama a essere senza senso. Il resto sarà OK, eccetto i personaggi irritanti e alcune scelte di certo non curate a dovere.
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djspesso
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mercoledì 24 agosto 2016
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un thriller lento e cupo ma ...
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Siamo ai tempi dei pellegrini, in america, e una famiglia, molto religiosa (direi proprio bigotta) è costretta a lasciare il villaggio, ma trovando un terreno al limitare del bosco si sistema li. Da questo momento, a questa povera famiglia, ne succederanno di tutti i colori e la fede, che da sempre li ha sostenuti, sara' solo un ostacolo che non permetteà loro di affrontare cio che gli sta accadendo con lucidita'.
Volendo essere buoni la trama potrebbe esser questa ... peccato che lo svolgimento sia ben diverso.
Non fraintendetemi: in generale è un film confezionato bene: la regia è efficace anche se lenta, la fotografia è evocativa (in particolare le luci di candela al buio nella casa) e gli attori funzionano .
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Siamo ai tempi dei pellegrini, in america, e una famiglia, molto religiosa (direi proprio bigotta) è costretta a lasciare il villaggio, ma trovando un terreno al limitare del bosco si sistema li. Da questo momento, a questa povera famiglia, ne succederanno di tutti i colori e la fede, che da sempre li ha sostenuti, sara' solo un ostacolo che non permetteà loro di affrontare cio che gli sta accadendo con lucidita'.
Volendo essere buoni la trama potrebbe esser questa ... peccato che lo svolgimento sia ben diverso.
Non fraintendetemi: in generale è un film confezionato bene: la regia è efficace anche se lenta, la fotografia è evocativa (in particolare le luci di candela al buio nella casa) e gli attori funzionano ... il vero problema è la trama o meglio la sceneggiatura che sembra piena di buchi e di momenti "a caso"; ad esempio: un figlio finisce tra le braccia di una ...(strega? prostituta? boh?) non è dato saperlo .... sparisce e quando riappare (senza motivo) sta male (non si capisce cosa abbia ne perchè), fa cose senza senso e muore senza che ci venga detta la ragione, senza ceh sia chiaro il perchè .. cosa dobbiamo fare? unire i puntini?
La trama è cosi mal concepita che alla fine hanno pensato bene di mettere una scritta con la spiegazione cosa che, a mio avviso, aggiunge bruttezza ad un film gia brutto di per se.
Quindi per concludere daro' due giudizi divesi a seconda del tipo di film che cercate:
- Se non amate i film d'azione, ma preferite THRILLER psicologici , che possano lascaire spazio allo spettatorte per riempire evantuali buchi o vuoiti (lasciati piu o meno intenzionalmente) questo è il film da non perdere per voi ... 3 stelle (non ne do 4 per l'eccessiva lentezza)
- Se cercate un film HORROR nel quale si parli chiaramente del mito delle streghe e preferite situazioni chiare che hanno una causa ed un effetto questo film non fa per voi ... zero stelle!
Per il mio giudizio finale avrei vouto dare due stelle, perchè si tratta ibdubbimente di un film confezionato bene, ma l'eccessiva lentezza e il cartello finale mi hanno spento il poco entusiarmo che la confezione mi ha dato . Film che sconsiglio vivamente se non per gli amanti del genere.
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[+] non vorrei essere frainteso ...
(di djspesso)
[ - ] non vorrei essere frainteso ...
[+] se non si comprende la cosa migliore è il silenzio
(di 1275483792@facebook)
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