Mission: Impossible - The Final Reckoning

A parte le risate che mi ha stimolato leggendo la sua valutazione che tra l''altro condivido in pieno, credo proprio che lei abbia scritto la recensione definitiva su quest''ultimo capitolo di missione impossibile, davvero impossibile da guardare. Se non addirittura il suo epitaffio. Ha toccato i punti fondamentali che anche secondo me non hanno funzionato e in particolare quello che vede il confine, definitivamente e pateticamente dileguato, tra un agente segreto e il supereroe. MI permetto di aggiungere che a forza di voler intossicare il pubblico con sempre maggiori dosi di adrenalina Tom Cruise ha finito per perdere la bussola. La confusione tra il super agente e il super eroe è ormai nella sua testa totalmente cristallizzata. E qui, come faceva notare bene lei, l''attore ha finito per perdere di vista persino la propria identità finendo per identificarsi totalmente con il personaggio di finzione e che in quanto finto può permettersi di fare tutto e di più. Ma non ha pensato il Cruise al dovuto rispetto che si deve al pubblico seppure avvezzo al divertimento facile? Non crede di aver pigiato troppo sul tasto dell''infantilismo dello spettatore medio? Non crede di aver confuso il genere fantasy con il genere spionaggio e dintorni e il film messianico? TOm cruise credo dovrebbe farsi vedere da uno bravo perché mi sa che comincia a far capolino qualche serio problema di identità premiato quanto si vuole da certo botteghino, ma il problema resta e farebbe meglio a risolverselo in fretta visto anche l''avanzare dell''età. Il pericolo che non riesca più a distinguere tra l''attore e il personaggio è dietro l''angolo. Non vorrei che questa caduta fosse stata causata veramente da un incipiente disturbo dissociativo della personalità. E per non parlare poi di questo vezzo di presentarsi come una sorta di Gesù Cristo calato di nuovo sulla terra a salvare gli ignavi. Va bene che il bond di turno compie azioni comunque straordinarie, ma ripeto qui si è perso il confine tra generi cinematografici al punto, come dice lei bene, che si è sprofondati non negli abissi, ma nella parodia becera alla Mel Brooks. E a proposito di ignavia non ci giurerei che questo sia l''ultimo capitolo della saga. Ad un certo punto se ci fate caso nella scena finale, in cui ethan-tom approfitta per incensarsi degnamente, accompagnata da musiche che ricordano vagamente quelle di Interstellar, Ving Rhames alias Luther Stickell alias Marsellus Wallace con voce registrata e afflitta che ricorda il tono del discorso altrettanto retorico e pomposo e quindi ridicolo di silvester stallone nella scena dell''incontro finale in rochy IV, dice tra la promessa e la minaccia ''Ci rivedremo, non troppo presto però (l''anno prossimo, forse)...Il mondo ha ancora bisogno di te, loro non lo sanno ma noi sì''. Cioè capite? Noi non lo sappiamo poveri idioti quali siamo, ma noi abbiamo ancora bisogno dei funambolismi di un ethan hunt incontenibile e immarcescibile. E allora rassegniamoci perché ne vedremo ancora delle belle. Bisognerebbe ricordare a Tom Ethan o viceversa che i cimiteri cinematografici e letterari sono pieni di eroi-super poliziotti indispensabili. Si vada a guardare il ''nimic'' di Lantimos per la disamina.