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La principessa Soraya, potestà anche dello scoop, si trova al centro dell'attenzione da parte di alcuni giornalisti, che hanno avuto la soffiata del suo ingresso imminente nel mondo del cinema.Appena entrata in tal sipario ne sara' all'altezza? Dopo questa introduzione arriviamo al primo episodio (Bolognini) in cui Soraya e il suo amante capiscono che la loro relazione sta finendo e sperano entrambi nel ritorno del suo ex, ma forse è troppo tardi e non rimane che disperazione e accettazione.Nel secondo episodio(Indovina) a Roma un latin lover (Sordi) cerca di esser di compagnia alla principessa, ma senza risultati se non tentando di farsi fotografare con lei.Opera senza troppi punti forti, ne esce una pellicola discreta, che trova il suo apice solo con l'introduzione di Antonioni (L'eclisse, La notte).Il regista Ferrarese riprende il volto di Soraya e la sua metamorfosi, il suo lento scivolare nell'abisso del cinema, in un certo senso una nuova signora senza camelie, condannata a vagare nel buio (come dice lei sembra che in questo ambiente molti stiano nel buio e pochi nella luce).Magistrale anche la pontina (autostrada romana) illuminata al neon di notte , sembra un percorso chiuso , come quando un uomo della troupe per intervistare Soraya deve entrare nel labirinto (un esempio di come il mondo del cinema sia contorto), riguardo il buio vi è anche la breve sequenza in cui Soraya apre una porta dove regna il buio, e poco dopo la distolgono da cio'.Nell'episodio di Bolognini, Harris e Soraya convincono poco, uno è stanco di essere l'ombra della principessa, perché sente cosi di non esistere, , finirà in un ottimo primo piano di Soraya in lacrime per continuare a Venezia ad un festa in maschera, dove possono dimenticare la propria identità. Bolognini ha fatto molto meglio.Il terzo episodio (Indovina) invece punta sulla commedia, ma ovviamente Sordi oscura Soraya , e questo cancella quasi un volto-episodio. La storia del latin lover è senza impegno , si sfrutta la notorietà delle persone per diventar come loro, una sorta di vampirismo, ma non sembra in alcun modo un episodio dedicato alla principessa , semmai all'attore romano.Un film patinato e fatto su misura per Soraya, a tratti scontato, eccetto l'introduzione di Antonioni che con i suoi primi piani (cosa assai anomala visto che predilige i campi lunghi) crea opere d'arte.Prodotto da Dino de Laurentis che compare ma mai visibile in volto.Lui ha creduto molto nel potenziale di Soraya, discreta come attrice ma troppo lontana dalla bravura delle attrici contemporanee a cui siamo abituati.
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