Una sconosciuta a Tunisi

Soffia un ghibli asfissiante sui diritti delle donne povere, quelle che non hanno neanche la ricchezza degli affetti familiari. La massima espressione della solitudine. Da questo deserto materiale e morale comincia il viaggio del film, che vuole lanciare un messaggio estremo a chi può contare solo su se stessa. C'è una meravigliosa canzone cantata da Patty Pravo che dice: 'la cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me'. È questa la storia di Aya e di tutte quelle che fuori dal film, in qualche parte del mondo reale, combattono una rivoluzione personale e universale allo stesso tempo. Peccato che la sceneggiatura non sia all'altezza del tema progressista, indebolendo la struttura narrativa e recando un danno all'empatia dello spettatore per la giovane vittima di un sistema che ha una storia lontana.