laurence316
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venerdì 24 agosto 2018
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craven al suo meglio. thriller e critica sociale
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Probabilmente il miglior film di Craven dopo Nightmare, La casa nera (ma il titolo originale significa La gente, le persone sotto le scale) è un originale e inventivo horror tendente piuttosto decisamente al thriller più che al gore o allo splatter, capace di tener col fiato sospeso gli spettatori.
Durante il prologo può apparire già visto e scontato, ma man mano che procede il film mostra gradualmente una serie di qualità non trascurabili. Oltre alla recitazione (piuttosto bravi i ragazzi, “Matto” e Alice, e i due genitori pazzoidi, interpretati da McGill e Robie, ovvero i coniugi Hurley di Twin Peaks), al ritmo serrato e alla regia, la scenografia.
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Probabilmente il miglior film di Craven dopo Nightmare, La casa nera (ma il titolo originale significa La gente, le persone sotto le scale) è un originale e inventivo horror tendente piuttosto decisamente al thriller più che al gore o allo splatter, capace di tener col fiato sospeso gli spettatori.
Durante il prologo può apparire già visto e scontato, ma man mano che procede il film mostra gradualmente una serie di qualità non trascurabili. Oltre alla recitazione (piuttosto bravi i ragazzi, “Matto” e Alice, e i due genitori pazzoidi, interpretati da McGill e Robie, ovvero i coniugi Hurley di Twin Peaks), al ritmo serrato e alla regia, la scenografia. Difatti, “la grande trovata del film” è senza dubbio la casa: “un labirinto di cunicoli, intercapedini, canali di aerazione, scivoli, camini che la attraversano orizzontalmente e perpendicolarmente” (Morandini).
La macchina da presa di Craven insegue i ragazzi tra le insenature di quella che può tranquillamente annoverarsi tra le dimore più inquietanti mai comparse sul grande schermo, e costringe lo spettatore ad un tour de force spaventevole che difficilmente avrà modo di dimenticare.
Un film pienamente riuscito, profondamente inquietante, che non manca anche di esibire un sottotesto di critica sociale, e si conclude con un finale pirotecnico assolutamente inaspettato.
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paolo ciarpaglini
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domenica 17 maggio 2009
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la casa nera.
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Mi aspettavo il solito film grondante di sangue, con mostri poco credibili che perdono braccia... Insomma tutto fuorchè ciò che questa pellicola è. Ho trovato il lavoro del 'maestro del brivido' Craven, assolutamente divertente. Horror...!?, where?. Forse il libro farà paura, lasciando alla fantasia la libertà di disegnare ad ognuno, una casa ad hoc. Ma questo film non può essere definito horror, piuttosto un divertentissimo gioco al trabocchetto Perchè, trascorsa la prima mezz'ora in cui si teme chissà che, ci si rende conto che, credo volutamente, non si è voluto creare niente, ma proprio niente di orrorifico. Stuisce la recensione del Morandini quando dice: '... tutto poi precipita nel terrore più profondo'.
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Mi aspettavo il solito film grondante di sangue, con mostri poco credibili che perdono braccia... Insomma tutto fuorchè ciò che questa pellicola è. Ho trovato il lavoro del 'maestro del brivido' Craven, assolutamente divertente. Horror...!?, where?. Forse il libro farà paura, lasciando alla fantasia la libertà di disegnare ad ognuno, una casa ad hoc. Ma questo film non può essere definito horror, piuttosto un divertentissimo gioco al trabocchetto Perchè, trascorsa la prima mezz'ora in cui si teme chissà che, ci si rende conto che, credo volutamente, non si è voluto creare niente, ma proprio niente di orrorifico. Stuisce la recensione del Morandini quando dice: '... tutto poi precipita nel terrore più profondo'. Divertentissimo, ben sceneggiato ed interpretato. Ottimo il contrasto e la saturazione dei colori su VHS. Lo consiglio vivamente a chi non pretende sempre, che il titolo corrisponda esattamente a ciò ch ci si aspetta. Un cult.
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emanuelemarchetto
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martedì 12 settembre 2017
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la lotta di classe secondo craven
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Grullo è un ragazzino di colore del ghetto con una madre malata di cancro. A questo si aggiunge lo sfratto imminente da parte dei padroni di casa, i Robeson, che possiedono molti immobili nel quartiere. Per trovare i soldi Grullo, aiutato dal ladruncolo Leroy, si introdurrà a casa dei Robeson, scoprendo però una terribile verità.
Il film è una favola nera dai risvolti politici e sociologici evidenti: ancora una volta, Craven smitizza l'istituzione familiare, mostrando una coppia incestuosa che estremizza le convenzioni della borghesia, rivelandone così l'orrore e la falsità.
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Grullo è un ragazzino di colore del ghetto con una madre malata di cancro. A questo si aggiunge lo sfratto imminente da parte dei padroni di casa, i Robeson, che possiedono molti immobili nel quartiere. Per trovare i soldi Grullo, aiutato dal ladruncolo Leroy, si introdurrà a casa dei Robeson, scoprendo però una terribile verità.
Il film è una favola nera dai risvolti politici e sociologici evidenti: ancora una volta, Craven smitizza l'istituzione familiare, mostrando una coppia incestuosa che estremizza le convenzioni della borghesia, rivelandone così l'orrore e la falsità. I Robeson sono fratello e sorella, nati a loro volta da accoppiamenti incestuosi, e cercano di creare una famiglia apparentemente perfetta rapendo dei bambini e cercando di trasformarli in figli impeccabili. Quando questa eccellenza non viene raggiunta, la prole ripudiata viene chiusa in cantina, perché l'imperfezione va nascosta. I due maniaci sono anche i rappresentanti del neocapitalismo degli anni '80: infatti speculano sui beni immobili, comprando interi palazzi nei quartieri degradati e rivendendoli dopo aver sfrattato i poveri inquilini. Il gesto di Grullo e Leroy acquista, in questo modo, una sorta di giustificazione, quasi una rivendicazione dal basso, un "esproprio proletario": i due vogliono infatti derubare ai padroni per pagare le cure della madre di Grullo, "rubare ai ricchi per dare ai poveri". Ma oltre alle sfumature politiche, il film vanta anche un ritmo sostenuto che dura fino alla fine, ed è visivamente ricco di trovate interessanti; prima tra tutte, la struttura labirintica della casa, fatta di intercapedini e passaggi segreti.
Curiosità: McGill e Rbie apparivano in coppia anche nella serie tv Twin Peaks.
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blackwolf
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giovedì 12 marzo 2009
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penoso, ve lo sconsiglio!
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Questo horror non mi è piaciuto molto. A volte fa ridere risultando penoso ("Mami" e "Papi" che si mettono a ballare vicino al cadavere di Le Roy, il cane dei due fratelli che, scivolando dalla scala/scivolo, finisce in cucina, "Il Grullo" che cerca di far mollare la mano di Le Roy al Dobermann mentre viene morsicata finendo addirittura per prendersi la scossa a vicenda una volta che il bambino mette la mano sulla maniglia della porta), ridicola la scena finale con le banconote che cadono dal cielo, inoltre "Papi" chissa perche' ogni tanto indossa un costume molto simile a quello che portano i sadici, addirittura i due fratelli al loro amico a quattro zampe danno da mangiare una mano e fanno cibare di carne umana addirittura i ragazzi rinchiusi nelle cantine (uno di questi che si vede nella sequenza in cui sono attorno a "Mami" m'ha ricordato il mostro della laguna nera dell'omonimo film (1954).
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Questo horror non mi è piaciuto molto. A volte fa ridere risultando penoso ("Mami" e "Papi" che si mettono a ballare vicino al cadavere di Le Roy, il cane dei due fratelli che, scivolando dalla scala/scivolo, finisce in cucina, "Il Grullo" che cerca di far mollare la mano di Le Roy al Dobermann mentre viene morsicata finendo addirittura per prendersi la scossa a vicenda una volta che il bambino mette la mano sulla maniglia della porta), ridicola la scena finale con le banconote che cadono dal cielo, inoltre "Papi" chissa perche' ogni tanto indossa un costume molto simile a quello che portano i sadici, addirittura i due fratelli al loro amico a quattro zampe danno da mangiare una mano e fanno cibare di carne umana addirittura i ragazzi rinchiusi nelle cantine (uno di questi che si vede nella sequenza in cui sono attorno a "Mami" m'ha ricordato il mostro della laguna nera dell'omonimo film (1954)...). Visto in tv alle 10 di sera non avendo avuto nient'altro di meglio da fare...
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