Arrivederci amore, ciao |
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Un film di Michele Soavi.
Con Alessio Boni, Isabella Ferrari, Michele Placido, Carlo Cecchi, Alina Nedelea.
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Azione,
durata 107 min.
- Italia 2006.
uscita venerdì 24 febbraio 2006.
MYMONETRO
Arrivederci amore, ciao ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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troppa fiction e poco cinema
di djFeedback: |
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sabato 4 novembre 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giorgio Pellegrini, è un terrorista di sinistra condannato all'ergastolo e rifugiato in un avamposto guerrigliero nel Centro America. Nel 1989, col crollo del muro di Berlino e successive smobilitazioni, decide di rientrare in Italia per tornare ad essere un uomo normale. Consegnatosi alla polizia italiana, come da copione e su suggerimento di un vice questore della Digos, l'ex-terrorista rivela i nomi dei suoi vecchi compagni. Scontata una pena minima in carcere, il Codice Penale prevede cinque anni di buona condotta per ottenere la riabilitazione e Giorgio la vuole ad ogni costo e con ogni mezzo. Nella strada verso la reintegrazione sociale abbatterà vite colpevoli e innocenti. Dall’omonimo romanzo di Massimo Carlotto. Su una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, Michele Soavi fa un uso abbondante delle cesoie laddove per tentare di risollevare le sorti del film sarebbe necessario tagliare e cucire di fino. Negli ultimi anni si è dedicato molto alla televisione, e si vede: montaggio, ritmo, atmosfere, esemplificazioni sono viziati dall’approssimazione che affligge la maggior parte delle odierne fiction televisive (ma ricordano anche un po' un certo cinema “poliziottesco” degli anni ’70). Non va poi molto meglio nemmeno sotto il profilo della recitazione, che lascia piuttosto a desiderare: Boni non ha le doti necessarie per reggere da solo il peso dell’intero film, Placido scade talvolta nella macchietta e la Ferrari è sempre quella di “Distretto di polizia”... Qualche bella invenzione nei flashback e nelle sequenze oniriche; troppo spesso però i virtuosismi della telecamera sono inutili e fini a sé stessi. Giudizio: *1/2
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