The Transporter

E' un film carino. Nulla di più e nulla di meno. Nessun picco, nessuna ricaduta. Nel complesso un po' lineare senza grandi colpi di scena. Però un film d'azione fatto bene con un Jason Statham in grande forma.

Frank Martin(Jason Statham, nei primi 'seri' ruoli nell'action movie) è un ex militare in congedo che, per arrotondare la magra pensione, se la cava svolgendo piccole commissioni da trasportatore di oggetti vari seguendo delle regole: mai dire nomi, non aprire il contenuto dei pacchi, non assumersi responsabilità. Dopo un lavoretto come gli altri, Frank si imbatte in un ostaggio, una bella Orientale che sembra la vittima della mafia del padre e del criminale Wall Street(Matt Schulze), responsabile di un traffico di clandestini; e da li comincia una lotta senza esclusione di colpi. Assai curioso questo The Transporter, frutto di una produzione Americana(20th Century Fox) e di Luc Besson, pieno di scene d'azione che sovrastano sia la trama che i dialoghi. [+]

Frank Martin(Jason Statham, nei primi 'seri' ruoli nell'action movie) è un ex militare in congedo che, per arrotondare la magra pensione, se la cava svolgendo piccole commissioni da trasportatore di oggetti vari seguendo delle regole: mai dire nomi, non aprire il contenuto dei pacchi, non assumersi responsabilità. Dopo un lavoretto come gli altri, Frank si imbatte in un ostaggio, una bella Orientale che sembra la vittima della mafia del padre e del criminale Wall Street(Matt Schulze), responsabile di un traffico di clandestini; e da li comincia una lotta senza esclusione di colpi. Assai curioso questo The Transporter, frutto di una produzione Americana(20th Century Fox) e di Luc Besson, pieno di scene d'azione che sovrastano sia la trama che i dialoghi. Difatti, in meno di un'ora e mezza, il pubblico è talmente immedesimato nelle scene d'azione che tralascia la logicità di trama(un pò banalotta) e si lascia guidare dal protagonista, Jason Statham, attore Inglese che con i prodotti action di serie B, ci sa fare meglio di chiunque altro. Ovvio dato importante per un buon action(questo film ne è l'esempio) è il regista Giapponese Cory Yuen, abile nell'orchestrare tutta la pellicola verso un finale spettacolare e, per così dire, a lieto fine. Sembrerà strano ma The Transporter(definito 'un action movie semplice ed essenziale) non è così da sottovalutare; specialmente al box office, dove, oltre che aver fatto conoscere al pubblico Statham, ha raccimolato ottimi incassi in tutto il Mondo. Luc Besson non ci ha pensato due volte e difatti ha prodotto altri due sequel: Transporter: Extreme(2004) e Transporter 3(2008) che siamo ancora in attesa di vedere al cinema qua in Italia. [-]

Buon film d'azione diretto come nessun altro saprebbe fare da Corey Yuen, regista honkonghese e coreografo. Il film lascia credere però che Yuen, nonostante sia accreditato come regista, abbia diretto solo le sequenze d'azione, mentre le restanti sequenze siano state dirette da Louis Leterrier(accreditato come artistical director, che non è il direttore artistico come si potrebbe pensare, perchè il director in inglese è il regista, da quà il dubbio...), comunque, la sceneggiatura della coppia Besson-Kamen è una garanzia(non sempre, ma in questo caso si), come la scelta dello staff tecnico(effetti speciali pochi ma buoni, fotografia dignitosa, buon montaggio, veloce al punto giusto, buona recitazione e vecchi ingredienti ma ben rimescolati. [+]

