Ada |
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Un film di Kira Kovalenko.
Con Milana Aguzarova, Alik Karaev, Soslan Khugaev, Khetag Bibilov.
continua»
Titolo originale Unclenching the Fists.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Russia 2021.
- Movies Inspired
uscita giovedì 14 luglio 2022.
MYMONETRO
Ada
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I pugni dischiusi di Ada
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Ada tiene spesso il viso nascosto e non solo quello. Ada ha un fratello più grande già scappato di casa e uno più piccolo che quando non è in giro a fare il pazzo in motocicletta vuole sempre dormire con lei (un'insistenza che sfiora l'incesto). Ada ha anche un padre-padrone, un uomo malato nel corpo e nell'anima che la controlla in ogni momento credendo di amarla e proteggerla. Poi c'è Tamik, un ragazzo che avrà una ventina d'anni come lei e quando non è in giro a fare consegne col furgone le dedica una corte dolce e asfissiante. Questo però è solo il contorno perché la silenziosa "Adazda', come tutti la chiamano vezzeggiandola, ha un segreto che non riguarda solo lei ma il luogo in cui vive: Mizur, un villaggio minerario nell'Ossezia, del Nord, piccola repubblica caucasica segnata da tensione politica e terrorismo. E il film di Kira Kovalenko, così brutale e sentimentale insieme, ricongiunge la storia personale di Ada a quella del suo mondo con la fermezza e la grazia di chi è stato allievo di Aleksandr Sokurov. E venendo da una repubblica che almeno in Occidente nessuno saprebbe trovare sulla carta al primo colpo, la Cabardino-Balcaria, sa per istinto che nulla è più universale di ciò che sembra locale. Come il suo compatriota (e compagno) Kantemir Balagov, l'autore di "Tesnota" e "La ragazza d'autunno", due gioielli che i lettori di questa rubrica forse ricordano, la 32enne Kovalenko ha infatti frequentato il laboratorio di cinema tenuto a Nalchik dal grande regista di "Arca russa" e tanti altri capolavori. Di qui, forse, la straordinaria capacità di mettere in risonanza i corpi dei suoi personaggi con i luoghi in cui vivono. Estraendo da questa dolorosa cronaca familiare -dolorosa nel fondo, non certo nei toni convulsi -snodi e atmosfere che richiamano a tratti apertamente "I pugni in tasca" di Bellocchio (il titolo internazionale del film è "Unclenching Fists", pugni dischiusi). Anche se qui a ribellarsi è una giovane che sottraendosi, letteralmente, alla stretta mortifera della famiglia, non combatte solo per sé ma per il suo sesso. Per le mille etnie e culture di quella parte di mondo che ci ostiniamo a chiamare Russia ma è infinitamente più variegata e contraddittoria di quanto crediamo. E per quell'arte così centrale nel '900 che nelle periferie del mondo ogni tanto ritrova la forza esplosiva di una volta.
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