stesfnia
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mercoledì 10 novembre 2010
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non entrare in.... videoteca a noleggiarlo :-)
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Amo il genere ma questo film mi ha davvero deluso...l'ho trovato davvero noioso e sinceramente la tensione psicologica di cui parli nn l'ho avvertita proprio. La protagonista invece interpreta bene la sua parte...seriosa, impostata e timida allo stesso tempo.
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mike
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giovedì 22 febbraio 2007
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un tesoro da trovare...
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Inzialmente lascia attoniti un film dove sembra assente qualsiasi forma di trama e sostanza,però soltanto i più superficiali non vedono la forza intrinseca e il senso profondo che la regista ha voluto infondere in quest'opera. E' facile ai giorni nostri produrre e dirigere film dove basta solo la presenza del bello di turno,o di quache effetto speciale,e lo si definisce bel film!! E' facile vedere gente che esce dai cinema soddisfatta da esplosioni,sesso a go go,stupidi inseguimenti e sparatorie per le vie del Bronx... Vorrei vederli questi registucci a mettersi dietro una telecamera e girare un film che trasmetta emozioni dall'inizio alla fine,avvalendosi di un budget limitatissimo e di attori pressochè sconosciuti! E' vero.
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Inzialmente lascia attoniti un film dove sembra assente qualsiasi forma di trama e sostanza,però soltanto i più superficiali non vedono la forza intrinseca e il senso profondo che la regista ha voluto infondere in quest'opera. E' facile ai giorni nostri produrre e dirigere film dove basta solo la presenza del bello di turno,o di quache effetto speciale,e lo si definisce bel film!! E' facile vedere gente che esce dai cinema soddisfatta da esplosioni,sesso a go go,stupidi inseguimenti e sparatorie per le vie del Bronx... Vorrei vederli questi registucci a mettersi dietro una telecamera e girare un film che trasmetta emozioni dall'inizio alla fine,avvalendosi di un budget limitatissimo e di attori pressochè sconosciuti! E' vero...Hotel non vincerà mai un Oscar...ma sicuramente in quel nulla apparente...in quelle situazioni a volte assurde..a volte vuote,nasconde un tesoro che bisogna saper cercare.
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scapegot
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sabato 6 agosto 2005
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non entrare in quell'hote
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Il corridoio dell’hotel Waldhouse percorso con ritrosia e sfrontatezza al tempo stesso dalla protagonista Irene (Fransiska Weiss), collocato in una imprecisata località austriaca, circondata da un bosco in cui aleggia la leggenda di una strega mortifera, è l’elemento reiterato di quello pseudo thriller dell’austriaca Hausner e rimanda indubbiamente a “Shining”.
Irene è una ragazza timida e schiva che trova lavoro come receptionist in questo solitario albergo austriaco, in cui il personale è freddo e impersonale, il portiere e la moglie Liebig nascondono chissà quali segreti rispetto alla morte della precedente ragazza sparita misteriosamente. La ragazza pur ingraziandosi la direttrice che la fa sua assistente non riesce ad ambientarsi col personale che lavora con lei, la sua compagna Petra che tenta di rubarle un ciondolo a cui lei è molto affezionata, né con i rozzi compagni della cucina che la estromettono dalle alcoliche e sciatte serate nella loro camera.
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Il corridoio dell’hotel Waldhouse percorso con ritrosia e sfrontatezza al tempo stesso dalla protagonista Irene (Fransiska Weiss), collocato in una imprecisata località austriaca, circondata da un bosco in cui aleggia la leggenda di una strega mortifera, è l’elemento reiterato di quello pseudo thriller dell’austriaca Hausner e rimanda indubbiamente a “Shining”.
Irene è una ragazza timida e schiva che trova lavoro come receptionist in questo solitario albergo austriaco, in cui il personale è freddo e impersonale, il portiere e la moglie Liebig nascondono chissà quali segreti rispetto alla morte della precedente ragazza sparita misteriosamente. La ragazza pur ingraziandosi la direttrice che la fa sua assistente non riesce ad ambientarsi col personale che lavora con lei, la sua compagna Petra che tenta di rubarle un ciondolo a cui lei è molto affezionata, né con i rozzi compagni della cucina che la estromettono dalle alcoliche e sciatte serate nella loro camera. Irene guarda tutto con il suo sguardo freddo e al tempo stesso curioso, come curiosa si rivela dell’amicizia con un ragazzo conosciuto in una piccola discoteca locale e morbosamente curiosa si dimostra del bosco, della leggenda della vecchia strega, dei corridoi silenziosi e spettrali di questo albergo che lei percorre con la sua divisa rossa in una camminata elegante e sensuale.
Sicuramente il personaggio di Irene è il centro del film e l’albergo è l’altro “personaggio”: un connubio che, pur nella sua lentezza esasperante, crea una tensione psicologica notevole.
Tensione psicologica che rimane la scaturigine di qualcosa di sottaciuto e di non comprensibile in questo film affascinante, pur nella sua semplicità. Ritmato sui turni di lavoro di Irene, sulle sue solitarie passeggiate in un bosco spettrale, silenzioso ma percepibile come animato (ma da che cosa, dalle paure della protagonista?), sulle sue nuotate in una piscina buia e solinga, sui desolanti rapporti con le altre persone che le sono attorno, sui suoi timidi tentativi di capire come è morta questa fantomatica Eva, il film si risolve nel dilemma della ricerca psicoanalitica del contatto con l’incomprensibile, ben rappresentato dal bosco che circonda l’albergo. Che l’incomprensibile sia la leggenda arcana della strega o l’alterità della ragazza di fronte alle altre persone e a questa storia d’amore poco sentita, o la tensione della crescita in un posto lontano dai genitori dai quali si è allontanata, poco importa.
Il problema è che il bosco inghiotte, come inghiotte alla fine Irene, come probabilmente inghiotte ogni tentativo di volersi spingere oltre, di superare gli schemi e le convenzioni sociali, di voler crescere troppo in fretta, di voler sfidare un mondo che pare più forte di te.
La protagonista Weiss è straordinaria, la sua maschera seriosa e ritrosa, nella sua fisicità composta e formale, è emblematica di una rigidezza che nasconde dentro ambizione, curiosità, desiderio di conoscenza, tensione verso l’ignoto.
Gran personaggio di un film poco estivo e poco commerciale che non risolve l’enigma filosofico che cela, poiché probabilmente esso non ha soluzione.
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francy
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giovedì 28 luglio 2005
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non ho capito nulla !!!!
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CHI HA CAPITO QUALCOSA !!!!
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