toty bottalla
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giovedì 29 dicembre 2016
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favola in costume a lieto fine per i buoni!
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La bella Christine figlia di un pescatore sposa il duca Philippe e come in tutte le favole viene rapita e imprigionata nella torre del castello...Le lacune del film, secondo me, sono: la superficialità con cui è sceneggiata la fase cruciale del racconto, un pessimo mixaggio audio e una scarsa capacità interpretativa se escludiamo la Belli, una favola in costume che si risolve a tempo scaduto con i buoni che trionfano, discreta è la tensione che ci porta all'epilogo. Saluti.
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davide chiappetta
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sabato 28 settembre 2013
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non male come feuilleton
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Ripensando a 'La corte notte delle bambole di vetro' e a 'L’ultimo treno della notte', dal regista di culo Aldo Lado era lecito aspettarsi di più in termini di storia, atmosfera e tensione, invece alcuni passaggi narrativi si mostrano incredibilmente forzati, dove in alcune scene si dipanano matasse che avrebbero richiesto ore, inoltre la regia passa in subordine rispetto alla levigata cornice da feuilleton settecentesco. Nel film c’è di tutto: dagli intrighi ai veleni, dalle cavalcate ai duelli all’arma bianca, dai merletti alle feste orgiastiche, il tutto dipinto a tinte pastello dalla bella ed elegante fotografia di Mario Vulpiani. Degli interpreti si fanno onore un Bonuglia d’irreprimibile perfidia un Quaglio cattivo per costrizione una Belli che si scalmana nella prigione del castello e una spiritata Laura Betti nella parte di una mezza matta, il resto è da dimenticare.
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Ripensando a 'La corte notte delle bambole di vetro' e a 'L’ultimo treno della notte', dal regista di culo Aldo Lado era lecito aspettarsi di più in termini di storia, atmosfera e tensione, invece alcuni passaggi narrativi si mostrano incredibilmente forzati, dove in alcune scene si dipanano matasse che avrebbero richiesto ore, inoltre la regia passa in subordine rispetto alla levigata cornice da feuilleton settecentesco. Nel film c’è di tutto: dagli intrighi ai veleni, dalle cavalcate ai duelli all’arma bianca, dai merletti alle feste orgiastiche, il tutto dipinto a tinte pastello dalla bella ed elegante fotografia di Mario Vulpiani. Degli interpreti si fanno onore un Bonuglia d’irreprimibile perfidia un Quaglio cattivo per costrizione una Belli che si scalmana nella prigione del castello e una spiritata Laura Betti nella parte di una mezza matta, il resto è da dimenticare. Ebbe anche un seguito firmato da Luciano Ercoli con un cast diverso e che non ha nulla a che fare con l'originale. Le scene involontariamente divertenti sono tante a partire dalle allucinazioni di Bonuglia sul punto di impazzire e del parto della Belli il giorno stesso che deve morire. In definitiva vedibile e con distribuiti momenti di tensione.
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