Luigi Paini
Il Sole-24 Ore
È un oggetto strano Fino alla fine del mondo, di Wim Wenders. Viene voglia di lodarne la colonna sonora (Talking Heads, U2, Depeche Mode e molti altri), oppure di magnificarne le ambientazioni (soprattutto nella seconda parte, tra gli incredibili paesaggi australiani), oppure ancora di soffermarsi sulla magia delle immagini ad alta definizione del finale. Ma il giudizio complessivo si allontana inevitabilmente da queste singole considerazioni positive. Si esce dal cinema con la netta impressione che il film voglia dire troppe cose: il regista tedesco le accumula senza mai creare una vera tensione narrativa, si compiace con abbondanza di autocitazioni, e alla fine ci lascia quasi del tutto freddi. [...]
di Luigi Paini, articolo completo (2046 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore