Prima dell'alba

Onestamente, ritengo che il giudizio di Morandini sia decisamente clemente con un film i cui dialoghi, tutt'altro che pregni di significato, intrisi invece di una verbosa, generica vacuità,"scialacquano" (direbbe Majakovskij) versi che richiamano una poetica (estrapolazioni a parte) da sms. Trovo inoltre che l'estetismo paesaggistico di un'edulcorata Vienna possa tranquillamente ascriversi alla superficialità elargita da ogni singola battuta, per non dire dall'intera vicenda, romanzetto rosa fintamente nobilitato da una splendida città (per quanto disonestamente tratteggiata), da un nome francese e da un'erudizioncella che ricorda nei toni quella (infausta) dell'Arcadia settecentesca. Più che di innocenza da parte dei protagonisti, quindi, parlerei di adolescenza protratta e malvissuta, torta nelle artificiose, banali e inconsistenti speculazioni esistenziali che le pertengono.