elgatoloco
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lunedì 2 dicembre 2019
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thriller psicologico interessante
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Spesso non abbastanza apprezzato, questo"Angel Eyes"(2001, Luis Mandoki), che in deifnitiva propone una situazione interessante: un doppio trauma (non un doppio sogno, come nel dramma o meglio romanzo breve di Schnitzlle"Traumnovelle"filmicamente reso in maniera geniale da Kubrick in"Eyes Wide Shut"(1999)), che provoca una rimozione, cui però segue l'innamoramento e poi l'amore"felice", dopo un peirodo di reciproco studio tra una poliiziotta, non immune da traumi anche infantili, e un musicista jazz che in un incidente ha perso moglie e figlio, rimuovendo poi tutto... Decisamente una scelta interessante, quella di Mandoki, di contestualizzare tale vicenda, che è già psychothriller, non volgare né ad effettacci, in una precedente vicenda polieisca molto intircata.
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Spesso non abbastanza apprezzato, questo"Angel Eyes"(2001, Luis Mandoki), che in deifnitiva propone una situazione interessante: un doppio trauma (non un doppio sogno, come nel dramma o meglio romanzo breve di Schnitzlle"Traumnovelle"filmicamente reso in maniera geniale da Kubrick in"Eyes Wide Shut"(1999)), che provoca una rimozione, cui però segue l'innamoramento e poi l'amore"felice", dopo un peirodo di reciproco studio tra una poliiziotta, non immune da traumi anche infantili, e un musicista jazz che in un incidente ha perso moglie e figlio, rimuovendo poi tutto... Decisamente una scelta interessante, quella di Mandoki, di contestualizzare tale vicenda, che è già psychothriller, non volgare né ad effettacci, in una precedente vicenda polieisca molto intircata. Al contrario di alcune denigrazioni del film , lette a suo tempo, direi che, forse prescindendo da alcune(poche, in realtà)lungaggini e lentezze, anche il ritmo del film scorre efficacemente, rendendo bene quanto nel film si svolge. Jennifer Lopez non sarà(nn è, diremo meglio)Greta Garbo né chi volete, ma se la cava bene, anche in sinergia con la madre , qui resa benissimo da Sonia Braga, una delle migliori interprete latinoamericane, mentre James Caviezel disegna molto intelligentemente il personaggio maschile, dell'uomo che ha perso la memoria in seguito a un tragico trauma, appunto. Bene anche tutti/e gli/le altri/e intepreti, conferendo al film un carattere di suspense che si scioglie realmente solo nel finale, dando luogo ad elementi psicologici di notevole riflessione, sempre che non si ponga attenzione al film solo nei momenti"apicali"dal punto di vista, per l'appunto, del"picco"della suspense. il che sarebbe un errore fatale, specialmente per un film come questo, che merita di essere in qualche modo quasi"centellinato", non consumato tutto d'un colpo. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 14 gennaio 2019
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film controverso
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in"aNGEL eYES"(2001, lUIS mANDOKI)C'è UN ELEMENTO DI FASCINAZIONE, QUELLO CHE NASCE DAI DUE PERSONAGGI(INTERPRETATI RISPETTIVAMENTE DA jENNIFER LOPEZ E James Caviezel), che in qualche modo si integrano e completano, con le loro diversità totali, ma in larga parte solo apparenti. Un problema è forse da segnalare subito: l'"autoconfessione-autosvelamento"finale dei due sarebbe stato ben più opportuno se fosse stato meno esplicito e meno"tirato in lungo"; in altri termini si sarebbe dovuto tutelare maggiormente lo spessore metaforico, piuttosto che la"dazione di sé", l'autodichiarazione nuda e cruda, mentre sarebbe stato opportuno un"gradus ad veritatem", una gradazione progressiva che porti a dire.