Buon film d'azione diretto come nessun altro saprebbe fare da Corey Yuen, regista honkonghese e coreografo. Il film lascia credere però che Yuen, nonostante sia accreditato come regista, abbia diretto solo le sequenze d'azione, mentre le restanti sequenze siano state dirette da Louis Leterrier(accreditato come artistical director, che non è il direttore artistico come si potrebbe pensare, perchè il director in inglese è il regista, da quà il dubbio...), comunque, la sceneggiatura della coppia Besson-Kamen è una garanzia(non sempre, ma in questo caso si), come la scelta dello staff tecnico(effetti speciali pochi ma buoni, fotografia dignitosa, buon montaggio, veloce al punto giusto, buona recitazione e vecchi ingredienti ma ben rimescolati. E' una pellicola originale, nella trama e nelle tecniche, come già detto Corey Yuen al suo meglio nelle scene d'azione. Insomma un film francese dal gusto di Hong-Kong. Questo film segna un traguardo importante, la rottura dei dissapori cinematografici tra Stati Uniti e Francia, testimoniata dalla co-produzione Franco-Statunitense e dalla distribuzione negli Stati Uniti, della Twenty-Century Fox. Buona anche la colonna sonora originale di Stanley Clarke. [-]

"THe Transporter", che invero rispetta tutti i codici del film d'azione(scene spettacolari e"pirotecniche" di lotta, fuga e inseguimento, la giovane ragazza minacciata, l'eroe forte e virile)pur se con i necessari aggiustamenti alla modernità(la ragazza è forte, quasi una guerriera cinese, nonostante sia"mingherlina", un certo humor di fondo pervade il film rendendendolo comunque differente dai soliti, ormai indigeribili, clichés), non a caso dando poi la stura a tanti sequel che hanno contraddistinto il panorama successivo, ha comunque in sé la capacità di far riflettere su un tema che allora(inizio anni Duemila)era ancora in parte in fieri, ma che oggi invece si è sviluppato in forma drammaticamente attuale, ossia l'immigrazione clandestina di un"esercito industriale di riserva", per dirla in termini marxiani, ossia di sfruttati extracomunitari(cinesi, in particolare)con il rovesciamento della situazione di partenza(la ragazza sembra essere vittima, in parte lo è veramente, ma le cose stanno comunque in modo diverso da come le aveva presentate. [+]

"THe Transporter", che invero rispetta tutti i codici del film d'azione(scene spettacolari e"pirotecniche" di lotta, fuga e inseguimento, la giovane ragazza minacciata, l'eroe forte e virile)pur se con i necessari aggiustamenti alla modernità(la ragazza è forte, quasi una guerriera cinese, nonostante sia"mingherlina", un certo humor di fondo pervade il film rendendendolo comunque differente dai soliti, ormai indigeribili, clichés), non a caso dando poi la stura a tanti sequel che hanno contraddistinto il panorama successivo, ha comunque in sé la capacità di far riflettere su un tema che allora(inizio anni Duemila)era ancora in parte in fieri, ma che oggi invece si è sviluppato in forma drammaticamente attuale, ossia l'immigrazione clandestina di un"esercito industriale di riserva", per dirla in termini marxiani, ossia di sfruttati extracomunitari(cinesi, in particolare)con il rovesciamento della situazione di partenza(la ragazza sembra essere vittima, in parte lo è veramente, ma le cose stanno comunque in modo diverso da come le aveva presentate...non si può dire di più considerando il fatto che varie persone possano non aver visto il film, ancora...), che appare un elemento "perturbante"rispetto allo schema mentale che lo spettatore/ la spetttatrice poteva aver interiorizzato.  Da un lato, certo, operazione"furba"di Luc Besson, che comunque cerca di sposare sempre la"pura azione"con tematiche sociali attuali, dove Besson, produttore del film, in realtà lo ha anche scritto in prima persona, pur se in collaborazione, dall'altro proposta di un film che si distingue comunque da quanto può essere venuto dopo(non conosco il numero de, tre ed eventuali altri)per la caratteristiche sopra ricordate, oltre naturalmente(viene da dire così)un buon livello attorale.     El   Gato [-]