fabrizio friuli
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sabato 1 luglio 2023
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una commedia americana inaspettatamente autentica
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Quattro adolescenti americani ( due ragazzi e due ragazze ), tutti differenti tra loro, scoprono l' esistenza di una strana console che li conduce all' interno di un mondo parallelo noto come Jumanji : in realtà, il mondo parallelo è un videogioco e loro sono diventati i personaggi principali del gioco e per tornare nel mondo reale incolumi, dovranno superare ogni livello, sconfiggere il boss del gioco e sfruttare le loro capacità, tuttavia, essendo dei ragazzi molto diversi tra loro, le difficoltà non saranno poche, proprio a cause delle loro personalità, ma col tempo, comprenderanno che lo spirito di squadra può essere la loro unica speranza.
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Quattro adolescenti americani ( due ragazzi e due ragazze ), tutti differenti tra loro, scoprono l' esistenza di una strana console che li conduce all' interno di un mondo parallelo noto come Jumanji : in realtà, il mondo parallelo è un videogioco e loro sono diventati i personaggi principali del gioco e per tornare nel mondo reale incolumi, dovranno superare ogni livello, sconfiggere il boss del gioco e sfruttare le loro capacità, tuttavia, essendo dei ragazzi molto diversi tra loro, le difficoltà non saranno poche, proprio a cause delle loro personalità, ma col tempo, comprenderanno che lo spirito di squadra può essere la loro unica speranza.
Questa commedia americana si è rivelata una piacevole sopresa per più motivi : Gli attori noti come Jack Black , Dwayne Johnson detto The Rock , Kevin Hart e Karen Gillan non interpretano i tipici personaggi dei film americani moderni ma sono gli interpreti di quattro avatar di un videogioco che vengono impersonati dai protagonisti del film che, pur essendo degli adolescenti americani, sono dei personaggi autentici, specialmente Spencer : il ragazzo " nerd " che non ha le solite caratteristiche del nerd delle commedie americane , infatti non indossa degli occhiali circolari, non indossa le maglie o i cardigan sopra le camicie e nemmeno le magliette a maniche corte dei supereroi, Bethany è la tipica adolescente fissata con la popolarità che le viene garantita grazie ai sociali network, e alla fine del film non si fidanzata con il protagonista ( e quindi è stato anche omesso la solita coppia formata dal " ragazzo sfigato " e dalla " ragazza sexy " ) Marta è un' adolescente riservata e non molto attraente ed è lei a fidanzarsi con Spencer ed anche lei è un personaggio autentico, così come il personaggio di nome Fridge , lui è un ragazzo di colore interessato allo sport , ma non e il tipico ragazzaccio o il bullo che prende di mira Spencer, e quindi, grazie a questi personaggi, il film è una commedia americana inaspettatamente autentica, e bisognerebbe caratterizzare gli adolescenti anche in altri lungometraggi proprio come gli adolescenti di questo film, perché nessuno di loro incarna uno stereotipo specifico ( e gli americani stereotipizzano gli adolescenti con una frequenza notevole, perché non solo gli italiani stereotipizzano i personaggi presenti nelle commedie ). Inoltre, questo film è particolarmente godibile e gli effetti speciali pur non essendo tra i migliori, sono stati presumibilmente resi tali perché in questo film Jumanji è un videogioco e forse, non sembra essere un videogioco moderno. Un ulteriore punto di forza del film è che i personaggi principali alla fine dell' avventura, diventano amici e formano un piccolo gruppo e quando scoprono che il gioco li ha convicati di nuovo, decidono di distruggerlo insieme, per vivere un' avventura reale che è la vita, anche perché hanno rischiato di morire più volte all' interno del gioco. Gli attori scelti sono stati bravi , la regia e la sceneggiatura sono entrambi soddisfacenti ed è un film molto scorrevole, il cui stile ricorda quello dei film d' avventura.
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gennaro
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venerdì 13 dicembre 2019
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vecchio titolo, nuova trama
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Finalmente!
Saranno da anni che volevo vedere un film basato sui videogiochi in chiave moderna e finalmente è arrivato.
La trama è abbastanza semplice: quattro ragazzi, dopo aver combinato qualche pasticcio, vengono mandati dal preside e come punizione, devono svuotare una vecchia cantina per far sì che diventi un'aula informatica.
