figliounico
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mercoledì 29 marzo 2023
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horror amatoriale?
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Un horror soprannaturale del 2012 di Adrián García Bogliano, un giovane regista messicano specializzatosi in un genere cinematografico in cui appaiono particolarmente versati, a differenza dei registi nostrani, gli autori contemporanei in lingua spagnola. Nonostante un soggetto abusato, un plot scontato, un budget limitato, la recitazione quasi dilettantesca del cast, a cui occorre aggiungere un improbabile doppiaggio in italiano, Bogliano riesce a realizzare un film, con uno stile naif che ricorda gli horror degli anni ’70 e, volendo azzardare un paragone lusinghiero, le prime opere di Carpenter, che cattura l’attenzione dello spettatore fino alla fine e questo è già un risultato per un’opera che di primo acchito potrebbe essere giudicata semplicemente amatoriale.
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gianleo67
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sabato 20 settembre 2014
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horror-sex-ploitation da fumetto pornografico
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Scomparsi durante una scampagnata su di una collinetta fuori città tristemente famosa come luogo di un misterioso culto satanico, due fratelli adolescenti vengono ritrovati solo il mattino dopo. I due mostrano subito i segni allarmanti di una qualche forma di trauma subito durante la loro scomparsa e, mentre i genitori puntano la loro attenzione su un losco figuro che si aggirava nei dintorni, iniziano a manifestarsi eventi strani ed inspiegabili che suggeriscono una spiegazione ben diversa.
A dar retta al demonio,si sa, si finisce per smarrire il lume della ragione. Questo deve essere passato per la testa dell'autore di questo sgangherato e trucido horror soprannaturale a basso bugdget ed a corto di idee (soprattutto registiche) che si cimenta in una storiella zeppa di luoghi comuni, inseguendo l'esile traccia di un veteromoralismo di matrice cattolica diviso tra sesso e morte, peccato e senso di colpa, delitto e castigo (per una volta tutt'altro che divino).
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Scomparsi durante una scampagnata su di una collinetta fuori città tristemente famosa come luogo di un misterioso culto satanico, due fratelli adolescenti vengono ritrovati solo il mattino dopo. I due mostrano subito i segni allarmanti di una qualche forma di trauma subito durante la loro scomparsa e, mentre i genitori puntano la loro attenzione su un losco figuro che si aggirava nei dintorni, iniziano a manifestarsi eventi strani ed inspiegabili che suggeriscono una spiegazione ben diversa.
A dar retta al demonio,si sa, si finisce per smarrire il lume della ragione. Questo deve essere passato per la testa dell'autore di questo sgangherato e trucido horror soprannaturale a basso bugdget ed a corto di idee (soprattutto registiche) che si cimenta in una storiella zeppa di luoghi comuni, inseguendo l'esile traccia di un veteromoralismo di matrice cattolica diviso tra sesso e morte, peccato e senso di colpa, delitto e castigo (per una volta tutt'altro che divino). Se gli elementi prettamente cinematografici si limitano all'accumulo dei topoi del genere (un fritto misto tra 'Amityville Possession' e 'L'invasione degli ultracorpi', tra 'Picnic at Hanging Rock' e 'L'Esorcista', tra 'Villaggio dei dannati' e chi più ne ha più ne metta) od allo scimmiottamento maldestro della horror-sex-ploitation degli anni '70 (montaggio approssimativo, inquadrature ondivaghe, zoomate improvvise, senso di improvvisazione generale della messa in scena, psicologismo rudimentale,etc.) quello che più difetta alla pellicola è soprattutto un'idea ancor che vaga della direzione generale che rimane incerta tra ironia (per la verità scarsa) e tensione (totalmente assente), appiattendo la narrazione su di una progressione drammaturgica da fumetto pornografico e per di più eccedendo nel cattivo gusto di scene particolarmente truculente e insensate (i due genitori che si fanno la doccia nudi dopo aver praticato la tracheotomia ad un 'povero diavolo' senza colpa alcuna, sono uno spettacolo quanto meno indecoroso!). Gli unici spunti interessanti quindi partono dall'idea ancorchè remota di un soggetto che, benchè non particolarmente originale, rappresenta l'unico ingrediente commestibile di una pietanza disgustosa cucinata nell'insulso calderone di un sabba cinefilo di spiazzante insipienza e dove l'omicidio-suicidio che chiude il film sembra l'ironico e sacrosanto contrappasso per due attori non degni di miglior sorte (anche professionale). Ma, come avrà ben imparato questo tal Bogliano, il diavolo è bravissimo a fare le pentole ma non i coperchi. Disdicevole.
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