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in"aNGEL eYES"(2001, lUIS mANDOKI)C'è UN ELEMENTO DI FASCINAZIONE, QUELLO CHE NASCE DAI DUE PERSONAGGI(INTERPRETATI RISPETTIVAMENTE DA jENNIFER LOPEZ E James Caviezel), che in qualche modo si integrano e completano, con le loro diversità totali, ma in larga parte solo apparenti. Un problema è forse da segnalare subito: l'"autoconfessione-autosvelamento"finale dei due sarebbe stato ben più opportuno se fosse stato meno esplicito e meno"tirato in lungo"; in altri termini si sarebbe dovuto tutelare maggiormente lo spessore metaforico, piuttosto che la"dazione di sé", l'autodichiarazione nuda e cruda, mentre sarebbe stato opportuno un"gradus ad veritatem", una gradazione progressiva che porti a dire.-chiarire la rispettiva(le rispettive, meglio)verità, mentre snocciolarla così, alla fine, appare operazione discutibile, non efficace come si sarebbe voluto, com'era nelle intenzioni dell'autore. Varie scene azzeccate, in questo thriller che in realtà è un film drammatico-esistenziale, ma anche sentimentale(a un certo punto scatta deicsamente l'amore come"fusione di due sofferenze"), un film che talora rischia di cadere nel didascalico, ma si ferma prima di cadervi, per fortuna. Da rivedere, se possibile, quando non si è troppo stanchi, in quanto certe lungaggini possono francamente indurre il sonno(non è un sonnifero, però, attenzione...), considerando il fatto che la Lopez non è il top dell'interpretazione e che anche Caviezel rischia di finire in un cliché di personaggio mistico-ombroso(era un po'anche la cifra che Mel Gibson come regista gli atttribuirà qualche anno dopo(2004)in"The Passion of the Christ", dove un Gesù ben diverso dall'iconografia eppure così aderente alla stessa avrebbe fatto in qualche modo scalpore... El Gato
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nui
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mercoledì 17 dicembre 2008
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una favola
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belissimo ,da fare piangere
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paolo ciarpaglini
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venerdì 18 maggio 2007
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caviezal, un gigante di bravura.
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Vidi per la prima volta al lavoro Jim in 'Frequency' (Il futuro è in ascolto), e mi dissi questo ragazzo farà strada, molta strada. Quando recita, non ci vuol molto per capire di trovarsi di fronte ad uno dei migliori attori drammatici degli ultimi 50 anni!. Eccelle per intensità, bravura, e molte altre ragioni che non è semplice spiegare. Ne 'La Passione di Cristo', lasciando stare le scelte regisiche di Gibson, è immenso. Jennifer Lopez non è certamente una grande attrice, è semplicemente passabile ma, c'è un ma: non credo che il suo successo che spazia in vari settori dello spettacolo sia dovuto esclusivamente alla sua bellezza, c'è qualcosa di speciale in quella ragazza del Bronx. Riesce a colmare le grandi lacune come attrice con una grande empatia del pubblico, è innegabile.
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Vidi per la prima volta al lavoro Jim in 'Frequency' (Il futuro è in ascolto), e mi dissi questo ragazzo farà strada, molta strada. Quando recita, non ci vuol molto per capire di trovarsi di fronte ad uno dei migliori attori drammatici degli ultimi 50 anni!. Eccelle per intensità, bravura, e molte altre ragioni che non è semplice spiegare. Ne 'La Passione di Cristo', lasciando stare le scelte regisiche di Gibson, è immenso. Jennifer Lopez non è certamente una grande attrice, è semplicemente passabile ma, c'è un ma: non credo che il suo successo che spazia in vari settori dello spettacolo sia dovuto esclusivamente alla sua bellezza, c'è qualcosa di speciale in quella ragazza del Bronx. Riesce a colmare le grandi lacune come attrice con una grande empatia del pubblico, è innegabile. Così come è innegabile il suo essere monofonica, suo più grande difetto. Riesce comunque a stare accanto e senza sfigurare, a grandi del cinema, è un dato di fatto. Se scindiamo le due parti nel film ne viene fuori una storia toccante, quella di Cacth, interpretata come solo lui sa fare, e un'altra storia comune: quella di una figlia cresciuta in una famiglia con un padre violento, che ha anche l'incredibile faccia tosta di 'essersi offeso'. Il dislivello tra la Lopez e Caviezal è incolmabile, neppure paragonabile, ma a volte questa miscela se ben composta, può ottenere buoni risultati, ed è ciò che accade a questo film. Tutti noi potremmo essere Cacth, e tutte voi Jennifer. Un film di buon spessore, senza pretese, ma che va dritto al cuore.
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kikka
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domenica 19 novembre 2006
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stupendo
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Mi piace troppo questo film..nn mi stanco mai di vederlo !!!!Grandissima Jennifer !!!!
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critico cinematografico
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domenica 2 ottobre 2005
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angel eyes
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Il film è noioso, sdolcinato, antipatico. I due protagonisti ce la mettono tutta, ma appaiono poco credibili e svogliati. Non c'è nulla di originale, è tutto già visto e rivisto. Dialoghi scontati. Si può non vedere.
[+] dott. critico cinematografico.
(di paolo ciarpaglini)
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