viktor von doom
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domenica 15 settembre 2013
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meno male che c'è hark.
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meno male che ogni tanto qualche film,tra gli ottimi prodotti in oriente,riesce a trovare una degna distribuizione nella sale italiane.meno male che ad alcuni nomi come quello di tsui hark non si può dire di no.e meno male che questo film oltre a essere uscito nelle sale italiane è anche ben fatto.l'opera si discosta dai wuxia più classici proponendo una storia fantasy tinta di giallo e mistero.il film è ricco di effetti speciali e combattimenti acrobatici sostenuti da un ritmo piacevole e da un atmosfera di indubbio fascino accompagnata da ispirate scenografie impregnate di un aurea mistica quasi palpabile.i personaggi sono ispirati e ben interpretati.la sceneggiatura piacevolissima e gli stupendi costumi sono l'ennesima arma a disposizione di un film riuscitissimo che si spera possa aprire le porte ad un genere ancora troppo denigrato in occidente.
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meno male che ogni tanto qualche film,tra gli ottimi prodotti in oriente,riesce a trovare una degna distribuizione nella sale italiane.meno male che ad alcuni nomi come quello di tsui hark non si può dire di no.e meno male che questo film oltre a essere uscito nelle sale italiane è anche ben fatto.l'opera si discosta dai wuxia più classici proponendo una storia fantasy tinta di giallo e mistero.il film è ricco di effetti speciali e combattimenti acrobatici sostenuti da un ritmo piacevole e da un atmosfera di indubbio fascino accompagnata da ispirate scenografie impregnate di un aurea mistica quasi palpabile.i personaggi sono ispirati e ben interpretati.la sceneggiatura piacevolissima e gli stupendi costumi sono l'ennesima arma a disposizione di un film riuscitissimo che si spera possa aprire le porte ad un genere ancora troppo denigrato in occidente.perchè questo detective dee,come molte altre opere a lui similari,è migliore di molte megaproduzioni americane.quindi pollice in su per l'opera di hark e per il andy lau ,detective combattente che si muove in un mondo che è al confine tra magia e realtà e che saprà incantare molte delle persone che avranno la fortuna di vederlo.
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pensionoman
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giovedì 28 febbraio 2013
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in profondità, c'è più di quel che sembra...
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Detective Dee é un film bellissimo e sfaccettato.
La storia racconta di una reggente nella Cina millenaria della dinastia Hang,[+]
Detective Dee é un film bellissimo e sfaccettato.
La storia racconta di una reggente nella Cina millenaria della dinastia Hang, in procinto di essere incoronata prima imperatrice della storia del celeste impero. A lei si contrappone il principe successore del precedente imperatore a capo di un esercito di 100.000 guerrieri. Nel mezzo di questo scontro, iniziano a corte una serie di assassinii di alti dignitari, che avvengono in modo sovrannaturale, con una "fiamma fantasma", una specie di autocombustione improvvisa, che non ha causa ne' apparente spiegazione.
Per risolvere il mistero, che rischia di pregiudicare la sua incoronazione, la futura imperatrice libera Dee Renjie, geniale investigatore dissidente, da lei fatto arrestare 8 anni prima.
Di qui, parte un'indagine lunga, complessa e a tratti rocambolesca, che si svolgerà tra intrighi, doppiezze e colpi di scena senza fine, non sempre chiarissimi x la verità, ma molto avvincenti, che lo porteranno a svelare il mistero, andando ben al di la di un semplice intrigo di corte, teso a uccidere l'imperatrice attraverso il crollo dell'imponente statua del Buddha imperiale (alta centinaia di metri) sulla stanza dell'incoronazione.
L'opera é complessa e a tratti geniale (seppur a volte un po' involuta,) ma si basa fondamentalmente su due pilastri portanti: la figura del detective e le scenografie.
L'investigatore é una figura bellissima, di alto profilo morale, e dotato di abilità eccezionali di intelligenza e capacità di combattimento. Vero e proprio contraltare orientale di Sherlock Holmes (x ironia, arguzia, doti atletiche, fascino, intuito e intelligenza), l'eroe si troverà a fare i conti col proprio passato e intrighi governativi, col proprio senso dell'onore e del potere, e non ultimo con l'amore, riuscendo, alla fine, a risolvere il mistero, non senza sacrificio personale e rischiando quasi di morire, attraverso numerose peripezie e avventure.
