figliounico
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martedì 31 dicembre 2024
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un maestro che si ispirava a se stesso
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Era il 1970 e nel cinema di genere di quel periodo i registi si studiavano reciprocamente, fosse anche per cogliere soltanto uno spunto. Il trauma infantile del fatto di sangue familiare che coinvolge i genitori del protagonista, sebbene rimaneggiato, ritorna qualche anno dopo in Profondo rosso, come del resto la scena della seduta spiritica ed i primi piani insistiti e ripetuti della lama con cui il maniaco uccide e lo stesso modo con cui la piccola accetta, sostituita da un coltello, si muove frenetica sul volto delle vittime; identica, infine, la tecnica di ripresa in soggettiva che turba lo spettatore facendogli assumere lo stesso punto di vista del maniaco criminale. Bava si ispira, invece che ad altri, a parte il soggetto che potrebbe ricordare vagamente quello di Psycho per il complesso edipico movente ultimo dei delitti, alle proprie opere e la sequenza in cui il protagonista guarda in televisione un suo stesso film, I tre volti della paura, sembra alludervi ironicamente.
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Era il 1970 e nel cinema di genere di quel periodo i registi si studiavano reciprocamente, fosse anche per cogliere soltanto uno spunto. Il trauma infantile del fatto di sangue familiare che coinvolge i genitori del protagonista, sebbene rimaneggiato, ritorna qualche anno dopo in Profondo rosso, come del resto la scena della seduta spiritica ed i primi piani insistiti e ripetuti della lama con cui il maniaco uccide e lo stesso modo con cui la piccola accetta, sostituita da un coltello, si muove frenetica sul volto delle vittime; identica, infine, la tecnica di ripresa in soggettiva che turba lo spettatore facendogli assumere lo stesso punto di vista del maniaco criminale. Bava si ispira, invece che ad altri, a parte il soggetto che potrebbe ricordare vagamente quello di Psycho per il complesso edipico movente ultimo dei delitti, alle proprie opere e la sequenza in cui il protagonista guarda in televisione un suo stesso film, I tre volti della paura, sembra alludervi ironicamente. In questo caso ambientazione e personaggi richiamano in modo evidente lo stesso mondo della moda di Sei donne per l assassino. Suggestiva la scenografia accesa dai colori vividi della fotografia dello stesso Bava con il rosso, che compare non a caso anche nel titolo del film, predominante nelle scene splatter e a far da contrasto il bianco candido degli abiti da sposa dei manichini tra i cui veli si cela il fantasma vendicativo della moglie del serial killer interpretato da una grande Laura Betti. Un film che oggi appare datato e tuttavia opera di un maestro che amava copiare da se stesso e che ha fatto la storia del thriller italiano.
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onufrio
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lunedì 10 ottobre 2016
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una sposa rosso sangue
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John, assieme alla moglie, è titolare di un'importante atelier di abiti da sposa con tanto di modelle indossatrici una più bella dell'altra, i suoi abiti sono molto richiesti e John piace molto alle donne. In lui sin da piccolo si cela un segreto dietro la tragica morte della madre, ciò lo porta in preda a raptus omicidi uccidendo brutalmente le modelle che decidono di sposarsi e lasciare l'atelier. Un nuovo arrivo, la modella Helen (Dagmar Lassander) incuriosisce John, Helen è una donna bella e sensuale più delle altre, ma John deve proseguire il suo insano percorso omicida scavando nel profondo di se stesso per scoprire chi uccise veramente sua madre.
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John, assieme alla moglie, è titolare di un'importante atelier di abiti da sposa con tanto di modelle indossatrici una più bella dell'altra, i suoi abiti sono molto richiesti e John piace molto alle donne. In lui sin da piccolo si cela un segreto dietro la tragica morte della madre, ciò lo porta in preda a raptus omicidi uccidendo brutalmente le modelle che decidono di sposarsi e lasciare l'atelier. Un nuovo arrivo, la modella Helen (Dagmar Lassander) incuriosisce John, Helen è una donna bella e sensuale più delle altre, ma John deve proseguire il suo insano percorso omicida scavando nel profondo di se stesso per scoprire chi uccise veramente sua madre.Il Personaggio principale si accosta, con i dovuti paragoni, a quello di Anthony Perkins in Psyco.
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ffaccani
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martedì 13 agosto 2013
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ma come si fa
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Alla fine mi sono dovuto iscrivere.
Non ne potevo piu' di leggere commenti assurdi...
... a partire dal Merenghetti che ha svolto veramente un gran lavoro di catalogazione dei film e la sua opera (da questo punto di vista) e' encomiabile.
Ma quando vedo che da' tre stelle a questo schifoso, orrendo film, e poi ne da' 1 e mezza a "il portiere di notte" della Cavani (uno dei pochi film che ho mai viso che affronta il tema "come hanno fatto a farla franca i nazisti nel primo dopo guerra"), mi cadono veramente le braccia.
Ora veniamo al commento del film: saro' molto sintetico.
Storia stupida ed inverosimile (solo alla fine si capisce che la folla omicida scaturisce da un dramma infantile).
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Alla fine mi sono dovuto iscrivere.
Non ne potevo piu' di leggere commenti assurdi...
... a partire dal Merenghetti che ha svolto veramente un gran lavoro di catalogazione dei film e la sua opera (da questo punto di vista) e' encomiabile.
Ma quando vedo che da' tre stelle a questo schifoso, orrendo film, e poi ne da' 1 e mezza a "il portiere di notte" della Cavani (uno dei pochi film che ho mai viso che affronta il tema "come hanno fatto a farla franca i nazisti nel primo dopo guerra"), mi cadono veramente le braccia.
Ora veniamo al commento del film: saro' molto sintetico.
Storia stupida ed inverosimile (solo alla fine si capisce che la folla omicida scaturisce da un dramma infantile).
Ha girato con una sola macchina da presa (i soldi per un'altra non li aveva?) e l'uso dello zoom e' veramente da film cinese (come si fa a non usare focali ad otica fissa nel cinema?).
Interpreti alle prime armi, l'attore principale e' un belloccio tisico anni 70.
Location imbarazzante: sembra la villa del Gattopardo (ma come si fa ...?)
Situazioni tirate per i capelli (arriva l'ispettore con il fidanzato della modella e non si accorgono di avere un cadavere sulla testa, da ridere...)
Sequenze assurde per allngare il film, come quando si allungavano i temi al liceo (trenta secondi si film che inquadrano la TV mentre c'e' uno pseudo film horror...).
Non lo guardate assolutamente.
Il 'Profondo Rosso' del mitico Dario e' un cult movie al confronto...
Ma come si fa ?
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eliaferroli
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mercoledì 16 maggio 2012
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bava non da il massimo
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Il film non è male ma non convince fino in fondo, un Bava poco convinto che non sfrutta pienamente le sue capacità. il film rimane godibile.
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