Le 24 ore di Le Mans |
|||||||||||||
Un film di Lee H. Katzin.
Con Siegfried Rauch, Luc Merenda, Elga Andersen, Steve McQueen
Titolo originale Le Mans.
Drammatico,
durata 106 min.
- USA 1971.
MYMONETRO
Le 24 ore di Le Mans
valutazione media:
3,02
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Imperfetto.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
venerdì 9 settembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si narra che Steve McQueen, risentito per non essere stato inserito nel cast di Grand Prix, abbia investito buona parte dei suoi averi nel progetto di una propria pellicola dedicata al mondo delle corse e che sia uscito dall'impresa distrutto economicamente e moralmente. A guardare questo le Mans, in effetti, ci si trova davanti a un lavoro strano. Pur essendo uno straordinario interprete di entrambi i mondi, McQueen pare non essere riuscito a costruire l'amalgama tra cinema e corse automobilistiche. In parte ciò è dovuto alla gestione dei tempi. Soprattutto nella prima parte, il lungometraggio è caratterizzato da attese non proprio cinematografiche, quasi che gli autori ci tenessero di più a far respirare l'atmosfera della maratona francese, più che a concentrarsi sugli sviluppi narrativi della loro storia. Eppure le intenzioni di McQueen e soci non sembrano prettamente documentaristiche. La star voleva un film di pura finzione, in cui lui potesse ergersi a protagonista indiscusso. Ma l'esile trama è popolata da personaggi impalpabili e caratterizzata da un intreccio poco comprensibile, costruito attorno alla figura della classica bella e incentrato su un dialogo (in una pellicola davvero poco parlata) dal quale viene fuori la solita retorica che tenta di spiegare l'inspiegabile passione per la velocità. Certo, l'attore americano si è circondato di professionisti straordinari per realizzare il suo progetto. Con tutti i limiti del tempo (la notte, ad esempio, è relegata a pochi fotogrammi), dal punto di vista tecnico questo lavoro raggiunge vette inarrivabili, superando perfino l'opera “rivale” di Frankeneimer. Tutto ciò, però, non è sufficiente a sostenere una pellicola che sotto l'aspetto narrativo è troppo debole per rimanere in piedi. Stupisce relativamente, quindi, la scarsa accoglienza che il film si porta dietro. A Steve non andò bene a quel tempo. Tuttavia, anche questo lavoro aggiunse un mattone alla costruzione del mito che ammanta la grande star hollywoodiana. Perché di Steve McQueen c'è ne è solo uno (ehm).
[+] lascia un commento a iuriv »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di IuriV:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||