In verità, "Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma" è un giallo molto avventuroso che miscela il mistero e lo storico, il fantasy e il fumettone, il kung fu e il genere wuxia.
Ma, come si diceva, la parte del leone la fanno anche le spettacolari scenografie, veramente artistiche, e le ambientazioni straordinarie, dal gusto estetico raffinatissimo.
Film assolutamente divertente, che avvince e fa tornare ragazzi, regala emozioni e ha un buon ritmo narrativo, che piace subito, fino al grandioso finale, ricco di grandiosi effetti speciali.
Infine, un film ricco, perché no, di riferimenti culturali e citazioni.
A prescindere dagli spettacolari duelli "danzanti", che richiamano i ninja delle storie di samurai giapponesi, si ricordano i misteri delle "metamorfosi" tramite agopuntura (parabola del lato oscuro e del conflitto delle passioni); le ingegnose "macchine combattenti" volanti, che simulano un guerriero di metallo, governate da guerrieri mascherati "burattinai" (memento delle maschere della drammaturgia greca e dei pupi siciliani);
la struttura meccanica del Buddha cavo alto 270 mt, straordinaria macchina degna delle macchine da guerra romane (e non è un caso che un generale romano sia l'ospite straniero in visita che rende i suoi omaggi all'opera della futura imperatrice, riprendendo così anche un interessantissimo spunto storico di Valerio Massimo Manfredi sulla possibilità di contatto tra l'Impero Romano e quello Cinese);
da ultimo, l'affascinante crepuscolare regno sotterraneo, dove le ombre prendono vita (come il regno di platone ma al contrario, perché li nell'oscurita si nascondono le verità arcane);
bellissimo infine il monastero segreto.
Insomma, il film, al di la delle diversita dei palati occidentali, é a mio avviso assolutamente da vedere, per l'aspetto estetico, il divertimento e l'avventura, ma anche per la storia e la ricchezza dei suoi contenuti, sempre godibili, anche a una seconda visione.
Saluti
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gianleo67
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venerdì 18 maggio 2012
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uno sherlock holmes alla corte dei tang
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L'azione ruota attorno alle misteriose morti per autocombustione di personaggi che a vario titolo sono coinvolti negli intrighi di palazzo che precedono l'ascesa al trono nella Cina imperiale del VII Secolo D.C. (Dinastia Tang) della prima imperatice donna , osteggiata e spietata reggente del defunto marito.L'indagine è affidata ad un galeotto dissidente già valente investigatore, uno Sherlock Holmes ante-litteram affiancato da un albino ed infingardo "Dottor Watson"; non manca una affascinante ed ambigua attendente imperiale che rappresenta l'elemento femmineo di fascinazione romantica nello sciluppo tumultuoso degli eventi.
Spettacolare commistione di generi diversi:wuxiapian,giallo, avventura per una insolita ambientazione in una Cina imperiale fantastica e misteriosa.
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L'azione ruota attorno alle misteriose morti per autocombustione di personaggi che a vario titolo sono coinvolti negli intrighi di palazzo che precedono l'ascesa al trono nella Cina imperiale del VII Secolo D.C. (Dinastia Tang) della prima imperatice donna , osteggiata e spietata reggente del defunto marito.L'indagine è affidata ad un galeotto dissidente già valente investigatore, uno Sherlock Holmes ante-litteram affiancato da un albino ed infingardo "Dottor Watson"; non manca una affascinante ed ambigua attendente imperiale che rappresenta l'elemento femmineo di fascinazione romantica nello sciluppo tumultuoso degli eventi.
Spettacolare commistione di generi diversi:wuxiapian,giallo, avventura per una insolita ambientazione in una Cina imperiale fantastica e misteriosa.
