Il tredicesimo apostolo - Il prescelto

In attesa di assistere all'ultima puntata possiamo tirare qualche conclusione su questa fiction di marchio esoterico. Nonostante la non strabiliante originalità, con richiami alle produzioni statunitensi, in primis X-files che viene ricordato soprattutto nello stile narrativo, bisogna ammettere che questa serie televisiva è stata ben congegnata. Merito anche delle capacità degli attori coinvolti: Claudio Gioé è molto ben calato nella parte di Padre Antinori, ben rendendo il travaglio interiore che accompagna questo "investigatore dell'incubo" in versione Vaticana. L'attore palermitano è ottimamente affiancato da Claudia Pandolfi, che ben lontana dai panni della zietta tutto pepe vestiti ai tempi del "Medico in famiglia", fornisce una validissima interpretazione della psicologa tutta razionalità ma spesso sorpresa da eventi apparentemente inspiegabili. Bene anche Stefano Pesce e Luigi Diberti. Anche se le storie narrate nelle varie puntate lasciano allo spettatore (soprattutto a chi frequenta da tempo il filone misterico-parapsicolgico) la sensazione di un debito nei confronti di illustri predecessori (in questo mi riallaccio alle mie parole iniziali), queste sono comunque presentate in maniera accattivante, i misteri presentano diverse sfaccettature e se da una parte la razionalista Claudia si trova spesso in difficoltà a trovare spiegazioni logiche agli eventi in cui si imbatte dall'altra è proprio lo spirituale Padre Gabriel a risolvere gli enigmi e a trovare cause scientifiche a manifestazioni all'apparenza prive di ogni motivazione razionale. Un contrasto questo che rende interessante la visione, così come la storia misteriosa del suo protagonista, che convive con gli incubi di un'infanzia piena di segreti. Non tutte le puntate sono riuscite a mantenere, questo è giusto sottolinearlo, un livello qualitativo eccellente come quello, ad esempio, delle puntate iniziali, tuttavia mi sento di promuovere la serie per quello che ha finora mostrato. Insomma una buona fiction che si inserisce a pieno titolo nella famiglia italiana degli sceneggiati (chiamamoli così,con la loro denominazione di una volta) esoterici a partire dal bellissimo e indimenticabile capostipite, "Il Segno del Comando". Aspettiamo adesso il finale, che sicuramente come tradizione vuole non ci chiarirà tutte le cose che vorremmo vedere spiegate e ci lascerà con ben più di un dubbio irrisolto. Ma speriamo davvero sia all'altezza della qualità espressa finora.