Assunta Spina

Drammone girato sulla base del libro omonimo di Salvatore Di Giacomo, è sostanzialmente uno star-vehicle per Francesca Bertini, diva ed icona del cinema muto, che caldeggiò lungamente il progetto, e di fatto lo diresse, pur non apparendo accreditata. La storia racconta di Assunta Spina, proprietaria di una stireria nella Napoli di fine '800 (Bertini), innamorata del suo fidanzato Michele Boccadifuoco (Gustavo Serena), ma rea di non aver respinto con necessaria risolutezza le avances di Raffaele. Michele reagisce all'ennesimo episodio sfregiando Assunta, la quale testimonierà però a suo favore nel processo che lo vede accusato di lesioni personali. Sarà condannato a due anni. Assunta per evitare che gli venga data una destinazione lontana, si concede alle richieste di un addetto del tribunale, che infatti ne facilita l'assegnazione nel carcere di Napoli. Con quest'ultimo avrà una storia, che terminerà tragicamente dopo due anni, quando, uscito di prigione Michele e scoperta la relazione, avrà uno scontro con il nuovo fidanzato, che lo ucciderà. Assunta si offre ai gendarmi per l'ultimo, definitivo sacrificio. La recitazione della Bertini appare particolarmente naturale, e per quanto pienamente nei canoni delle modalità espressive dell'epoca, riesce a prendere le distanze dagli eccessi mimici e forzatamente teatrali delle altre attrici coeve. VOTO 8