Tra tante cianfrusaglie, trovano un gioco chiamato appunto Jumanji e lo inseriscono all'interno di una console. Scelgono i loro personaggi, ma finiscono dentro il videogioco e diventano i personaggi che hanno scelto.
Da qui in poi, succede di tutto: inseguimenti nella giungla, ostacoli simili a Indiana Jones e tante risate.
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Finalmente!
Saranno da anni che volevo vedere un film basato sui videogiochi in chiave moderna e finalmente è arrivato.
La trama è abbastanza semplice: quattro ragazzi, dopo aver combinato qualche pasticcio, vengono mandati dal preside e come punizione, devono svuotare una vecchia cantina per far sì che diventi un'aula informatica.
Tra tante cianfrusaglie, trovano un gioco chiamato appunto Jumanji e lo inseriscono all'interno di una console. Scelgono i loro personaggi, ma finiscono dentro il videogioco e diventano i personaggi che hanno scelto.
Da qui in poi, succede di tutto: inseguimenti nella giungla, ostacoli simili a Indiana Jones e tante risate.
Avevo quel brivido da videogiocatore per via delle missioni che dovevano fare, dell'area che dovevano esplorare e delle vite in gioco.
Non mancavano la ripetizione dei dialoghi tipo le avventure grafiche o la strategia tipo nei giochi strategici, ma le cose che mi sono piaciute di più sono state le abilità dei personaggi. Si differenziano bene tra loro, viene voglia di scoprirle pian piano e di cosa significa essere il protagonista di un videogioco.
Tutti gli attori sono adattissimi per questo tipo di film.
Non vedo l'ora di vedere il seguito.
Reputo il film ottimo con un'idea originale. Caso unico che raro.
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vepra81
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venerdì 7 settembre 2018
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meglio il primo
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Il film non mi convince. Il gioco non è un videogame ma un gioco da tavolo. Il fatto di mettere i personaggi in attori diversi crea solo confusione. Non si capisce a che punto si è del gioco. Troppi effetti speciali per dire poco se non nulla. Manca tutta la bellezza e l'adrenalina del primo film. Da rivedere la struttura semmai dovesse uscire il 3
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rondo17
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mercoledì 5 settembre 2018
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troppo semplice
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Il Mondo si evolve con la tecnologia, così come il gioco più incredibile della storia...ma Jumanji ce lo immaginavamo diverso tipo più fantasioso e duro!
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felicity
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venerdì 3 agosto 2018
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il nuovo jumanji non appassiona
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Il nuovo Jumanji non appassiona.
L'ho visto senza rivedere il primo Jumanji, così da non esserne influenzata.
Il film regge da solo, è un sequel blando perchè non è necessario vedere il film con Robin Williams per goderselo.
Filmetto leggero leggero, senza alcuna pretesa. Adatto per ragazzini preadolescenti.
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liuk
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sabato 14 aprile 2018
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divertente
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Buon film d'avventura, liberamente tratto dalla pellicola anni 90 con Robin Williams. Ritmo frenetico, effetti speciali, battute a raffica... blockbuster in piena regola. Se è quello che state cercando, non ne sarete delusi.
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laurence316
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sabato 27 gennaio 2018
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jumanji è tornato...
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... ma il piatto non è il più prelibato
Il sequel (ma “stand-alone”, ovvero indipendente) del celebre film degli anni ‘90, dopo la parentesi non proprio memorabile dello “spiritual successor” Zathura – Un’avventura spaziale, Jumanji – Benvenuti nella giungla è un divertente e divertito, simpatico, avventuroso, ipercinetico e frenetico prodotto d’intrattenimento, pieno d’azione ed effetti speciali, un po’ meno di sostanza, ma assolutamente privo di pretese e godibile per chiunque sia capace di una rapida quanto repentina regressione ad un’età prepuberale.
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... ma il piatto non è il più prelibato
Il sequel (ma “stand-alone”, ovvero indipendente) del celebre film degli anni ‘90, dopo la parentesi non proprio memorabile dello “spiritual successor” Zathura – Un’avventura spaziale, Jumanji – Benvenuti nella giungla è un divertente e divertito, simpatico, avventuroso, ipercinetico e frenetico prodotto d’intrattenimento, pieno d’azione ed effetti speciali, un po’ meno di sostanza, ma assolutamente privo di pretese e godibile per chiunque sia capace di una rapida quanto repentina regressione ad un’età prepuberale.