Benchè l'autore delle macchinazioni eversive sia noto sian dall'inizio, la strruttura narrativa riesce a mantenere alto il livello di attenzione grazie all'evoluzione di un complesso meccanismo narrativo che gioca a confondere le pedine presentando personaggi e situazioni che mantengono uno stato di costante ambivalenza, rendendo incerta fino alla fine la loro collocazione sulla scacchiera di gioco. E' il meccanismo tipico del giallo che regge sagacemente il plot di uno sviluppo a tratti eccessivamente complesso e macchinoso. Visivamente spettacolare si avvale di buone invenzioni al livello narrativo (le tartarughe di fuoco, la spada del drago, il bazar fantasma, il tempio infinito, il cervo ventriloquo, il Buddha alto 279 mt.) che ironizzano amabilmente sugli aspetti mistici della tradizione popolare (e di genere) portanto l'elaborazione degli eventi verso un esito di razionale comprensibilità.Montaggio iperdinamico (tipico delle opere di genere) e grande dispendio di mezzi in post -produzione con le spettacolari sequenze della costruzione e del crollo del Buddha (quale omologo cinese del colosso di Rodi) e di campi lunghi e lunghissimi dalle raffinate suggestioni figurative. Operazione gradevole e ben orchestrata che mira ad intrattenere senza annoiare nelle sue 2 lunghe ore tra ammiccamenti e le usuali contraddizioni wuxia alla fisica classica. Finale romantico dell'eroe solitario e integerrimo relegato ad una esistenza di oscurità eterna.
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liuk�
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venerdì 10 febbraio 2012
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troppo orientale
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pellicola difficile da valutare per noi italiani, troppo legata alle tradizioni e leggende orientali per renderla godibile al pubblico nostrano. A tratti vi sono scene di azione interessanti e divertenti, ma la trama contorta e spesso banale rendono il tutto piuttosto sgradevole.
Non lo consiglio.
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g_andrini
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mercoledì 14 dicembre 2011
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più che piacevole
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L'inizio è veramente buono, poi, sul finale, cala un po'. Deve essere visto con la giusta attenzione, senza credere di vedere un "action thriller". E', come tutti gli orientali, un po' comico e fantastico, ma regala buoni momenti.
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epidemic
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sabato 1 ottobre 2011
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trashata action made in china...bleah!!!!
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Premettiamo che si parte sempre un pò affascinato dal mondo orientale, dai suoi usi e costumi, dai modi e i toni, dai costumi e da una storia a noi sconosciuta tutta da scoprire. è proprio da questo approcio, sostanzialmente errato, per il quale si rimane invariabilmente delusi. Un film di infinità lunghezza confusionario e ammiccante alla più bieca produzione americana, arti marziali come mitra, battutacce in combattimento in perfetto stile usa, e totale assenza di polpa, non parliamo poi del finale che è la cosa peggiore in assoluto. Da trattare come i suoi cugini d'oltreoceano
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leonardo malaguti
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lunedì 12 settembre 2011
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cinema trash come non ne vedevo da un po'...
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Misto tra giallo whodunit, film storico, fantasy, cappa e spada che sfocia continuamente nel ridicolo piu'involontario.
Una storia cervellotica e ricca di falle narrative o piu' semplicemente logiche (con qualche twist divertente anche se ovvio, questo si') adornata da dialoghi che, nel tentativo di sembrare epici, suonano di una stupidta' demenziale. L'innegabile eleganza figurativa della messinscena cozza continuamente con gli effetti speciali da videogioco (tra i peggiori che abbia mai visto) mentre la regia non sa scegliere tra il ritmo concitato da action kung-fu e quello piu'riflessivo dell'indagine, risultando discontinua e spesso noiosa, cercando di imitare lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie senza averne il brio.
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Misto tra giallo whodunit, film storico, fantasy, cappa e spada che sfocia continuamente nel ridicolo piu'involontario.
Una storia cervellotica e ricca di falle narrative o piu' semplicemente logiche (con qualche twist divertente anche se ovvio, questo si') adornata da dialoghi che, nel tentativo di sembrare epici, suonano di una stupidta' demenziale. L'innegabile eleganza figurativa della messinscena cozza continuamente con gli effetti speciali da videogioco (tra i peggiori che abbia mai visto) mentre la regia non sa scegliere tra il ritmo concitato da action kung-fu e quello piu'riflessivo dell'indagine, risultando discontinua e spesso noiosa, cercando di imitare lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie senza averne il brio. E'impressionante poi come i personaggi un secondo cerchino di uccidersi tra loro e poi, subito dopo, chiacchierino amabilmente, come se l'unico modo per iniziare una conversazione nella Cina del 690 d.C. fosse quello di rompere il collo all'interlocutore.
Stranamente osannato da molti critici Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma e' un giallo/action/fantasy/storico/kung fu/ e chi piu' ne ha piu' ne metta, che avanza di scena in scena in un crescendo di demenzialita', davanti alla quale lo spettatore se e' in compagnia si concede grasse e divertentissime risate, se invece e' da solo si concede di uscire dalla sala. Certamente dotato di una fantasia fuori dal comune lasciata completamente a briglia sciolta e' una pellicola talmente trash che probabilmente un giorno diventera' di culto.
