gcannata
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martedì 14 gennaio 2014
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male banderas,male harrilson brutto film
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Poco da dire su questo film,che ha più che un carattere sportivo uno sessuale,non è comunque infuardabe.
Il Match finale giustifica se ormai spesi i soldi del biglietto.
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fulvio941
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domenica 5 gennaio 2014
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non sempre gli incassi dicono la verità...
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Cesar Dominguez ( Antonio Banderas ) e Vince Boudreau ( Woody Harrelson ) sono due pugili falliti, ai quali viene proposto di rimpiazzare due pugili che dovevano fare un incontro di contorno a quello di Mike Tyson. Intraprenderanno un viaggio "on the road" insieme all'ex ragazza di entrambi per arrivare a Las Vegas in sole 24 ore e fare il miglior match della loro vita. Un film che non mostra soltanto il lato oscuro della boxe ( come per esempio i 50mila di compenso che diventano 24mila ), ma che cura molto il lato introspettivo dei suoi personaggi, in particolare durante il loro combattimento: a Cesar pare di vedere l'arbitro nudo ( perchè tormentato dal fatto di aver perso in 37 secondi contro un pugile omosessuale e aver avuto per questo esperienze gay ) ; a Vince oltre all'immagine di Gesù appaiono tutti i suoi complessi e frustrazioni: gli sembra che la gente tra il publico gli mostri il dito medio oppure ricorda Lia ( interpretata da una Lucy Liu a inizio carriera ), la ragazza incontrata durante il viaggio, che lo ha schernito per le dimensioni del suo pene e lo ha accusato di non essere un uomo.
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Cesar Dominguez ( Antonio Banderas ) e Vince Boudreau ( Woody Harrelson ) sono due pugili falliti, ai quali viene proposto di rimpiazzare due pugili che dovevano fare un incontro di contorno a quello di Mike Tyson. Intraprenderanno un viaggio "on the road" insieme all'ex ragazza di entrambi per arrivare a Las Vegas in sole 24 ore e fare il miglior match della loro vita. Un film che non mostra soltanto il lato oscuro della boxe ( come per esempio i 50mila di compenso che diventano 24mila ), ma che cura molto il lato introspettivo dei suoi personaggi, in particolare durante il loro combattimento: a Cesar pare di vedere l'arbitro nudo ( perchè tormentato dal fatto di aver perso in 37 secondi contro un pugile omosessuale e aver avuto per questo esperienze gay ) ; a Vince oltre all'immagine di Gesù appaiono tutti i suoi complessi e frustrazioni: gli sembra che la gente tra il publico gli mostri il dito medio oppure ricorda Lia ( interpretata da una Lucy Liu a inizio carriera ), la ragazza incontrata durante il viaggio, che lo ha schernito per le dimensioni del suo pene e lo ha accusato di non essere un uomo. Nonostante queste premesse il film è davvero divertente, scorre leggero fine alla fine grazie a dei dialoghi ben scritti, Banderas e Woody duettano perfettamente in un film che non dovrebbe essere giudicato soltanto per gli incassi.
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nick castle
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giovedì 15 marzo 2012
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grandioso!
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Al suo sesto film, il quinto sportivo, Ron Shelton passato per il baseball, il basket, il golf arriva anche al pugilato coronando il record di regista più coerente di Hollywood, i suoi temi ci sono, si sentono e si vedono, l'amicizia, la sessualità messa alla berlina, il rapporto strambo con le donne, i dialoghi da eterno Peter Pan, mettono in evidenza un regista di rara profondità in questa pellicola, che è riuscito a rinnovarsi ad ogni film, dalla messa in scena rozza di "Chi non salta è bianco" che sottolineava il degrado dei ghetti, a quella colorata e splendidamente fotografata di "Tin Cup". Ottime le interpretazioni di Woody Harrelson e Antonio Banderas che perfetti nei ruoli si divertono, sono simpatici, sono un po' cazzoni e vanno a tavoletta come un treno a vapore restaurato e rimesso a nuovo! Se nella prima parte il film sembra non decollare e lascia troppo spazio alle lungaggini e a qualche scena da evitare (la scena di sesso tra Lucy Liu e Woody in primis) nella seconda sarete ripagati di aver continuato a vedere il film, perchè la sfida tra i due vale praticamente tutto il film, una sequenza in cui traspare il cuore della nobile arte.
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Al suo sesto film, il quinto sportivo, Ron Shelton passato per il baseball, il basket, il golf arriva anche al pugilato coronando il record di regista più coerente di Hollywood, i suoi temi ci sono, si sentono e si vedono, l'amicizia, la sessualità messa alla berlina, il rapporto strambo con le donne, i dialoghi da eterno Peter Pan, mettono in evidenza un regista di rara profondità in questa pellicola, che è riuscito a rinnovarsi ad ogni film, dalla messa in scena rozza di "Chi non salta è bianco" che sottolineava il degrado dei ghetti, a quella colorata e splendidamente fotografata di "Tin Cup". Ottime le interpretazioni di Woody Harrelson e Antonio Banderas che perfetti nei ruoli si divertono, sono simpatici, sono un po' cazzoni e vanno a tavoletta come un treno a vapore restaurato e rimesso a nuovo! Se nella prima parte il film sembra non decollare e lascia troppo spazio alle lungaggini e a qualche scena da evitare (la scena di sesso tra Lucy Liu e Woody in primis) nella seconda sarete ripagati di aver continuato a vedere il film, perchè la sfida tra i due vale praticamente tutto il film, una sequenza in cui traspare il cuore della nobile arte. Almeno una volta è da vedere. Doppiaggio italiano un po' scadente, specialmente Luca Ward che da la voce a Banderas. Io ho scritto questa recensione ascoltando "Bad day" dei R.E.M., rpovate a fare lo stesso quando la leggerete!
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