L'uomo bicentenario

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Un film di Chris Columbus. Con Sam Neill, Robin Williams, Embeth Davidtz, Oliver Platt, Wendy Crewson.
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Titolo originale The Bicentennial Man. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 131 min. - USA, Germania 1999. MYMONETRO L'uomo bicentenario * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Un drammatico senso del tempo Valutazione 5 stelle su cinque

di il Beppe nazionale


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lunedì 27 gennaio 2014

Sento di dare cinque stelle a questo film in quanto è uno dei rari lungometraggi che riesce sempre a commuovermi.
Andrew (R. Williams) è un robot domestico comprato dalla famiglia Martin per delegare le faccende domestiche; tuttavia per un difetto di fabbricazione questa unità NDR è dotata di personalità ed è in grado di apprendere. La signora Martin e la figlia maggiore restano alquanto diffidenti, mentre Richard (S. Neill) e la piccola Miss ci si affezionano sempre di più. Andrew impara così dal capofamiglia le nozioni più disparate, dalla sessualità alla storia, mentre si lega in modo particolare alla bambina di casa. Il tempo però passa, Andrew acquisisce nuove conoscenze e assorbe l'ideale della libertà, cosa che lo porterà a costruirsi una casetta e a cominciare un viaggio alla ricerca di robot speciali come lui. Il fato sembra sfavorevole per l'intrepido Andrew in quanto molte unità NDR non hanno personalità o sono state smantellate. Appena prima di rientrare a casa Andrew fa una conoscenza che cambierà la sua vita, ovvero Rupert Burns, esperto di ingegneria androide. Burns infatti conserva dei progetti mai realizzati di modifiche atte a conferire un aspetto più umano ai robot, Andrew coglie dunque la palla al balzo e acquisisce le sembianze di Robin Williams.
Cosa è successo nel frattempo? Gli anni passano a decine e Andrew può osservare la sua piccola Miss crescere, infatuarsi della sua simpatia, sposare un uomo gretto, diventare vecchia e, ahimè, morire. Piccola Miss tuttavia ha una nipote, Porzia, che fa la restauratrice ed è identica alla nonna da giovane. Inizialmente Andrew non accetta una somiglianza così esagerata e ne resta scosso, tanto da disprezzare in toto la figura di Porzia, ma con l'andare del tempo i due si uniranno sempre più, fino ad innamorarsi. Spinto dall'amore Andrew progetta assieme a Burns tutta una serie di organi artificiali atti a donargli una sensibilità e un aspetto sempre più umano. Un secolo scorre, la storia d'amore si sviluppa, ma manca ancora qualcosa: Andrew vuole essere riconosciuto come uomo. Fa un primo tentativo davanti al consiglio mondiale che tuttavia è costretto a rifiutare la richiesta per via della sua immortalità. Ormai conscio che tutte le persone attorno a lui se ne andranno, Andrew opta dunque per un atto estremo: diventare mortale attraverso l'innesto di una circolazione sanguigna. L'unità NDR, ormai inimmaginabile come robot, vuole stare con Porzia e condividere con lei anche l'evento della morte, che probabilmente è una delle scene più coinvolgenti del film.
Dopo questa breve sinossi vorrei elencare i punti deboli di questo film. Bisogna dire che Andrew si presenta fin dal suo primo momento come "troppo umano", il che toglie un po' di tono alla sua evoluzione relegandola all'aspetto fisico e dando per scontato quello psicologico. In secondo luogo si potrà certamente notare che il Richard Martin ben interpretato da Neill è un vero illuminato, un saggio aristotelico fin troppo emancipato e comprensivo, un modello utopico quasi fosse un nuovo padre fondatore. Di padre fondatore parlo perchè condivido la critica di chi ha notato troppi slogan americaneggianti trasudare da questo film: Martin è il capofamiglia dall'animo nobile e sagace, Andrew diventa un ricco imprenditore pronto a dare la vita per il riconoscimento sociale e la libertà. Aggiungo che l'infatuazione di piccola Miss viene presentata in modo un po' ingenuo, con un Andrew prodigo di atteggiamenti che lo rendono adorabile, comprensivo e amabile ma pur sempre un sogno destinato a essere irralizzabile (in un primo momento).
Elencati alcuni difetti, passiamo a ciò che invece mi è piaciuto di questo film.
Abbiamo un Robin Williams e un doppiatore che danno un'impronta tutta loro a Andrew, ricca di simpatia, risposte pronte e parlantina brillante. Sebbene di primo acchitto questa canonizzazione dei personaggi di Williams possa apparire un difetto, alla fine si rivela invece una mossa vincente per entrare in simpatia col robot. La Porzia della Davidtz è molto dolce e Neill sa affascinare come è proprio del suo stile, quindi abbiamo nel complesso dei buoni personaggi e una bella dose di ironia che non guasta mai.
Tuttavia, come da titolo, quello che mi ha estremamente colpito di questo film è il senso del tempo. Non la storia del riscatto, del desiderio di libertà ed emancipazione. Non il rapporto amoroso tra una donna e una macchina caratterialmente migliore della maggior parte degli esseri umani, ma il senso del tempo. Andrew cerca, lavora e ama per due secoli. Per due secoli vede la gente morire e si scontra col fatto paradossale per cui l'uomo, a un certo punto, desidera la morte: l'uomo non è fatto per l'immortalità. Non si tratta affatto di un concetto banale, ma dimostra in tutta la sua drammaticità l'evoluzione per cui desideriamo tanto vivere finchè, ad una certa età, ci rassegnamo al destino e lo aspettiamo. La storia d'amore con Porzia guadagna di spessore proprio in questo, e alla fine lo spettatore si trova di fronte a un robot che si è impegnato duecento anni per... morire. Nella scene conclusive la resa di Williams colora di note malinconiche, addirittura dolenti, tutto quello che è stato visto precedentemente e la vita stesso dello spettatore si annoda alla propria gola creando i presupposti per un finale da lacrime. Il senso del tempo eleva quell'amore presentato così scontato dal regista Columbus, lo rende un ideale immortale e unico. Nello stesso tempo ci fa sentire miseri e con pochi anni a disposizione.
Rimanendo nel genere, posso ricordare solo un altro film dove il senso del tempo è presentato così bene da emozionare fino all'estremo: Intelligenza Artificiale. I.A. eleva l'innocenza di un bambino e l'amore genitoriale, L'uomo bicentenario eleva l'amore di una coppia e di una famiglia. Una presa emotiva di questo genere mi permette di annullare tutti i difetti precedentemente menzionati per lasciarmi colpito e con le guance bagnate.

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