Esilarante la scena della battaglia coi cervi.
VOTO *1/2
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riccardo tavani
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sabato 10 settembre 2011
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il futuro della cina visto dal suo passato
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Non deve mai sfuggire il lato ideologico di una pellicola, soprattutto quando si tratta di una produzione ad alto budget e perciò destinata a un pubblico di massa. I colossal rappresentano gli interessi economici e ideologici del sistema produttivo di un intero Paese e perciò non possono lasciarsi sfuggire la preziosa occasione del contatto di massa che lo spettacolo offre per veicolare in maniera indiretta, subliminale un messaggio politico. È stata e continua a essere la regola delle megaproduzioni americane, che ora la Repubblica Cinese e il suo aggressivo avamposto finanziario in Hong Kong sembrano applicare alla perfezione. La Cina odierna si trova a una grande svolta epocale della sua millenaria storia, così come in questo film la consacrazione di una donna a imperatrice rappresenta un formidabile simbolo di discontinuità dalla tradizione.
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Non deve mai sfuggire il lato ideologico di una pellicola, soprattutto quando si tratta di una produzione ad alto budget e perciò destinata a un pubblico di massa. I colossal rappresentano gli interessi economici e ideologici del sistema produttivo di un intero Paese e perciò non possono lasciarsi sfuggire la preziosa occasione del contatto di massa che lo spettacolo offre per veicolare in maniera indiretta, subliminale un messaggio politico. È stata e continua a essere la regola delle megaproduzioni americane, che ora la Repubblica Cinese e il suo aggressivo avamposto finanziario in Hong Kong sembrano applicare alla perfezione. La Cina odierna si trova a una grande svolta epocale della sua millenaria storia, così come in questo film la consacrazione di una donna a imperatrice rappresenta un formidabile simbolo di discontinuità dalla tradizione. Una rete di intrighi, complotti sordidi o sfide a viso aperto si muovono contro questo imminente evento. Soprattutto, mettono in allarme la prossima imperatrice le misteriosi morti di alcuni alti dignitari che presiedono alla costruzione di una colossale e vertiginosa statua di Buddha che si erige proprio davanti al palazzo imperiale e che sarà inaugurata proprio il giorno della elezione di Wu Zetian nell’anno 625. Le morti avvengono a causa di un incomprensibile fenomeno di combustione che si sprigiona dall’interno del corpo delle vittime e le porta presto a essere completamente divorate e carbonizzate dalle fiamme. Per risolvere il mistero l’imperatrice chiama uno dei suoi più fieri oppositori, il detective Di Renjie che sta marcendo in una putrida e remota prigione, dove si ammassano e vengono bruciati tutti i rapporti e le suppliche che i Mandarini locali e il popolo inviano incessantemente al potere centrale. Dee viene liberato, formalmente riabilitato e restituito, da Wu in persona, al suo incarico di ispettore. La futura imperatrice avrà però l’accortezza di affiancargli una sua fidata quanto abile e affascinante guardiana, con il compito di aiutarlo ma anche di sorvegliarlo. Nel cantiere del grande Buddha Dee incontra un suo vecchio compagno di ribellione, Shatuo Zhong, a cui Wu fece tagliare una mano ma che ora ha nominato responsabile di tutti i lavori. La statua si sostiene su un immane pilastro cavo che affonda trenta metri sotto terra e non potrebbe essere scosso neanche dal più furibondo dei terremoti e che serve anche da ascensore per materiali e persone. Nel dipanare avventuroso e pericoloso di tutti i misteri che avvo0lgono la fiamma fantasma, Dee viene anche a conoscenza di tutti i misfatti di cui si è macchiata Wu per realizzare il disegno di una donna per la prima volta al potere in Cina: “Per la grandezza ogni sacrificio è degno” ama ripetere l’ambiziosa Wu, ed è lei stessa a rispondere ai dubbi del suo vecchio oppositore Dee sull’innovazione e il ristabilimento della giustizia che il suo regno avrebbe rappresentato. Il detective accorda la sua fiducia alla donna, ma non la pensa così l’altro irriducibile oppositore, quale si rivelerà il Monco, ossia il direttore del cantiere del Grande Buddha. Lo scontro finale tra i due è inevitabile. La vertiginosa e aggressiva potenza politica ed economica della Cina contemporanea, sembra voler riconoscere il suo passato dittatoriale e proporre un patto di fiducia agli oppositori interni e internazionali per una grander svolta storica. La fine del Monco, però, dice qualcosa anche sulla eventuale mancata adesione al patto.
