giapã¹nis!
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venerdì 24 settembre 2010
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un peccato non averlo più disponibile
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Eh si, forse uno dei migliori film d'amore degli ultimi cinquant'anni...
Non è solo una questione narrativa o di interpretazione degli attori, ma piuttosto l'affermazione di una tipologia di rapporto fra persone dove ciò che conta davvero è il lavoro umano che compiono per arrivare a comprendere l'innamoramento.
Il superamento della fase adolescenziale dell'attrazione e del sentimento, lascia lo spazio alla scoperta della corrispondenza degli animi, alla consapevolezza che ciò che alimenta il rapporto fra le persone ha radici più profonde, che consentono veramente ad un uomo e una donna di arrivare ad amarsi.
La prova dell'intenzione della regista di comunicare questo è che intelligentemente faccia nascere tutta la vicenda da una casualità assurda, da un pretesto stupido.
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Eh si, forse uno dei migliori film d'amore degli ultimi cinquant'anni...
Non è solo una questione narrativa o di interpretazione degli attori, ma piuttosto l'affermazione di una tipologia di rapporto fra persone dove ciò che conta davvero è il lavoro umano che compiono per arrivare a comprendere l'innamoramento.
Il superamento della fase adolescenziale dell'attrazione e del sentimento, lascia lo spazio alla scoperta della corrispondenza degli animi, alla consapevolezza che ciò che alimenta il rapporto fra le persone ha radici più profonde, che consentono veramente ad un uomo e una donna di arrivare ad amarsi.
La prova dell'intenzione della regista di comunicare questo è che intelligentemente faccia nascere tutta la vicenda da una casualità assurda, da un pretesto stupido... Il protagonista non parte neanche dal presupposto di cercare la persona per la propria vita: la incontra addirittura a causa di un gioco di cattivo gusto: scoperte le sue intenzioni, sarà il rimorso per aver offeso una persona sensibile che gli farà iniziare un faticoso e razionale lavoro di riconoscimento della realtà.
Infatti lei gli si svelerà un po' di più ad ogni nuovo incontro, attraverso le discussioni sui valori in cui crede o ai gesti comuni come cantare una canzone insieme. Prendendo sul serio ciò che questi momenti provocano nel suo spirito, lui riesce a recuperare il valore della persona che gli sta di fronte. Questa modalità di approccio non banale ai sentimenti che in lui si muovono, lo porta ad un progressivo e profondo affezionamento a questa ragazza, così lontana dallo stereotipo di donna che lui forse immaginava... Abbandonando il sogno, scopre ciò che vale per la sua vita osservando la realtà.
Siamo ben lontani dalla fiaba americana alla "Pretty Woman"... siamo di fronte ad un messaggio che incita a non banalizzare, perchè ciò che conta veramente si svela quando mettiamo alla prova le cose con il nostro cuore e non con il "sentimentalismo". Grazie Nancy Savoca.
Questo tema della non banalizzazione purtroppo, non è "ben tollerato" dal potere, ed ecco che i film come questo vengono fatti sparire... Infatti lo si può rintracciare con qualche difficoltà, solo in lingua originale (in italiano solo da qualcuno che lo abbia registrato dal passaggio televisivo avvenuto ormai anni fa...).
Chiunque possa aiutarmi ad averlo, me lo faccia sapere: sono alla continua ricerca di film che abbiano qualcosa da dire alla mia umanità, che la facciano crescere maturandola. Alcuni interessanti li ho già, ma la mia "fame" è sempre tanta...
Grazie per aver letto questa mia recensione, spero vi "sintonizziate" con essa, cordiali saluti a tutti,
Stalker.
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(di vreri)
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sergiofi
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giovedì 24 giugno 2021
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una tenera storia d’amore ai tempi del vietnam
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San Francisco, 1963. La sera prima della partenza per il Vietnam un gruppo di Marines organizza un truce gioco-scommessa (il Dogfight del titolo). Si aggiudica il malloppo chi riesce a portare la ragazza più racchia a una festa in discoteca. Roba di una cattiveria immane. Il diciottenne Eddie Birdlace (River Phoenix) sceglie la coetanea Rose (Lily Taylor), una bruttina con poca autostima ma certo non orribile come le altre partecipanti (un vero e proprio bestiario che comprende non tutto ma di tutto).
Appena Rose si rende conto di essere stata ingannata, fugge via. Eddie la va a recuperare a casa. Trascorre con lei una notte intensa, serena, fatta di normalità e di complicità.
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San Francisco, 1963. La sera prima della partenza per il Vietnam un gruppo di Marines organizza un truce gioco-scommessa (il Dogfight del titolo). Si aggiudica il malloppo chi riesce a portare la ragazza più racchia a una festa in discoteca. Roba di una cattiveria immane. Il diciottenne Eddie Birdlace (River Phoenix) sceglie la coetanea Rose (Lily Taylor), una bruttina con poca autostima ma certo non orribile come le altre partecipanti (un vero e proprio bestiario che comprende non tutto ma di tutto).
Appena Rose si rende conto di essere stata ingannata, fugge via. Eddie la va a recuperare a casa. Trascorre con lei una notte intensa, serena, fatta di normalità e di complicità. Tutto finisce, ovviamente, nel letto di lei. All’alba del giorno dopo, il distacco. La partenza per il Vietnam. L'indirizzo buttato subito via come carta straccia. Il ritorno alla goliardia becera di un gruppo di ragazzi che non immagina, neppure lontanamente, a cosa stanno andando incontro. Rose torna al noioso tran tran del suo bar.
Eddie tornerà da questa terribile esperienza minato nel fisico e nella mente. Troverà, dopo quattro anni, una San Francisco cambiata. Pullulante di hippies e pacifisti che guardano storto la sua divisa e lo ingiuriano a più non posso. Il suo unico rifugio possibile sarà il bar di Rose. Un incontro commovente, che incarna uno dei più bei finali della storia del cinema.
Un piccolo capolavoro, reso tale da una sceneggiatura che la regista Nancy Savoca sa sviluppare in modo magistrale. Eccellenti le prove attoriali dell’intenso River Phoenix (mai così compianto per quanto avrebbe potuto dare al cinema) e di una straordinaria Lili Taylor.
Una storia d’amore tenera e coinvolgente come poche. Una gemma nascosta. Un film, quasi introvabile, da ricercare e da riscoprire. La storia di un amore adolescenziale che lievita nell’arco di una sola notte fra due giovani che non potrebbero essere più diversi, ma lascerà una traccia indelebile in tutti e due. Non perdetelo, se potete. Assolutamente da vedere in lingua originale, con sottotitoli.
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