Bachelor Party 2: L'ultima tentazione

Certo, sul fatto che "Bachelor" non sia un capolavoro di film o un film sopra la media si fa presto ad essere d'accordo. Non sono più d'accordo, però, quando lo si liquida dicendo che non ha ritmo, che è solo volgarità gratuita, che le caratterizzazioni sono inconsistenti, che il film è giocato solo sulle volgarità. Non che il film difetti non ne abbia; per essere giusti, però, bisogna sottolineare il positivo. FILM VOLGARE: indubbiamente, i riferimenti a zone erogene e simili sono espliciti. Ma questa presunta volgarità va contestualizzata: si parla di una festa di addio al celibato, non di un'ordinazione sacerdotale! Inoltre, il film, se un pregio ce l'ha, è quello di contestualizzare l'addio al celibato come rito di certi ceti sociali (vedi la mamma della sposa), come BENE DI LUSSO, PATINATO E DA COPERTINA. Non c'è dubbio ad esempio che una scena come quella dello SPOGLIARELLO DURANTE LA PARTITA DI GOLF può sembrare gratuita: ma dobbiamo vedere la situazione come la situazione dei RICCONI che AMANO VIVERE NELLA COPERTINA! In questo caso, la copertina delle 'poppe al vento' delle PIN-UP dei calendari e di 'play boy'. Certo, il film non va oltre ad una comicità di caratteri e di situazione di certa America, non certo di critica sociale vera e propria, una comicità di situazione magari un pò facile, ma basta questo per collocare il film in un piedistallo, rispetto alla truce e gratuità volgarità di 'Natale a Miami' di De Sica e Boldi. Nel film c'è bene descritto un dato tipico degli USA: il contrasto tra i RICCONI e la Provincia che si arrangia; dei RICCONI e delle loro velleità di raffinatezza (la mania delle 'tette nuove' della mamma del tremendo cognato della sposa!) e la Provincia con la sua gogliardia grassa e 'da caserma'. Certo, non tutto è in chiave (esempio, la presenza del ragazzino è inutile e non aggiunge nulla, la storia del matrimonio con la spagnola è abbastanza fine a sè stessa, la trovata del 'viagra' preso per sbaglio è indubbiamente facile); ma siamo nel mondo dei capolavori rispetto a Boldi e De Sica. ABBOZZI DI SATIRA DI CARATTERE: Nel film ci sono due episodi simpatici che abbozzano una satira di carattere abbastanza simpatica: 1) L'ASSOCIAZIONE DELLE MALATE DI SESSO: gustosa e maliziosa satira di certo moralismo (anche associativo) americano. Sono 'ninfomani in recupero'? Sono 'malate' da difendere dalle tentazioni? Se sì, allora, cosa ci fanno a Miami? Non è che ipocritamente le tantazioni le cercano, per poi discolparsi e addebitare tutto alla malattia? Tant'è che le malate finiscono dove non potevano non finire: nel calderone dell'orgia finale. 2) LA NIPOTE DI HITLER: nelle critiche ho notato una punta di disappunto. Qui il film si limita ad una derisione di un carattere nevrotico, come quello dell'ebreo che guardacaso scopre che HITLER ESISTE, ma si lascia prendere dal lato SADO-MASO DELLA SITUAZIONE: 'mio bisnonno Adolf!' dice la ragazza decantandone la dolcezza e l'altro già si vede in camera a gas! E' una comicità di situazione, facile certo, ma divcertente. RITMO: il film, a parte alcune sequenze un pò fini a sè stesse, ha un ritmo scattante, che avvince. ATTORI: bravi e doppiati molto bene. Nel complesso, quindi, il bilancio su 'Bachelor' è quello di una commedia non simpatica, ma divertente, che fa passare comunque due ore in buon umore.