Giovanna Asia Savino
Cineclandestino
È un urlo di ribellione quello che la regista iraniana Nahid Persson (classe 1960) sceglie di raccontare in Be My Voice, vincitore del Premio del Pubblico al Pordenone Docs Fest.
Il documentario segue da vicino le vicende della nota attivista politica, giornalista, blogger e scrittrice iraniana Masih Alinejad, residente a Brooklyn da diversi anni, che guida un movimento di donne iraniane che vogliono liberarsi del hijab. Infatti, la stessa ne è priva, mostrandosi con la folta chioma. Non è un caso che la stessa Perrson abbia una vaga somiglianza con l'Alinejad, seppur più anziana di sedici anni, decidendo di mostrarci un'immagine pubblica e privata di una donna che ha scelto di portare avanti una dura lotta che l'ha vista allontanarsi dai suoi affetti più cari. [...]
di Giovanna Asia Savino, articolo completo (2926 caratteri spazi inclusi) su Cineclandestino 8 marzo 2022