vittoria la grotteria
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sabato 31 agosto 2024
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paura del mare
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Ho seguito poco perché ho paura del mare.
Ho immaginato e poi visto il finale quando arriva il peschereccio.
Non posso giudicare non avendo seguito tutto ma il terrore del mare non mi permette di seguire.
Mio figlio le vende le barche, solo una volta vi sono salita sopra e mai più lo farò.
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carloalberto
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lunedì 23 agosto 2021
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angoscia ottenuta a basso costo di produzione
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Al di là delle incongruenze logiche del plot, della superficialità dei dialoghi, giustificata, in parte, dal profilo psicologico dei personaggi, ragazzotti americani di estrazione piccolo borghese senza pretese intellettuali, il film di questo giovane, all’epoca, regista tedesco, Hans Horn, funziona perfettamente, generando nello spettatore quello stesso senso di angoscia che si immagina potrebbe cogliere chi si trovasse nella stessa situazione dei protagonisti. Il cast nella media, per non dire mediocre, fatta eccezione forse per la protagonista femminile, interpretata da Susan Pratt, un attrice soprattutto televisiva, ed il finale alla Hitchcock, fuori luogo per un prodotto commerciale di questo tipo, guastano ma non rovinano completamente la godibilità di un film di puro intrattenimento che con pochi soldi riesce laddove altri falliscono con enormi costi di produzione.
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Al di là delle incongruenze logiche del plot, della superficialità dei dialoghi, giustificata, in parte, dal profilo psicologico dei personaggi, ragazzotti americani di estrazione piccolo borghese senza pretese intellettuali, il film di questo giovane, all’epoca, regista tedesco, Hans Horn, funziona perfettamente, generando nello spettatore quello stesso senso di angoscia che si immagina potrebbe cogliere chi si trovasse nella stessa situazione dei protagonisti. Il cast nella media, per non dire mediocre, fatta eccezione forse per la protagonista femminile, interpretata da Susan Pratt, un attrice soprattutto televisiva, ed il finale alla Hitchcock, fuori luogo per un prodotto commerciale di questo tipo, guastano ma non rovinano completamente la godibilità di un film di puro intrattenimento che con pochi soldi riesce laddove altri falliscono con enormi costi di produzione.
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alessandra
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giovedì 16 agosto 2018
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secondo me il pianto della bambina svela il finale
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Dovrò riguardare la scena finale del pianto della bambina. Se è lontano come il rumore del peschereccio significa che sono tutti morti e che la scaletta dello yacht è stata messa giù bene dal pescatore mentre scendeva x portare in salvo la bambina. Quindi bisogna concentrarsi solo su questo.... se invece il pianto è sullo yacht anche dopo il passaggio del pescatore significa che sono vivi.
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pat
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giovedì 16 agosto 2018
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incomprensibile
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finale incomprensibile,per quale motivo?
si sono salvati o forse no o forse.......
odio i film cosi!!!!!!!!!!!!!
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lunedì 16 aprile 2018
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il finale !?
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MEDIOCRE FILM PERSONAGGI MEDIOCRI SCENEGGIATURE MEDIOCRI FINALE A SCELTA DA EVITARE !!!
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rossella
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domenica 20 agosto 2017
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stupido
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Non ho mai visto un film così stupido. Non ho parole. Fine della recensione.
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onufrio
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sabato 27 agosto 2016
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un film... alla deriva
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Con sapore di un noto spot pubblicitario italiano, un gruppo di ragazzi è pronto per una vacanza su di un lussuoso yacht, con musica, sesso, divertimento, e via in mare aperto, tutti a tuffarsi in acqua, dimenticando un piccolo ma importante particolare: mettere la scaletta alla barca. I sei ragazzi inizieranno così una lotta alla sopravvivenza mal gestita e male affrontata, si disuniranno sin da subito e perderanno i "pezzi" ore dopo ore. Thriller con una buona idea di fondo, visto che per altro si dice sia stato tratto da una storia vera, ma mal sviluppato e alla fine stancante e quasi patetico fino a far scomparire la tensione con un finale un pò sgangherato.
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Con sapore di un noto spot pubblicitario italiano, un gruppo di ragazzi è pronto per una vacanza su di un lussuoso yacht, con musica, sesso, divertimento, e via in mare aperto, tutti a tuffarsi in acqua, dimenticando un piccolo ma importante particolare: mettere la scaletta alla barca. I sei ragazzi inizieranno così una lotta alla sopravvivenza mal gestita e male affrontata, si disuniranno sin da subito e perderanno i "pezzi" ore dopo ore. Thriller con una buona idea di fondo, visto che per altro si dice sia stato tratto da una storia vera, ma mal sviluppato e alla fine stancante e quasi patetico fino a far scomparire la tensione con un finale un pò sgangherato.
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simone magli
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lunedì 16 marzo 2015
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un po' di pecche ma sottovalutato
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Togliendo i soliti dialoghi americani, che si sa, sono sempre pessimi, questo film qualche spunto buono ce l'ha. Tiene bene la suspanse, il crescendo del dramma che anche lo spettatore si trova a vivere è straziante. I personaggi peccano di molte ingenuità, ma ci può stare; sono caratterizzati da silenzi carichi di rabbia, sensi di colpa, paure del passato che si ripresentano, solitudini ecc. Questi silenzi rafforzano il film. Il finale non è scontato, secondo me è anzi abbastanza valido. Trovo infine efficace la finta trappola tesa allo spettatore riguardo il solito squalo, che in questo film non viene "usato", a differenza di tante altre pellicole del solito genere.