Al contrario del film del ‘95, dov’era il gioco ad entrare nel mondo reale, questa volta sono i personaggi del mondo reale a entrare in quello del gioco. Ciò permette, ovviamente, di scherzare furbescamente con l’estetica dei videogame (il cui funzionamento viene spiegato passo passo anche ai “neofiti”, manco si trattasse di un manuale di istruzioni), arrivando a mostrare nella prima parte un antefatto in cui anche i personaggi risultano semplici spettatori, quel che nei videogiochi verrebbe definita “cutscene”.
Il film, difatti, per gran parte della durata, quell’estetica videoludica la ricalca e la insegue, in tal modo portando ad una seconda parte in cui inizia a perdere colpi, e a farsi meno divertente e, soprattutto, molto meno ironico, ma purtroppo, invece, sempre più ripetitivo (finendo per ricordare il continuo succedersi dei livelli di un videogioco particolarmente mediocre), scontato e melenso (il tutto con l’unico palese intento di attrarre un pubblico il più possibile mainstream, evitando il prodotto “di nicchia” [e gli incassi non hanno mancato di ripagare ampiamente questa scelta]).
E il supposto “villain” in realtà non influisce un granché sulla storia, mentre la sceneggiatura non esita a rifugiarsi negli stereotipi più consunti (vedi il caso del nero relegato nel solito ruolo della spalla comica, che spara battute a raffica e strilla come una ragazzina).
Ma il cast, in linea generale, è simpatico, divertito e capace di divertire, tra il personaggio di The Rock diviso tra l’aspetto da “macho” e le mille e più fobie del nerd che lo gioca e l’esilarante personaggio di Jack Black (che regala alcuni dei momenti migliori del film) nel quale viene relegata la bella di turno, senza dimenticare infine la ragazza (interpretata da Karen Gillan), nel gioco super atletica e “tosta”, nella quale viene calata una ragazzina in realtà tremendamente insicura.
E Jumanji – Benvenuti nella giungla, in fin dei conti, non ambisce ad essere nulla più che un puro divertissement adatto ai bambini di tutte le età, ed intrattiene dignitosamente per un paio d’ore.
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ilcriticone
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venerdì 19 gennaio 2018
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simpatico, ma nulla in confronto all’originale
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Mi chiedevo come poteva un gioco da tavolo diventare un videogioco... mi aspettavo un chissà quale meccanismo.. invece è bastato metterlo in una stanza in cui c’è una consol e per osmosi diventa un videogioco.. ci avranno pensato molto per tirare fuori questa furbata..... Dwayne.. bè è sempre lui... attore penoso, senza espressioni particolari.. l’unica cosa che ha sono in muscoli.. senza non lavorerebbe di certo nel cinema (e non se ne sentirebbe la mancanza). Trama carina, anche se si sente la mancanza del lancio dei dadi e degli inprevisti! Se dovevano fare un sequel di Jumanji sarebbe stato carino farlo più fedele all’originale.... In più, la “dedica” ad Alan si è ridotta a una scritta su un ramo a caso.
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Mi chiedevo come poteva un gioco da tavolo diventare un videogioco... mi aspettavo un chissà quale meccanismo.. invece è bastato metterlo in una stanza in cui c’è una consol e per osmosi diventa un videogioco.. ci avranno pensato molto per tirare fuori questa furbata..... Dwayne.. bè è sempre lui... attore penoso, senza espressioni particolari.. l’unica cosa che ha sono in muscoli.. senza non lavorerebbe di certo nel cinema (e non se ne sentirebbe la mancanza). Trama carina, anche se si sente la mancanza del lancio dei dadi e degli inprevisti! Se dovevano fare un sequel di Jumanji sarebbe stato carino farlo più fedele all’originale.... In più, la “dedica” ad Alan si è ridotta a una scritta su un ramo a caso.. un altro mega sforzo.... In sintesi: trama carina ma se il titolo fosse stato “avventura in un bosco” sarebbe stato meglio.. così da non intaccare un film bello come l’oroginale
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laurence316
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domenica 14 gennaio 2018
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jumanji è tornato...
