Tagliente e al tempo stesso molto ironico. La paura mangia l'anima, confida Alì ad Emy quasi volesse avvertirla di ciò che la gente penserà della loro relazione; lei sessantenne molto sola, lui marocchino con un'anima pura. Fassbinder, che si serve di un'ottima fotografia, ci offre uno spaccato della Germania degli anni '70. Servendosi di una storia "come tante" affronta il tema delicatissimo della tolleranza nei confronti dell'Altro. Eppure sembra ad un certo punto che non si trovi la via d'uscita...sembra che anche l'amore preferisca essere divorato piuttosto che sopravvivere senza consensi. Sebbene vi siano toni leggeri a volte la realtà si mostra per quella che è: impietosa e cruda. Fassbinder si dimostra ancora una volta un raffinato autore e indagatore dell'animo umano, anche di quelle parti che facciamo finta di non possedere perchè scomode.
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