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Togliendo i soliti dialoghi americani, che si sa, sono sempre pessimi, questo film qualche spunto buono ce l'ha. Tiene bene la suspanse, il crescendo del dramma che anche lo spettatore si trova a vivere è straziante. I personaggi peccano di molte ingenuità, ma ci può stare; sono caratterizzati da silenzi carichi di rabbia, sensi di colpa, paure del passato che si ripresentano, solitudini ecc. Questi silenzi rafforzano il film. Il finale non è scontato, secondo me è anzi abbastanza valido. Trovo infine efficace la finta trappola tesa allo spettatore riguardo il solito squalo, che in questo film non viene "usato", a differenza di tante altre pellicole del solito genere.
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rikitikitawi
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lunedì 11 agosto 2014
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e il naufragar m'e' dolce in questo mare.
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Non è certo un film rilassante ,anche pensando che seppur romanzato raconta una storia vera. A me il film è piaciuto per il semplice fatto che la maestria del regista è riuscita a portarti assieme ai protagonisti in quel infinito abisso . Certo , le scelte ed i comportamenti dei naugraghi sono a volte ridicole e molto discutibili , ma criticare le scelte del regista è eccessivo : avete mai letto i quotidiani o frequentato qualche bel sito in internet ? Scoprireste che i limiti della stupidità umana sono indefinibili ed hanno dell'incredibile. La regia io la trovo impeccabile : il film è angosciante e non stanca affatto : un panfilo alla deriva , dei disperati che vengono messi a dura prova e che scoprono loro malgrado certe tristi realtà dell'esistenza umana e dei suoi limiti; della sua fine tragica e lo spettatore che viene aspitato in un tunnel di angoscia in un crescendo allucinante , questo a me dice la pellicola.
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Non è certo un film rilassante ,anche pensando che seppur romanzato raconta una storia vera. A me il film è piaciuto per il semplice fatto che la maestria del regista è riuscita a portarti assieme ai protagonisti in quel infinito abisso . Certo , le scelte ed i comportamenti dei naugraghi sono a volte ridicole e molto discutibili , ma criticare le scelte del regista è eccessivo : avete mai letto i quotidiani o frequentato qualche bel sito in internet ? Scoprireste che i limiti della stupidità umana sono indefinibili ed hanno dell'incredibile. La regia io la trovo impeccabile : il film è angosciante e non stanca affatto : un panfilo alla deriva , dei disperati che vengono messi a dura prova e che scoprono loro malgrado certe tristi realtà dell'esistenza umana e dei suoi limiti; della sua fine tragica e lo spettatore che viene aspitato in un tunnel di angoscia in un crescendo allucinante , questo a me dice la pellicola.
Sottolineo : bravo il regista certe scene e scelte sono impeccabili.
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julian leone
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mercoledì 15 gennaio 2014
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mediocre, ma non da buttare via
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Concordo sulla cattiva qualita' della sceneggiatura e delle interpretazioni, ma questo film si rifa' piuttosto ad un film italiano ormai quasi dimenticato, "Roma Bene" di Carlo Lizzani, girato nel lontanissimo 1971. Vero che qui il soggetto e' tutto diverso, ma nel finale la bella compagnia di corrotti ricconi (tra i quali spiccano Philippe Leroy e Virna Lisi) fa una brutta fine nel modo piu' sciocco, proprio dimenticandosi la scaletta durante un bel tuffo collettivo in mare mentre fa una gita in barca. Non mancano persino alcuni dettagli in comune, come la catena di costumi. E' anche vero che certe inverosimiglianze sono a dir poco ridicole (un mare senza pesci, ne' altre forme di vita) ma si e' visto anche di peggio, con firme ben piu' prestigiose.
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Concordo sulla cattiva qualita' della sceneggiatura e delle interpretazioni, ma questo film si rifa' piuttosto ad un film italiano ormai quasi dimenticato, "Roma Bene" di Carlo Lizzani, girato nel lontanissimo 1971. Vero che qui il soggetto e' tutto diverso, ma nel finale la bella compagnia di corrotti ricconi (tra i quali spiccano Philippe Leroy e Virna Lisi) fa una brutta fine nel modo piu' sciocco, proprio dimenticandosi la scaletta durante un bel tuffo collettivo in mare mentre fa una gita in barca. Non mancano persino alcuni dettagli in comune, come la catena di costumi. E' anche vero che certe inverosimiglianze sono a dir poco ridicole (un mare senza pesci, ne' altre forme di vita) ma si e' visto anche di peggio, con firme ben piu' prestigiose. Gia' che siamo in mare, mi viene in mente "Cast away" di un irriconoscibile Zemeckis, che di cero e' costato immensamente di piu': se il salvataggio dall'unico superstite dell;impatto aereo in mare ha qualcosa di fantascientifico, passiamoci pure sopra, ma nella sperduta e disabitata isoletta non c'e' neanche una mosca o una zanzara... E, peggio, quando arriva un provvidenziale mercantile(che abbiano sbagliato rotta? Ma guarda un po'...) da decine di migliaia di tonnellate, l'acqua resta piatta come quella di una piscina... Tornando a "Adrift", piccolo film di produzione tedesca, non me la sento di bocciarlo senza appello: si lascia vedere, nonostante tutto
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