... ma il piatto non è il più prelibato
Il sequel (ma “stand-alone”, ovvero indipendente) del celebre film degli anni ‘90, dopo la parentesi non proprio memorabile dello “spiritual successor” Zathura – Un’avventura spaziale, Jumanji – Benvenuti nella giungla è un divertente e divertito, simpatico, avventuroso, ipercinetico e frenetico prodotto d’intrattenimento, pieno d’azione ed effetti speciali, un po’ meno di sostanza, ma assolutamente privo di pretese e godibile per chiunque sia capace di una rapida quanto repentina regressione ad un’età prepuberale.
Al contrario del film del ‘95, dov’era il gioco ad entrare nel mondo reale, questa volta sono i personaggi del mondo reale a entrare in quello del gioco. Ciò permette, ovviamente, di scherzare furbescamente con l’estetica dei videogame (il cui funzionamento viene spiegato passo passo anche ai “neofiti”, manco si trattasse di un manuale di istruzioni), arrivando a mostrare nella prima parte un antefatto in cui anche i personaggi risultano semplici spettatori, quel che nei videogiochi verrebbe definita “cutscene”.
Il film, difatti, per gran parte della durata, quell’estetica videoludica la ricalca e la insegue, in tal modo portando ad una seconda parte in cui inizia a perdere colpi, e a farsi meno divertente e, soprattutto, molto meno ironico, ma purtroppo, invece, sempre più ripetitivo (finendo per ricordare il continuo succedersi dei livelli di un videogioco particolarmente mediocre), scontato e melenso (il tutto con l’unico palese intento di attrarre un pubblico il più possibile mainstream, evitando il prodotto “di nicchia” [e gli incassi non hanno mancato di ripagare ampiamente questa scelta]).
E il supposto “villain” in realtà non influisce un granché sulla storia, mentre la sceneggiatura non esita a rifugiarsi negli stereotipi più consunti (vedi il caso del nero relegato nel solito ruolo della spalla comica, che spara battute a raffica e strilla come una ragazzina).
Ma il cast, in linea generale, è simpatico, divertito e capace di divertire, tra il personaggio di The Rock diviso tra l’aspetto da “macho” e le mille e più fobie del nerd che lo gioca e l’esilarante personaggio di Jack Black (che regala alcuni dei momenti migliori del film) nel quale viene relegata la bella di turno, senza dimenticare infine la ragazza (interpretata da Karen Gillan), nel gioco super atletica e “tosta”, nella quale viene calata una ragazzina in realtà tremendamente insicura.
E Jumanji – Benvenuti nella giungla, in fin dei conti, non ambisce ad essere nulla più che un puro divertissement adatto ai bambini di tutte le età, ed intrattiene dignitosamente per un paio d’ore.
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