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hollyver07
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giovedì 8 settembre 2011
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movimentato ma pacchiano wuxia
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Ciao. Film decisamente "movimentato" ed estremamente sovracaricato nella trama, effetti più o meno speciali e caratterizzazioni dei personaggi. Detto sinceramente... non mi è piaciuto molto e trovo azzardati ed ingiustificati gli accostamenti al "sherlock Holmes" di Guy Ritchie ed alle avventure di "Indiana Jones". Sarà pure che Tsui Hark fu definito "lo Steven Spielberg di Hong Kong" ma in questo caso siamo ben lontani dal poter avvalorare una simile terminologìa di riferimento. Lasciando stare la trama, tutto sommato accettabile in ambito prettamente fantasy, le uniche cose positive che mi sento di evidenziare sono: la parte tecnica - dalle scenografie ai costumi al trucco ecc.
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Ciao. Film decisamente "movimentato" ed estremamente sovracaricato nella trama, effetti più o meno speciali e caratterizzazioni dei personaggi. Detto sinceramente... non mi è piaciuto molto e trovo azzardati ed ingiustificati gli accostamenti al "sherlock Holmes" di Guy Ritchie ed alle avventure di "Indiana Jones". Sarà pure che Tsui Hark fu definito "lo Steven Spielberg di Hong Kong" ma in questo caso siamo ben lontani dal poter avvalorare una simile terminologìa di riferimento. Lasciando stare la trama, tutto sommato accettabile in ambito prettamente fantasy, le uniche cose positive che mi sento di evidenziare sono: la parte tecnica - dalle scenografie ai costumi al trucco ecc. - una buona componente in CGA e discrete (per quanto classiche nel panorama cinese) coreografie degli scontri. Nella recitazione... nulla di nuovo sotto il sole d'oriente... fatta eccezione per Andy Lau che mi è apparso il più "intonato" del cast. In definitiva, nonostante il consistente e costoso impegno produttivo, a mio avviso si tratta di un film capace di un discreto intrattenimento ma ben lungi da lasciare il segno in campo cinematografico. Saluti a tutti
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catia p.
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venerdì 2 settembre 2011
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si è visto di meglio
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Avvolti nel mito di film pregevoli e spettacolari quali La Tigre e il Dragone, La Foresta dei Pugnali Volanti e, perché no, Kill Bill, si va ben predisposti a vedere questo "Detective Dee e il mistero della Fiamma Fantasma", sempre che si apprezzi un minimo il genere orientale, coi suoi bei costumi, gli intensi primi piani e i combattimenti "aerei" dalle caratteristiche coreografie.
Ora, coreografie e scenografie di certo non deluderanno, come pure i volti esotici e non privi di fascino degli attori.
Invece la storia, che mischia un po' di Fantasy a CSI, non convince.
C'è da chiedersi come mai la critica ufficiale abbia tanto osannato questa pellicola, visto che l'intreccio maccheronico (più che machiavellico) di suggestioni tipiche del sollevante e indagini pseudo-sherlockiane striate di magia risulta abbastanza ridicolo e confusionario.
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Avvolti nel mito di film pregevoli e spettacolari quali La Tigre e il Dragone, La Foresta dei Pugnali Volanti e, perché no, Kill Bill, si va ben predisposti a vedere questo "Detective Dee e il mistero della Fiamma Fantasma", sempre che si apprezzi un minimo il genere orientale, coi suoi bei costumi, gli intensi primi piani e i combattimenti "aerei" dalle caratteristiche coreografie.
Ora, coreografie e scenografie di certo non deluderanno, come pure i volti esotici e non privi di fascino degli attori.
Invece la storia, che mischia un po' di Fantasy a CSI, non convince.
C'è da chiedersi come mai la critica ufficiale abbia tanto osannato questa pellicola, visto che l'intreccio maccheronico (più che machiavellico) di suggestioni tipiche del sollevante e indagini pseudo-sherlockiane striate di magia risulta abbastanza ridicolo e confusionario.
Sicuramente si poteva fare di meglio, evitando almeno di farci intuire chi era il colpevole fin dall'inizio.
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