Svezia inferno e paradiso

La prima affermazione da fare vedendo molti prodotti di questo genere è una sola: tali speudo documentari furono realizzati quasi esclusivamente per elogiare il nostro paese e la sua cultura retrograda a discapito delle democrazie più avanzate. Non si spiega altrimenti il gusto di commentare sardonicamente, e a volte modificando con il montaggio il significato, di alcune sequenze che mostrano una civiltà più avanzata dal punto di vista sociale ma affetta da mille contraddizioni. Non basta il contentino dato dal regista che si avvale di frecciatine innoque al nostro paese e alla sua chiusura mentale. Si critica spesso il libertinaggio e a sua volta il troppo controllo dei paesi scandinavi, ma la realtà è che nessun uomo potrà sentirsi libero senza operare in modo pulito e corretto. Mi si mostra l'abuso di stupefacenti come se in Italia il fenomeno poi nn raggiunse proporzioni maggiori. Si mostra, altresì, lo stupro dei motociclisti come se in Italia queste cose non avvengano, ed infine si critica chi fa due mestieri quando da noi ci sono personaggi che prendono miliardi da tutte le parti. E non cito l'apertura mentale dal punto di vista sessuale che ancora oggi è invidiata in tutto il mondo, soprattuto nel nostro meridione dove il valore dell'amore cristiano è stato sostituito dal valore dei patrimonio del consorte. Col senno di poi questo documentario è proprio da buttare via, e basta andare in Svezia per accorgersi di come quel paese spazza via l'ottanta per cento delle altre democrazie burocratiche.