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... ma il divertimento non è sempre assicurato
Il sequel (ma “stand-alone”, ovvero indipendente) del celebre film degli anni ‘90, dopo la parentesi non proprio memorabile dello “spiritual successor” Zathura – Un’avventura spaziale, Jumanji – Benvenuti nella giungla è uno (spesso) divertente e certamente divertito, simpatico, avventuroso, ipercinetico e frenetico prodotto d’intrattenimento, pieno d’azione ed effetti speciali, un po’ meno di sostanza, ma assolutamente privo di pretese e godibile per chiunque sia capace di una rapida quanto repentina regressione ad un’età prepuberale.
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... ma il divertimento non è sempre assicurato
Il sequel (ma “stand-alone”, ovvero indipendente) del celebre film degli anni ‘90, dopo la parentesi non proprio memorabile dello “spiritual successor” Zathura – Un’avventura spaziale, Jumanji – Benvenuti nella giungla è uno (spesso) divertente e certamente divertito, simpatico, avventuroso, ipercinetico e frenetico prodotto d’intrattenimento, pieno d’azione ed effetti speciali, un po’ meno di sostanza, ma assolutamente privo di pretese e godibile per chiunque sia capace di una rapida quanto repentina regressione ad un’età prepuberale.
Al contrario del film del ‘95, dov’era il gioco ad entrare nel mondo reale, questa volta sono i personaggi del mondo reale a entrare in quello del gioco. Ciò permette, ovviamente, di scherzare furbescamente con l’estetica dei videogame (il cui funzionamento viene spiegato passo passo anche ai “neofiti”, manco si trattasse di un manuale di istruzioni), arrivando a mostrare nella prima parte un antefatto in cui anche i personaggi risultano semplici spettatori, quel che nei videogiochi verrebbe definita “cutscene”.
Il film, difatti, per gran parte della durata, quell’estetica videoludica la ricalca e la insegue, in tal modo portando ad una seconda parte in cui il film inizia a perdere colpi, e a farsi meno divertente e, soprattutto, molto meno ironico, ma purtroppo, invece, sempre più ripetitivo (finendo per ricordare il continuo succedersi dei livelli di un videogioco particolarmente mediocre), scontato e melenso (il tutto con l’unico palese intento di attrarre un pubblico il più possibile mainstream, evitando il prodotto “di nicchia” [e gli incassi non hanno mancato di ripagare ampiamente questa scelta]).
E il supposto “villain” in realtà non influisce un granché sulla storia, mentre la sceneggiatura non esita a rifugiarsi negli stereotipi più consunti (vedi il caso del nero relegato nel solito ruolo della spalla comica, che spara battute a raffica e strilla come una ragazzina).
Ma il cast, in linea generale, è simpatico, divertito e capace di divertire, tra il personaggio di The Rock diviso tra l’aspetto da “macho” e le mille e più fobie del nerd che lo gioca e l’esilarante personaggio di Jack Black (che regala alcuni dei momenti migliori del film) nel quale viene relegata la bella di turno, senza dimenticare infine la ragazza (interpretata da Karen Gillan), nel gioco super atletica e “tosta”, nella quale viene calata una ragazzina in realtà tremendamente insicura.
E Jumanji – Benvenuti nella giungla, in fin dei conti, non ambisce ad essere nulla più che un puro divertissement adatto ai bambini di tutte le età, ed intrattiene dignitosamente per un paio d’ore.
Costato 90 milioni di dollari, non eccessivamente massacrato dalla critica, il film si rivela un ottimo successo di pubblico. E, nonostante il finale non vi lasci (almeno apparentemente) spazio, un sequel potrebbe di conseguenza entrare celermente in produzione.
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elpiezo
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martedì 9 gennaio 2018
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una spassosa avventura
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Sequel dell’omonimo e celebre film datato 1995, Jumanji – benvenuti nella giungla, proietta quattro adolescenti tra le insidie di un’intricata foresta per una folle avventura nei panni dei personaggi di un bizzarro videogame. Un condensato di azione ed effetti speciali arricchito da un’irresistibile verve comica, una divertente avventura che celebra degnamente il titolo originale, divenuto un culto nell'ambito del cinema hollywoodiano.
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